di Sandro Renzi
Il campanello d’allarme che ha scosso tutti è stata l’ordinanza firmata oggi dal presidente Acquaroli con cui viene disposta la didattica a distanza per tutte le scuole superiori delle Marche e nelle seconde e terze medie delle province di Ancona e Macerata. Segno che qualcosa sui contagi da Covid 19 non torna e che i timori legati alla variante inglese ormai non sono più confinati alle regioni del nord. E così le Marche tornano in zona arancione. Non basta più avere un Rt sotto a 1 per restare gialli.
Soprattutto quando i numeri sono accompagnati dalla classificazione ‘rischio alto’. La conferma è arrivata poco fa anche dal governatore Francesco Acquaroli sui social. Con le Marche anche Lombardia e Piemonte passano in zona arancione. L’Rt delle Marche si attesta a 0.98 secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale del Cts e quello del Paese a 0,99. Il trend dei contagi quindi è in aumento da nord a sud. La nuova classificazione resterà in vigore per una settimana durante la quale bar e ristoranti torneranno a garantire solo il servizio da asporto e non sarà possibile uscire dai confini comunali. Il tutto mentre si attende il nuovo Dpcm le cui misure avranno effetto fino a dopo Pasqua.
La conferma arriva direttamente dal presidente delle Marche, Francesco Acquaroli: “Mi ha appena comunicato il ministro Speranza che da lunedì la nostra regione sarà in zona arancione. Mi dispiace moltissimo per le restrizioni che condizioneranno la nostra quotidianità e tutte le attività, ma mi preme raccomandarvi la massima attenzione. Sapete quanto in altre occasioni mi sono battuto per chiedere di consentire lo svolgimento di attività personali ed economiche, ma in questo momento abbiamo il dovere di fermare il prima possibile questa fase di recrudescenza del virus a tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini marchigiani”.
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