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“Vaccino prioritario per i più deboli
ma il centrodestra dice no alla discussione”
il j’accuse del Pd in Regione

ACCUSA - "Quello compiuto dalla maggioranza è davvero un grave errore, perché la proposta da noi presentata avrebbe permesso di integrare, senza togliere niente a nessuno, l’elenco delle categorie già previste dal Piano nazionale delle vaccinazioni anti-Covid"

“Con una decisione sconcertante e mai vista prima, il centrodestra ha respinto l’iscrizione all’ordine del giorno del consiglio regionale di una mozione presentata dal Partito Democratico volta a inserire nell’elenco delle persone che vanno vaccinate in via prioritaria i soggetti più deboli e a rischio di ogni età, ovvero coloro che sono affetti da comorbidità severa, immunodeficienza o disabilità che frequentano i servizi semiresidenziali, così come gli operatori dei servizi diurni e domiciliari”. Così il gruppo assembleare regionale del Partito Democratico sulla mancata iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio regionale della mozione riguardante “la vaccinazione di persone ‘fragili’ e operatori servizi diurni e domiciliari”.

“Dietro questo incomprensibile atteggiamento espresso sia dalla maggioranza in sede di riunione dei capigruppo, sia nel diniego dichiarato in aula dal capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi, si cela ancora una volta un mix di arroganza amministrativa e incompetenza amministrativa proprio della giunta regionale, la quale, pur di non confrontarsi con l’opposizione su azioni concrete per arginare questa drammatica pandemia, crea queste situazioni per i soggetti più deboli del nostro territorio e i lavoratori che si adoperano per garantire loro servizi efficaci e di qualità. Quello compiuto dalla maggioranza è davvero un grave errore, perché la proposta da noi presentata avrebbe permesso di integrare, senza togliere niente a nessuno, l’elenco delle categorie già previste dal Piano nazionale delle vaccinazioni anti-Covid, che contempla già il personale sanitario e sociosanitario, i residenti, il personale delle Residenze sociosanitarie per anziani e le persone ultraottantenni”.

 


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