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Emergenza Covid al Murri, summit in Prefettura del Comitato Ordine e Sicurezza

FERMO - "L’incontro si è concluso convenendo di effettuare costanti report sull’evoluzione del contagi nonchè di sensibilizzare ulteriormente i competenti organismi regionali a porre in essere ogni più utile strumento di ausilio sanitario per il territorio di questa provincia"

 

Nella giornata di ieri, 11 gennaio, è tornato a riunirsi, in modalità videoconferenza, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Vincenza Filippi, per esaminare in modo accurato e aggiornato la situazione dell’Ospedale Murri del capoluogo, con particolare riferimento ai servizi del relativo presidio di pronto soccorso. All’incontro hanno preso parte il Direttore dell’Area Vasta 4, il Presidente della Provincia, i Sindaci di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Montefortino, Amandola e Montegiorgio l’assessore del Comune di S. Elpidio a Mare, nonché i rappresentanti dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.

“La disamina condotta nel corso della riunione – spiegano dalla Prefettura –  ha permesso di appurare come sia stata avviata presso il locale nosocomio nei giorni scorsi la fase 3 del piano pandemico, ovvero quella a più elevata esposizione a rischio, con l’accorpamento delle aree chirurgiche al sesto piano del padiglione nuovo, ai fini della destinazione dello spazio così liberato alle esigenze dei pazienti Covid per un totale di 29 posti letto aggiuntivi. Secondo quanto riferito dal Direttore dell’Area Vasta 4, nonostante le difficoltà riscontrate nell’ambito del presidio a causa della diffusione del virus che coinvolge un numero sempre più crescente di positivi sul territorio provinciale anche nell’ambito del personale medico – sanitario, a causa dei contagi che si riscontrano in ambito familiare e che pongono in stato di stress la maggioranza delle strutture sanitarie del territorio nazionale, il confronto ha consentito di monitorare la situazione pandemica in atto presso la realtà provinciale e, nel contempo, comprendere la capacità del sistema di far fronte ad altri eventuali emergenze riguardanti le patologie e gli infortuni non legati al COVID.  Ciò anche in relazione ad alcune richieste provenienti dai comuni delle aree montane, allo stato caratterizzate da un minor numero di persone contagiate. Il Direttore Livini ha comunque precisato che, pur nella delicatezza e fragilità del sistema in questo particolare momento di notevole incremento della curva epidemiologica, i servizi di pronto soccorso sono fruibili per le reali urgenti emergenze sanitarie dei cittadini della provincia, ricordando come queste debbono però anche essere correttamente veicolate dalla medicina territoriale. Dopo un ulteriore esame in merito all’efficace dispositivo di sicurezza messo in campo per la prevenzione ed il contrasto delle misure anti- assembramento da parte delle forze dell’ordine, con il concorso delle polizie municipali, che ha consentito di raggiungere significativi risultati, l’incontro si è concluso convenendo di effettuare costanti report sull’evoluzione del contagi nonchè di sensibilizzare ulteriormente i competenti organismi regionali a porre in essere ogni più utile strumento di ausilio sanitario per il territorio di questa provincia”.


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