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Furto con spaccata al chiosco
di piazza Bambinopoli: secondo in tre mesi
(Le Foto del raid notturno)

PORTO SAN GIORGIO - Alcuni malviventi, nel corso della nottata appena trascorsa, hanno prima provato a sfondare una finestra lato est con una pietra. Non riuscendoci, si sono spostati sul retro distruggendo i vetri antisfondamento di una porta. Rubati soldi e bottiglie. Indaga la Polizia di Stato

di redazione CF

Secondo furto subìto in tre mesi. E la titolare del chiosco di Bambinopoli si dice “rammaricata e scofortata”. Non hanno molta voglia di parlare, dal chiosco di Bambinopoli, preso di mira, questa notte da alcuni vandali che con una pietra hanno prima provato a sfondare la finestra a vetri lato est e poi, non riuscendo ad aprirsi un varco, si sono spostati sul retro. E lì hanno usato la pietra come una ‘testa d’ariete’, riuscendo nel loro intento criminoso. Una volta entrati, hanno arraffato i soldi lasciati in cassa e alcune bottiglie. Un danno di diverse centinaia di euro ma a cui va inevitabilmente sommato il danno dei vetri danneggiati. E lì le cifre diventano a tre zeri.

Sul posto, questa mattina, è intervenuta la Polizia di Stato, con anche gli specialisti della Scientifica che si sono messi al lavoro per raccogliere ogni dettaglio utile alle indagini. Secondo furto in poco più di tre mesi, si diceva. Sì perché il chiosco di Bambinopoli, insieme al Giardino d’estate e alla Lega navale, era già finito nel mirino dei ladri il primo ottobre.

Malviventi sfrontati, a dir poco, quelli che hanno agito nella notte. Sì perché, con le telecamere presenti nella piazza sul lungomare, lo spazio è uno dei più videosorvegliati della città. Eppure i banditi se ne sono infischiati di essere immortalati dagli occhi elettronici, come pure di essere sorpresi da qualcuno con tutto quel rumore che sicuramente hanno fatto per provare a sfondare prima la finestra del bancone, e poi per distruggere i vetri antisfondamento della porta sul retro. Dura, per i titolari, andare avanti, soprattutto perché la mazzata dei danni e lo sfregio del furto sono sale sulle ferite di un periodo di certo non roseo per il commercio sempre più in ginocchio a causa della crisi, aggravata dalle restrizioni per contenere il contagio da Covid. Ecco perché, alla rabbia, oggi si sostituisce lo sconforto, forse anche la rassegnazione di chi vede le proprie forze per andare avanti ridotte al lumicino.

 


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