di Paolo Gaudenzi
CASTELNUOVO VOMANO (TE) – Un punto dal peso specifico importante per l’Atletico.
Nel primo pomeriggio di giornata è andato in onda, in casa dei neroverdi teramani di alta classifica, il quindicesimo appuntamento di campionato. Infrasettimanale, dunque, sull’erba della compagine guidata dall’ex capitano storico della Fermana Calcio 1920, Guido Di Fabio, pilastro della mediana canarina a cavallo tra gli anni ’90 e 2000.
Al fianco del mister casalingo, agganciato ai ricordi della nostra provincia anche il direttore generale Claudio Cicchi, nei lustri scorsi uomo mercato dell’allora Folgore Falerone Montegranaro prima e Folgore Veregra poi.
A rinsaldare il valore del gettone di graduatoria fatto proprio da Spagna & soci, in premessa va anche ricordato che, oltre all’aspetto dei relativi valori in quota ai giovani di mister Claudio Tridici (oggi di nuovo in panchina dopo i recenti problemi di salute), a contribuire a rendere il cammino corrente rivierasco in salita ci si è messo, nel periodo, anche il calendario, a piazzare cioè sulla strada dei biancoblù, nel giro di quattro giorni, le prime due forze del girone F di Serie D.
Ne è però uscito un punto, dopo tante amarezze, elemento che pompa ossigeno e fiducia in tutto l’ambiente. Riflessi che vedono nella lista il Porto Sant’Elpidio a 3 punti, nel mirino a quota 6 il Real Giulianova, con la zona franca della classifica distante sette lunghezze, ad oggi incarnata dala Matese collocata a 10. Tutto resta ancora difficile, certo, ma rincorre per acciuffare l’obiettivo di stagione non è più impossibile.
IL TABELLINO
Le formazioni di partenza
CASTELNUOVO VOMANO 0: Olivieri, Morganti, Sanseverino, Casimirri, Croce, Ferri, Manari, Bregasi, Sbarbati, Foglia, Di Ruocco. A disposizione: Natale, Olivi, Emili Leo., Porrini, Gentile, Basilico, D’Egidio, Faggioli, Emili Lor. All. Guido Di Fabio
ATLETICO PORTO SANT’ELPIDIO 0: Cavalieri, Ravanelli, Ferri, Raffaeli, Aliffi, Gusteri, Bordi, Pierdomenico, Spagna, Orazi, Vitali. A disposizione: Faini, Cinesi, Cesetti, Marcattili, Palladini A., Palladini M., Quinzi, Zira, Giuli. All. Claudio Tridici
ARBITRO: Giovani Agostoni di Milano, Andrea Maria Masciale e Mauro Antonio De Palma entrambi di Molfetta
LA CRONACA
Partita prevalentemente dimenata a centrocampo, con maggiore possesso palla locale. Il primo sussulto pomeridiano arrivava al minuto 20, con Orazi, lesto a fare propria una ribattuta al seguito di una punizione, mettendo in apprensione Olivieri. Poco dopo conclusione locale di Bregasi, ma a transitare abbondantemente oltre lo specchio a ridosso del duplice fischio. A tempo scaduto, l’ex Folgore e Montegiorgio, Sbarbati, partiva invece in contropiede costringendo in angolo Cavalieri.
Ad inizio di ripresa Palladini, subentrato ad Orazi, obbligava l’estremo teramano a rifugiarsi ancora una volta in angolo dopo una velenosa punizione calciata dal limite.
Al 55’ proteste rivierasche per un presunto fallo di mano in area neroverde non ravvisato dall’arbitro sugli sviluppi di un calcio di punizione. Spagna, tre giri di lancette a seguire, saggiava ancora le resistenze di Olivieri con un diagonale interessante.
La Di Fabio’s band replicava con Emili, dalla lunga a sollecitare ancora una volta Cavalieri. In coda al match, crescevano i giri del motore fino all’81’, momento in cui si palesava il rosso all’indirizzo di Zira per gioco falloso. L’uomo in più sollecitava l’ulteriore veemenza del Castelnuovo, ma le speranze da tre punti si infrangevano sul palo timbrato dal tentativo di Sbarbati.
Il Porto ce l’ha fatta: cuore gettato oltre il classico ostacolo e viaggio di ritorno certamente condito da sorrisi nonché buoni spunti analitici per giocatori e staff tecnico.
PORTO SANT’ELPIDIO – Esito diverso, purtroppo per la rosa del presidente Gianpaolo Marini, per quanto registrato domenica scorsa. I valori della vigilia lo evidenziavano come il classico match da testa coda, con i lanciatissimi “lupi” molisani del mister Made in Fermano, l’ex stopper di Serie A, B e C, Mirko Cudini salire al Ferranti, casa madre del fanalino di coda Atletico alla ricerca di punti d’alta quota.
Parametri del pre-calcio d’inizio a vedere cioè, dal punto di vista numerico, i 24 gettoni del secondo posto per gli ospiti al confronto impietoso con i soli 2, ed il fondo della graduatoria, per i padroni di casa. Ne è venuto fuori un confronto con l’esito da pronostico, con gli ospiti a passare, al triplice fischio, con il classico risultato all’inglese.
IL TABELLINO
Le formazioni di partenza
ATLETICO PORTO SANT’ELPIDIO 0: Cavalieri, Ferri, Aliffi, Palladini, Ravanelli, Rosettani, Pierdomenico, Cesetti, Zira, Marcattili, Spagna. A disposizione: Faini, Cinesi, Gusteri, Bordi, Orazi, Vitali, Quinzi, Raffaeli, Giuli. All. Gianluca Di Giacomi
CAMPOBASSO 2: Piga, Fabriani, Vanzan, Brenci, Sbardella, Dalmazzi, Tenkoran, Candellori, Cogliati, Di Domenicantonio, Zammarchi. A disposizione: Raccichini, Menna, Martino, Capuozzo, Martinucci, Mancini, Bontà, Di Maio, Esposito. All. Mirko Cudini
ARBITRO: Fabrizio Pacella di Roma 2, assistenti Carmine Castiglione e Domenico Castaldo entrambi di Frattamaggiore
RETI: 25′ Candellori, 50′ Di Domenicantonio
LA CRONACA
Difesa casalinga al netto del perno centrale Mercurio, out dall’infortunio di Rieti, un’assenza a che ha privato e priverà per il futuro la retroguardia di casa di un elemento d’esperienza, utile ad apportare sicurezza al reparto.
Primo tempo sostanzialmente in equilibrio, con padronanza delle operazioni sul campo ad appannaggio del collettivo rossobù, lesto a rompere gli indugi di partenza con il gol di Candellori, che nel ricevere la sfera dal vertice destro dell’area locale, pennellava una traiettoria a beffare Cavalieri, complice anche una finta degli avanti di mister Cudini.
Su un terreno di gioco che ha retto l’urto della pioggia caduta incessantemente sin dalle ore notturne del sabato antecedente, nella ripresa il Campobasso accelerava il passo alla ricerca del gol a chiudere la pratica. Ed è così che si registrava la fuga sulla corsia mancina ancora di Candellori, lesto a servire poi al centro Di Domenicantonio, pronto a sua volta ad anticipare la diretta marcatura per depositare nel sacco la palla del definitivo 2-0. Nel finale, per gli ospiti, dentro i pezzi pregiati Bontà ed Esposito, elementi preservati dal calcio d’inizio in vista del match odierno che ha visto i molisani impegnati nello scontro di vertice contro il Rieti, vinto per 4-1 e quindi utile a consolidare la vetta del girone proprio ai danni del Castelnuovo. Mister Cudini comanda a quota 30, il collega Di Fabio è secondo con 27 gettoni.
LE DICHIARAZIONI
Al posto del tradizionale angolo che in coda al match ospiterebbe l’analisi del frutto delle dinamiche del campo (da prassi riservato ai tecnici della partita corrente), nel dopo match dello scorso week end abbiamo preferito dare spazio alla ricognizione effettuata da parte del direttore generale Alessandro Cossu. Il dirigente, nel calibrare la panoramica in coda alla settimana pregressa, non si è limitato alla sola lettura del campionato in transito, come noto inficiato dalle purtroppo note vicende Covid e da una profonda riorganizzazione societaria, ma ha gettato l’occhio anche al futuro post stagione 2020/21.
Naturalmente non ha affatto accantonato l’obiettivo salvezza, rinvigorito con il risultato di giornata, con la tutela della categoria da rincorrere con il mix di calciatori dato da nomi consolidati del calcio di casa nostra riportati in quarta serie dai campionati minori e giovani under da coltivare in corso d’opera, ma ha aperto con un accento di particolare importanza ad un consolidamento prospettico del club, passante per il potenziamento della visibilità societaria sin da ora.
La ricerca di imprenditori da avvicinare alla realtà sportiva del presidente Gianpaolo Marini, la salvaguardia dei rinnovati spazi sportivi cittadini e la crescita dei ragazzi di proprietà, futuri perni dell’11 rivierasco, i sani punti cardine evidenziati dalle parole di Cossu per una progettualità traslata nel ciclo sportivo a ricadere nella disputa dei campionati futuri, con qualsiasi categoria di sorta, ricordando ad ogni modo la lotta sino all’ultimo per il mantenimento della D.
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