di Giorgio Fedeli
“Attiviamo (da oggi, ndr) un secondo punto per le vaccinazioni a Montegranaro. E cercheremo di somministrarle nel minor tempo possibile a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Considerate che a Montegranaro stimiamo di fare circa 180/200 vaccini al giorno”. Sono le dichiarazioni del direttore di Area vasta 4, Licio Livini in merito al piano di vaccinazioni che l’Av4 ha praticamente messo a punto per cercare di dare rapidamente le risposte a tutti coloro che, rientrando nelle categorie delle persone vaccinabili in questa fase, e che dunque ne hanno pieno diritto, da tempo stanno storcendo il naso perché l’iniezione ancora non arriva. Un malumore che serpeggia da giorni, settimane, soprattutto tra le pubbliche assistenze del Fermano. Militi, volontari e dipendenti che, a buon diritto, chiedono di poter essere vaccinati perché se tanto si parla della prima linea da mettere in sicurezza, beh chi più di loro è al fronte nella guerra al Coronavirus? D’altronde sono proprio i militi delle pubbliche assistenze a raccogliere le chiamate e le richieste di intervento per sospetti Covid che arrivano dalla centrale operativa del 118. Sono loro ad entrare nelle case, con tutti i dispositivi di protezione individuale addosso, a soccorrere i pazienti, a trasportarli all’ospedale per poi tornare alla base e disinfettare le ambulanze. E spesso parliamo di volontari, di persone che quindi si mettono al servizio della collettività senza un euro in cambio. Sull’importanza di vaccinarli, nei giorni scorsi, è intervenuto anche il direttore della Centrale operativa del 118, Flavio Postacchini.
“Ma a noi il vaccino quando tocca?” Perché ancora molti di noi non sono stati chiamati? Eppure di pazienti Covid ne soccorriamo ogni giorno”, sono solo alcune delle domande, anche retoriche, che circolano nella rete dell’assistenza sanitaria territoriale. Questo l’Area vasta 4, però, lo sa. E per quanti, delle pubbliche assistenze che ancora non sono stati vaccinati pur avendone fatto richiesta, le iniezioni partiranno lunedì.
Le prime vaccinazioni alle pubbliche assistenze, o meglio alle categorie di persone non dipendenti dell’Area vasta ma comunque rientranti nella rete sanitaria, sono partite nel week end del 16 e 17 gennaio. Ma poi…poi la somministrazione ha subìto un brusco arresto a causa dei ritardi nella consegna dei sieri. E l’Av4 si è trovata costretta a scalare la marcia per garantire la seconda dose a chi era stato già stato sottoposto alla prima. La Croce verde di Fermo è stata totalmente coperta, come pure quasi i tre quarti della Verde Porto Sant’Elpidio. Nella prima tranche, che ha visto inclusi anche i camici dell’ordine dei medici e gli infermieri, anche la Croce verde Torre San Patrizio, la Volontari Soccorso Monte San Pietrangeli e la Croce azzurra Santa Vittoria in Matenano. La logica seguita è stata quella, stando a quanto trapela dall’Av4, di ripartire al meglio quelle prime 450 dosi, ottimizzandone la suddivisione tra i richiedenti delle pubbliche assistenze e le dosi a disposizione. “Nessun discorso di figli e figliastri, per carità, ci mancherebbe altro” specificano dall’Area vasta. Ma poi la frenata sulla consegna dei vaccini ha di fatto congelato l’iter. E sono divampate le polemiche che, però, l’Area vasta 4 cerca di far rientrare il prima possibile con la riorganizzazione della somministrazione, ora che i vaccini sono arrivati. E infatti si stanno tirando fuori le richieste presentate sul portale, e ancora inevase, a partire proprio da coloro che hanno diritto a vaccinarsi in questa fase. Chi? “Personale dipendente delle Aziende sanitarie, personale socio-sanitario delle Rsa e delle Residenze Protette/Case di Riposo, personale dipendente della ospedalità privata operante in regione, medici e pediatri di famiglia ed i medici della continuità assistenziale, operatori sanitari libero professionisti o operati in strutture private, volontari operanti nel sistema regionale dell’emergenza territoriale (le pubbliche assistenze, appunto), e nei trasporti sanitari e dipendenti delle ditte che operano nell’ambito di servizi appaltati nelle strutture sanitarie”, dunque ultimato il personale dipendente dell’Av4, tra oggi e domani, si passerà da lunedì agli operatori sanitari non dipendenti dell’Av4, tra cui ovviamente le pubbliche assistenze.
Cambio anche sulla location delle vaccinazioni. Da oggi sarà in funzione un punto vaccinazioni a Montegranaro. Perché lì? Perché quei locali del distretto sono disponibili tutti i giorni e non solo nei week end come nel caso del dipartimento Prevenzione dove gli altri giorni si effettuano le altre vaccinazioni, come quelle per i bambini. Si vuole dunque procedere a ritmo serrato. Ma in soldoni? Si stimano 180/200 vaccinazioni al giorno, come annunciato dal direttore Livini. Dunque considerando che tra gli operatori dell’Av4 ne restano circa 300 da vaccinare (tra oggi e domani), da lunedì toccherà a tutti gli altri. E in un paio di settimane, al massimo, si conta di ultimare le somministrazioni per tutti i nomi in lista. Gli operatori Av4 verranno chiamati personalmente al telefono mentre per i militi delle pubbliche assistenze non si esclude possano esserci contatti con i presidenti per organizzare al meglio i turni ed evitare disguidi.
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