di Sandro Renzi
Non più 3 ma quattro zone, rossa, arancione, gialla e bianca. Proroga dello stato di emergenza al 30 aprile, stop all’asporto per i bar dopo le 18. Sono alcune delle novità che potrebbero finire nel nuovo Dpcm allo studio del Governo per contrastare la pandemia nel Paese ed anticipate dal Ministro della Salute Roberto Speranza oggi tanto alla Camera dei Deputati quanto al Senato, prima dell’atteso passaggio in Consiglio dei Ministri. “Siamo all’ultimo miglio per vincere questa lunga battaglia, adesso serve uno sforzo unitario” ha detto il Ministro che senza mezzi termini ha ammonito “nei prossimi mesi sarà tutto terribilmente complicato” perché oltre alla battaglia intrapresa contro il virus c’è da portare avanti e con rapidità la campagna vaccinale. “Si intravede la luce in fondo al tunnel, ma col vaccino il Covid ha i mesi contati e grazie agli sforzi della comunità scientifica lo sconfiggeremo. Ma in tutta Europa sta montando una nuova tempesta, il virus continua a circolare con forza crescente. I prossimi mesi saranno difficili” ha aggiunto il Ministro.
Sono i dati dell’ultima cabina di regia a confermare che la situazione in Italia resta difficile. “Si osserva un peggioramento generale della situazione nel Paese nell’ultima settimana. L’Rt torna a crescere ed è sopra ad 1, siamo ad un nuovo cambio di fase per cui l’epidemia è in espansione. Cresce l’incidenza dei casi in termini percentuali arrivando a 166,2 per 100mia abitanti in una settimana, lontana da livelli che garantiscono un tracciamento certo”. Cresce anche il numero delle Regioni, che passano da 10 a 13, con un tasso di occupazione delle terapie intensive sopra la soglia critica. “Abbiamo l’obbligo di prendere misure proporzionali, il Governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza che scade il 31 gennaio” ha annunciato Speranza “e si va verso la conferma delle misure e delle fasce differenziate, previsto il divieto di spostamento tra regioni anche in zona gialla”. Stop inoltre agli assembramenti con divieto di asporto per i bar dalle 18. A rischio ben 13 Regioni che potrebbero finire in area arancione già nel prossimo weekend. Confermata pure la misura che prevede la possibilità di ospitare a casa massimo due persone non conviventi. La novità assoluta sarà la zona bianca dove al momento nessuna Regione ha i requisiti per stare. “Difficile che scatterà nel breve tempo” ammette Speranza dal momento che occorrerà avere una incidenza di contagi su 100mila abitanti inferiore a 50. Ma come potrebbe essere l’Italia dal 16 gennaio con la bozza di Dpcm?
ZONA BIANCA
Si accede con un Rt inferiore ad 1. Obbligatori mascherine e distanziamento sociale, via quasi tutte le altre restrizioni. Spostamenti liberi, bar e ristoranti torneranno ad aprire la sera ovviamente nel rispetto delle misure di sicurezza, apert tutti i negozi e i centri commerciali nel weekend. Possibilità di riapertura anche per palestre, piscine, sport di squadra e di contatto, cinema, teatri, musei, mostre, convegni, fiere. Via libera anche alle lezioni in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
ZONA GIALLA
Stop agli spostamenti fuori Regione, possibilità di uscire dai confini comunali, chi ha una seconda casa all’interno dei confini regionali potrà raggiungerla liberamente. Aperti tutti i negozi, tranne i grandi magazzini e i centri commerciali nel weekend. E aperti, solo fino alle 18, bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie. Vietato l’asporto dopo le 18. Prorogata la norma di Natale secondo la quale è consentito ricevere in casa non più di due persone non conviventi al massimo con bambini sotto i 14 anni e persone disabili. Riaprirebbero però i musei. Lezioni in presenza per tutte le scuole.
ZONA ARANCIONE
Si accede con un Rt superiore a 1. Spostamenti liberi solo all’interno del Comune. Il governo sta valutando solo una deroga agli spostamenti all’interno della regione per raggiungere la seconda casa. Vale naturalmente anche qui il divieto di ricevere più di due persone in casa mentre sarebbe consentito muoversi per un raggio di 30 chilometri ( ma non per raggiungere un capoluogo di provincia) agli abitanti di centri con meno di 5.000 abitanti. Aperti i negozi, tranne i centri commerciali nel weekend, chiusi bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie (fatta salva la possibilità delle consegne a domicilio o dell’asporto), i musei, i cinema e i teatri.
La ripresa delle lezioni in presenza anche alle superiori sarebbe però consentita.
ZONA ROSSA
Si finisce in zona rossa con un Rt superiore a 1,25. Oltre al coprifuoco che riguarda anche la altre zone ad eccezione della bianca, per spostarsi occorre l’autocertificazione. Chiuse tutte le attività commerciali non ritenute essenziali, bar, ristoranti e negozi di ogni genere. Fanno eccezione ovviamente gli alimentari, le farmacie, ma anche librerie, negozi di intimo e di sport, cartolerie, negozi di giocattoli e ferramenta. Aperti anche barbieri e parrucchieri. In presenza solo le scuole dell’infanzia, elementari e le prime medie.
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