Il rischio di una terza ondata; i timori per le varianti, i contagi che aumentano. Almeno fino a Pasqua niente liberi tutti. Anzi, proprio la Pasqua sarà blindata e il nuovo Dpcm Draghi che entrerà in vigore dal 6 marzo coprirà un arco temporale di un mese. Prevale dunque la linea del rigore come suggerito dal Cts che di tradurra” in bar e ristoranti chiusi di sera, parrucchieri e centri estetici chiusi in zona rossa, stop agli spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo con proroga al 6 aprile e niente visite a parenti ed amici se si finisce in zona rossa. L’unica speranza arriva dalla probabile riapertura di cinema, teatri e sale da ballo dal 27 marzo solo in zona gialla. Queste le principali novità contenute nella bozza esaminata dai governatori della Regione.
Per la scuola nessuna novità rispetto ai provvedimenti già in corso. Lo stesso vale per palestre e piscine oltre che per gli impianti sciistici. “Questa mattina abbiamo trasmesso le nostre osservazioni per il nuovo Dpcm. Abbiamo chiesto un cambio di passo e un’accelerazione nell’acquisizione e nella fornitura alle Regioni delle dosi per la campagna vaccinale, al fine di garantire quanto prima la sicurezza delle fasce più deboli e di tutta la popolazione, anche coinvolgendo le tante imprese private che si sono rese disponibili. Crediamo che serva una revisione dei criteri di valutazione della situazione epidemiologica, che siano chiari e sensati, oggettivi e più semplici, affinché si possano adottare soluzioni tempestive anche a livello sub-regionale” queste le parole del presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli.
“Dato che il Dpcm sarà in vigore fino a dopo Pasqua, abbiamo richiesto di prevedere, per le zone gialle e quando ci sono le condizioni, anche la possibilità per i ristoranti e le attività di somministrazione di aprire anche all’ora di cena, così come serve un programma di riaperture, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con ingressi contingentati, per le palestre, le piscine, anche per lo sport di base e amatoriale. Abbiamo chiesto di affrontare con chiarezza la situazione del settore delle cerimonie, di parchi e centri commerciali, cinema, teatri, musei e impianti sciistici. E in generale, la necessità urgente di ristori che siano immediati e totali” aggiunge Acquaroli. Sul tavolo inoltre la possibilità di rivedere i parametri per la classificazione delle zone.
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