di Paolo Gaudenzi
PORTO SANT’ELPIDIO – L’Atletico ha un nuovo direttore generale.
Di origini sarde, nelle Marche già dietro la scrivania dirigenziale, tra le altre, di Jesina e Sangiustese, Cossu ha maturato notevole esperienza in categoria e da quest’oggi sarà dunque chiamato, insieme al resto dello staff tecnico e dirigenziale, a risollevare le sorti del sodalizio rivierasco.
Ultima con soli due punti all’attivo nel girone F di Serie D, la compagine del presidente Gianpaolo Marini ha iniziato la stagione articolata su un collettivo decisamente caratterizzato dalla linea verde, elemento che ha portato, di comune accordo, anche alla recente risoluzione del rapporto con l’ormai ex tecnico Mirko Omiccioli, con squadra affidata a Claudio Tridici.
Nei prossimi giorni vedremo dunque i correttivi che Cossu andrà ad apportare all’undici rivierasco, con l’auspicabile arrivo, quanto prima, di giocatori esperti per la Serie D in grado cioè di far crescere il potenziale dei giovani calciatori, parallelamente al pronto miglioramento dei risultati sul campo, per ovvi e doverosi positivi risvolti di classifica.
«Sono arrivato con tanto entusiasmo» le sue prime parole. «Ho accettato l’incarico chiedendo che non riguardasse solo questo finale di stagione finalizzato alla sola salvezza della squadra – continua Cossu -, ma che il progetto riguardasse anche il prossimo campionato, indipendentemente che sia ancora la Serie D o l’Eccellenza. Ovvio che cercheremo di fare del tutto per salvarla, ci proveremo sino all’ultimo, perché io sono uno di quelli a cui non piace mai perdere, ma se non si riuscisse a rimanere in questa categoria sarà importante mantenere una società forte, l’organizzazione e i ragazzi di Porto Sant’Elpidio che avranno maturato un campionato di Serie D. Mai guardarsi indietro, ma a quello che verrà, provarci sempre dicendo un giorno che di più non si poteva fare».
Il dg poi sposta il discorso su quello che ha trovato: «Qui c’è tutto per far bene: un campo in sintetico, un campo in erba bellissimo con una tribuna nuova spettacolare. Adesso c’è solo da lavorare, cercando di ripartire in una maniera diversa. Sarà difficile ma intanto ci proveremo».
Nel Porto Sant’Elpidio ritrova Claudio Tridici con il quale ha condiviso delle esperienze in passato: «Con lui ci ho già lavorato: lo portai a Jesi come giocatore insieme al mio amico Mimmo Adami, poi verso la fine degli anni ’90 anche come allenatore: io arrivai a novembre perché il presidente mi chiese di dare una mano, loro erano terzultimi e arrivammo sesti in classifica. Ci ritroviamo adesso entrambi più maturi, lui torna in un campionato che aveva già fatto anche se negli ultimi anni l’ha visto un po’ meno avendo girato in altre categorie. È una persona umile che ha la giusta mentalità per tentare di salvarci».
Al momento ci sono tanti giovani in una rosa che va integrata: «Chi verrà da noi deve avere la voglia di mettersi in gioco con la squadra, anche se non ha mai giocato in questa categoria – afferma il Dg -. Individueremo quei profili che vanno anche bene economicamente, ma devono essere loro a cogliere questa chance che li potrebbe ripagare in futuro su altre piazze importanti. Cerchiamo dei calciatori già maturi».
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