“Neve, ordinanza del Sindaco, 13 febbraio scorso edifici chiusi. Ma la scuola non si ferma e al Carducci Galilei si fa lezione, anche di sabato, come un giorno qualsiasi, come un giorno di ordinaria amministrazione. E invece parrebbe che le RSU di istituto chiedano che ai docenti venga riconosciuto lo straordinario per le consuete ore di lezione svolte in DaD, da casa, causa neve, appunto”. Il Carducci Galilei di Fermo non si è mai fermato, grazie al suo investimento in tecnologia.
Ricordano così quel giorno alcuni docenti in servizio e i loro studenti, regolarmente connessi: “Il 13 febbraio scorso, mentre con ordinanza del sindaco di Fermo le scuole venivano chiuse per emergenza neve, noi dell’Itet Carducci Galilei abbiamo acceso i nostri pc, tablet e cellulari e abbiamo regolarmente svolto le nostre lezioni tramite la didattica a distanza. E il bello, una volta tanto, è che tutto questo ci è sembrato normale. Era passato solo un anno dall’inizio della pandemia, che ha costretto il mondo intero a cambiare le proprie abitudini, ma che ha colpito forse più di tutti il mondo della scuola, costringendo alunni e docenti a interagire tramite il web. In altri tempi, per colpa della neve avremmo perso un giorno di lezione, un giorno che nessuno avrebbe recuperato, con buona pace di noi professori e per la gioia degli studenti. Ma, una volta tanto possiamo dirlo, grazie alla dad abbiamo potuto normalmente svolgere il nostro lavoro di docenti, e sappiamo quanto la nostra professione, mai come in questo momento, sia bersagliata da ogni parte dall’opinione pubblica, che ci accusa di essere in vacanza grazie alla pandemia, o addirittura dalle istituzioni, che vorrebbero tenere aperte le scuole ‘per recuperare le lezioni perse. Ecco, svolgendo il nostro orario di servizio, quel sabato in cui le scuole come edifici erano chiuse ma in cui la scuola come servizio è rimasta aperta sulle nostre piattaforme virtuali, abbiamo dimostrato a tutti che la didattica a distanza è una didattica vera, che presuppone sforzi di adattamento continuo e di riprogettazione dell’azione educativa che ancora ci impegnano molto più della scuola in presenza. E che non c’è nulla da recuperare, ora che neanche gli agenti atmosferici ci sottraggono ore di servizio” conclude il prof. Coltrinari.
Dell’investimento sul digitale l’Istituto Carducci Galilei ne ha dato evidenza, dall’allestimento dei nuovi laboratori in fibra avviati già da due anni, fino all’avvio di altre aule computerizzate, sia per gli studenti del corso Geometri e di Grafica e Comunicazione che per i corsi della sede centrale. Il tutto grazie al quotidiano, consueto lavoro dei tecnici, dei docenti impegnati ormai da un anno in DaD, degli esperti, quali il prof. Gianni Monti, che racconta come: “In questo periodo molti studenti sono in difficoltà, i ragazzi hanno bisogno di chiari modelli di riferimento e di una scuola aperta e accogliente che metta al centro l’apprendimento e la loro crescita, per farne cittadini competenti. Spetta a noi operatori scolastici la responsabilità di trovare soluzioni e strumenti necessari per accompagnare i giovani in questo difficile momento e di certo la sensibilità e la reattività dimostrata dall’ITET di Fermo è da esempio in questo contesto. L’iniziativa di far funzionare la didattica a distanza, ha raccolto il consenso di diversi Dirigenti Scolastici del territorio nazionale che conosco personalmente e con i quali ho avuto il piacere di confrontarmi. È stata un’occasione per sperimentare nuovi modelli organizzativi nella scuola, una scuola di cui troppo spesso si parla per evidenziare l’inefficienza del servizio offerto rispetto alle moderne richieste della società. La Didattica Digitale Integrata, una forza complementare alla didattica in presenza, valorizza l’autonomia degli Istituti e permette di accompagnare gli studenti nella personalizzazione del percorso di studi. Investire in questa direzione oggi, purtroppo, è ancora un atto di coraggio di pochi dirigenti illuminati che, con tanto buon senso, riescono ancora a fare della scuola un qualcosa di veramente straordinario” commenta, dalla sua postazione telematica, il prof. Gianni Monti.
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