di Federica Serfilippi
«Sono contento di essere tra i primi ad effettuare la vaccinazione, vuol dire dare l’esempio e favorire quanto più possibile la diffusione del vaccino, spiraglio di luce per combattere questa pandemia. E’ un passo verso la risoluzione dell’emergenza sanitaria».
Sono le parole dette a poche ore dal V-Day dal dottor Adolfo Pansoni, dal primo ottobre 2020 direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Osimo, dopo circa due anni da facente funzioni. E’ lui il primo medico vaccinato delle Marche nell’hub dell’Inrca di Ancona, uno dei centri di stoccaggio del capoluogo dorico per la somministrazione delle dosi Pfizer. Con lui, saranno vaccinati almeno altri tre infermieri del punto di primo soccorso dell’ospedale osimano. «Sono felice di aprire le danze – afferma il primario – e che la direzione sanitaria mi abbia concesso questa possibilità. Quando mi è stata proposta (adesioni su base volontaria, ndr), ho subito aderito assieme ad alcuni miei collaboratori. Nessuna titubanza. Penso che il vaccino rappresenti un’arma importantissima per contenere la pandemia e spero ci aiuti ad uscire il prima possibile dall’emergenza sanitaria. Un’emergenza – prosegue – che ci sta occupando da mesi, sotto i profili dell’impegno, del lavoro e delle risorse economiche. Dunque, ben venga che il vaccino sia pronto. Lo farò anche per il rispetto delle persone che hanno contribuito a produrlo e dei ricercatori che lo hanno reso possibile». Nonostante gli sforzi per ideare, produrre e distribuire le dosi (nelle Marche nella prima tranche ne sono disponibili 200), ci sono cittadini che latitano di fronte alla campagna vaccinale. «Pieno rispetto per le persone che hanno dubbi – afferma Pansoni – e per quelle che non vogliono vaccinarsi perchè seguono dei loro principi. Pieno rispetto anche per il personale sanitario che decidere di non fare il vaccino. Nonostante questo, con l’opportunità che mi è stata data, colgo l’occasione per invitare tutte le persone a vaccinarsi. Sperando che col passare dei mesi, e con un numero sempre maggiore di dosi, anche quelli che hanno maturato dei dubbi possano alla fine decidere di vaccinarsi. E’ la storia che ci insegna l’importanza dei vaccini per combattere le malattie».
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