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Malattie infiammatorie croniche intestinali e gravidanza: si può. I consigli degli esperti della sanità fermana (VIDEO)

FERMO - A colloquio con il dottor Scartozzi della ginecologia, la dottoressa Rossetti della gastroenterologia e il direttore delle Farmacie Av4 Fioretti: "Sì alla gravidanza con malattie intestinali croniche, ma meglio programmarla in periodo di remissione"

Il dottor Alberto Maria Scartozzi

Quinto appuntamento con la rubrica settimanale Amici in radio, ieri pomeriggio a Radio Fermo Uno, per parlare di malattie infiammatorie croniche intestinali e gravidanza. Un’ora di dibattito, aperto alle domande degli ascoltatori, con Valentina Ferracuti, presidente dell’associazione Amici Onlus Marche, con la gastroenterologa Pamela Rossetti, il primario di ostetricia e ginecologia dell’Area vasta 4, Alberto Maria Scartozzi, e il direttore della Farmacia Av4 Massimo Fioretti.

In apertura, Valentina Ferracuti racconta il progetto Resilient Mothers, realizzato insieme alla fotografa Chiara De Marchi: “Un racconto per immagini della maternità di donne con malattie infiammatorie croniche intestinali, che hanno portato positivamente a termine la gravidanza e che vuole lanciare un messaggio positivo a tutte le pazienti”.

La dottoressa Pamela Rossetti evidenzia “l’importanza di favore il confronto tra persone affette dalla stessa problematica, per condividere le esperienze. Vogliamo dire che è possibile avere una vita normale anche con la Mici ed avere figli. Se la malattia è in remissione si possono tranquillamente affrontare gravidanza ed allattamento. Il consiglio è di programmare la gravidanza in un momento di quiescenza della malattia, è importante che le donne stiano bene durante l’attesa”.

direttore della Farmacia Av4 Massimo Fioretti

Il primario Scartozzi chiarisce che “le donne con malattia in quiescenza sono fertili come le altre. La malattia di Chron in fase attiva può ridurre la fertilità o per effetti indiretti può capitare per chi ha avuto interventi importanti a livello pelvico. La gravidanza non influenza il decorso della malattia, non ci sono rischi ulteriori di riacutizzazione della malattia. Anzi in donne pluripare, diminuiscono le recidive nell’arco della vita e aumenta il tempo di un eventuale ricorso alla chirurgia”.

Il direttore delle farmacie ospedaliere Massimo Fioretti approfondisce il tema dei farmaci biologici di ultima generazione, “che hanno dato una svolta alla cura della malattia. Il farmaco biologico opera a livello genetico ed è subordinato ad un’attenta vigilanza a garantire la sicurezza del farmaco e delle linee produttive. Il farmaco biosimilare si produce quando il biologico di riferimento vede scadere il brevetto e un concorrente può produrne uno con le stesse caratteristiche”.

La dottoressa Rossetti evidenzia che, in caso di necessità, “si possono effettuare anche esami endoscopici in gravidanza, con farmaci sedativi a basso dosaggio”. Per le donne affette da Mici, di norma si ricorre al parto naturale ma, come osserva il dr. Scartozzi, “il cesareo va preso in considerazione per chi ha la malattia in fase attiva o ha avuto interventi chirurgici importanti”. Il primario sottolinea il valore dell’allattamento, “che diminuisce il rischio, per il bambino, di contrarre la malattia della madre”. Scartozzi approfitta per ricordare che “il nostro reparto è sempre aperto, ha rimodulato l’attività ma gli ambulatori sono sempre rimasti aperti. Per questa settimana è stata sospesa l’attività delle sale operatorie, salvo le urgenze, che ci auguriamo riparta già dalla prossima settimana, ma i reparti sono aperti e la nostra assistenza è sempre pronta, vorrei dirlo per rassicurare tutte quelle persone terrorizzate dalle notizie che leggono in questo periodo”. Un ultimo passaggio è dedicato ai vaccini, in particolare quello per il Covid:”Non ci sono controindicazioni per la somministrazione” chiarisce Fioretti.

La dottoressa Pamela Rossetti


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