di Sandro Renzi
Il via libera al nuovo decreto anti Covid è arrivato ieri sera dal Consiglio dei Ministri dove a prevalere à stata ancora una volta l’ala rigorista. Fino al 30 aprile stop alle zone gialle. L’Italia sarà rossa o arancione in funzione di quelli che sono i dati della cura epidemiologica. Prudenza quindi per tutto il mese in attesa che si potenzi la campagna dei vaccini. Spostamenti vietati allora in tutto il Paese con bar e ristoranti chiusi. Stesso discorso per cinema, palestre e piscine. Il Cdm ha tuttavia ritenuto di venire incontro alle istanze degli “aperturisti” concedendo la possibilità di prevedere deroghe per ripristinare misure da zone gialle anche prima del 30 aprile con provvedimenti ad hoc.
A Pasqua, come noto, l’Italia finirà per essere nuovamente tutta in zona rossa dal 3 al 5 aprile. L’unica possibilità concessa è quella di andare a fare visita a parenti o amici in uno dei Comuni della regione, ma solo per una volta al giorno e per un massimo di due adulti più eventuali minori di 14 anni conviventi. E’ inoltre sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione, e attività sportiva all’aperto in forma individuale
SCUOLA – Dal 7 aprile, anche in zona rossa, sarà consentito tornare a scuola in presenza fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. Il Cdm ha però negato ai Presidenti di Regione la facoltà di inasprire con ordinanze i provvedimenti a carico delle scuole.
SPOSTAMENTI – Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.
VISITE – Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici. Possibilità prevista nel weekend di Pasqua ma una volta al giorno. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.
COPRIFUOCO – Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
BAR E RISTORANTI – Restano chiusi. Possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. Riaprono se il territorio pasa in zona gialla ma solo per il pranzo nel caso dei ristoranti.
SPORT E CULTURA – Ancora niente aperture fino al 30 aprile. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Possibile riapertura anche per i musei.
SECONDE CASE – Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive.
Il decreto approvato ieri stabilisce ancora l’obbligatorietà della vaccinazione per farmacisti e sanitari. “Chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati dovrà vaccinarsi” secondo quanto riporta l’Ansa “per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021”. al contempo il Cdm ha previsto lo ‘scudo penale’ per i somministratori del vaccino che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
CONCORSI – Il decreto dispone deroghe per lo svolgimento dei concorsi pubblici prevedendo lo svolgimento di una sola prova scritta e una orale, con modalità decentrate. Si prevedono inoltre modalità ulteriormente semplificate (prova orale facoltativa) per i concorsi relativi al periodo dell’emergenza sanitaria e la possibilità a regime per le commissioni di suddividersi in sottocommissioni. È esclusa l’applicazione delle procedure derogatorie per il personale in regime di diritto pubblico. Inoltre, dal 3 maggio 2021 i concorsi riprenderanno in presenza nel rispetto delle linee guida del Comitato tecnico-scientifico.
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