Nuovi servizi, tecnologie e professionalità, con un approfondimento sul lavoro in chirurgia ortopedia. Ne hanno parlato, ai microfoni di Radio Fermo Uno, il dottor Piergiorgio Pirani, ortopedico, e il dottor Alberto Gagliardi, responsabile della comunicazione del centro diagnostico e fiosioterapico “La Fenice” di Porto Sant’Elpidio. Proprio quest’ultimo ha iniziato con un’analisi degli investimenti attuati dalla Fenice e delle principali novità che si potranno trovare al centro dall’inizio del prossimo anno. “Abbiamo introdotto alcune novità sia a livello tecnologico che ambulatoriale – spiega Pirani – avremo ad esempio una nuova Tac operativa da gennaio, che va a completare la nostra offerta di diagnostica per immagini. Avremo un nuovo Rx digitale per la sede di civitanova, dove partirà un centro odontoiatrico all’avanguardia, che va dalla terapia conservativa alla chirurgia ed implantologia”.
E’ toccato poi al dr. Pirani approfondire alcuni aspetti del suo ramo, che ha conosciuto un’evoluzione straordinaria negli ultimi anni. “Io effettuo sia la tradizionale chirurgia aperta che in artroscopia. I metodi chirurgici – spiega il professionista – sono cambiati completamente. Rispetto ai tempi del mio percorso di studi, molte convinzioni sono profondamente mutate. E’ cresciuta tantissimo la chirurgia della spalla, che in precedenza aveva pochissime varianti e che ora, invece, riesce a curare con modalità e sfumature differenti tante diverse patologie. Oggi c’è un sempre crescente ricorso alla robotica, frequente sia nella chirurgia del ginocchio e dell’anca, ma anche per la spalla. Ha costi più elevatie vi si ricorre solo quando necesasario per garantire la massima efficienza”.
Pirani fa anche il punto delle principali tecniche, dalle protesi alla riproduzione di cartilagine. “Quando studiavo, il dogma era che la cartilagine non potesse mai rigenerarsi. Invece gli studi che si sono succeduti hanno evidenziato che è possibile riprodurla, spostando così l’eventuale ricorso alle protesi. Altra tecnica è quella del Prp, plasma ricco di piastrine, che ha effetto biologico per lenire il dolore, ma a livello articolare non muta la carenza di cartilagine. Si è scoperto anche che alcune cellule adipose hanno capacità biologiche che prima non immaginavamo, e che possono rigenerare la cartilagine. Si applica un piccolo taglio a livello dell’addome, preferibilmente in sala operatoria, per prelevarle, per poi infiltrarle nelle articolazioni. Il trapianto di cartilagine, invece, è stato bandito a livello europeo in attesa di studi ed approfondimenti ulteriori. La protesi anni fa veniva considerata come l’extrema ratio, oggi vi si ricorre maggiormente. Va sfatata anche la convinzione comune che i tempi di recupero siano lunghissimi. Non è vero che si resta immobilizzati a letto per lungo tempo. Già l’indomani dell’intervento, in alcuni casi dopo 4 ore, il paziente viene già messo in piedi, dopo una settimana si possono sostenere sollecitazioni come salire e scendere le scale. La protesi della spalla è molto meno frequente rispetto a quella del ginocchio e dell’anca, un rapporto all’incirca di 1 a 10 e servirebbe ancora meno se si riuscisse sempre ad intervenire per correggere il danno alle articolazioni prima che diventi irrecuperabile. Nel nostro campo, comunque, rimane fondamentale la collaborazione tra diverse specializzazioni, l’ortopedico deve dialogare col fisioterapista, il radiologo, il medico di base. L’interazione è preziosa”.
La conclusione al responsabile comunicazione de La Fenice, Gagliardi. “Siamo orgogliosi di poter vantare tra i nostri specialisti il dottor Pirani, che con la sua esperienza e capacità è andato ad incrementare ulteriormente i servizi e la qualità dei medici che operano nel nostro centro. L’obiettivo per il futuro è continuare a garantire servizi qualificatui, grazie ad un pacchetto di professionisti in grado di rispondere alle esigenze del paziente a 360 gradi”.
(articolo promoredazionale)
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