Manifesti da 6 metri per 3 in giro per la città: la battaglia sul futuro dell’ex cineteatro Gigli si combatte anche a colpi di affissioni. L’iniziativa porta la firma e il simbolo di Fratelli d’Italia, una scelta d’impatto con l’immagine dell’edificio in Piazza Garibaldi, una pioggia di banconote e la scritta “Uno sperpero di denaro pubblico che va denunciato e fermato. In un’altra versione, ricordando la somma di 3 milioni di euro (per la precisione 2.830.000) che l’Amministrazione comunale intende investire per acquistare l’edificio, si propone il parallelo tra l’ex cinema e i plessi scolastici cittadini, con su scritto “E le scuole così”.
Sono il capogruppo di FdI Giorgio Marcotulli e il consigliere Andrea Balestrieri a spiegare le ragioni dei manifesti. “Questa è la prima di una serie di iniziative che vogliamo portare avanti perchè non cada il silenzio in città su questa decisione sciagurata. Una cifra esorbitante per acquisire un edificio non ultimato. Nessuna progettualità, neanche l’annunciato polo culturale per i giovani, può giustificare l’acquisto sovrapprezzo del bene. Non dimentichiamo che già l’anno scorso si stava per procedere a comprare una parte dell’immobile, malgrado l’Agenzia del Demanio lo avesse considerato sovrastimato rispetto a quanto precontrattualizzato tra Comune e proprietario”.
“E’ un messaggio forte – continuano Balestrieri e Marcotulli – affinché la cittadinanza prenda consapevolezza di quanto si sta portando avanti. Ci auguriamo che l’indignazione della popolazione si faccia sentire e porti a rivedere le posizioni dell’Amministrazione Franchellucci. In settimana avremo una commissione consiliare sull’ex Gigli e faremo sentire una volta di più le nostre argomentazioni”.
L’ultimo appello del capogruppo di Fratelli d’Italia è per i consiglieri di maggioranza. “Faremo la nostra parte – conclude Marcotulli – per metterli in guardia delle possibili conseguenze derivati da un’operazione
Auspichiamo nel buon senso dei consiglieri di maggioranza, che metteremo in guardia dalle possibili conseguenze derivanti da quest’operazione. Ci riserviamo senza dubbio di attenzionare la magistratura contabile su questa spesa che riteniamo assurda e ingiustificabile”.
P.Pier.
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