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Parrucchieri e centri estetici, boom di prenotazioni Effetto “zona arancione” nelle Marche

RIPRESA - Boom di prenotazioni per il settore della cura della persona. Non poteva essere altrimenti dopo lo stop imposto a parrucchieri e centri estetici dalle norme anticontagio. Partenza in salita, invece, per i negozi di abbigliamento che attendono il weekend. Sono i primi effetti della zona arancione nella provincia Fermana.

di Sandro Renzi

Non bastava la zona rossa, anche la pioggia ci mette del suo. E così, il primo giorno di riapertura per molte attività commerciali dopo il lungo stop imposto dalle norme anticovid, non sembra offrire particolari aspettative. Partenza in salita soprattutto per i negozi di abbigliamento che, gioco forza, sperano nel weekend quando il meteo garantirà una tregua e tornare a passeggiare sarà piacevole come qualche giorno fa. In vetrina, d’altra parte, hanno già fatto la comparsa gli abiti della collezione primaverile “anche se, con questo tempo, pensiamo di vendere ancora qualche giaccone o cappotto” dicono all’unisono gli esercenti. Il freddo non invita a ricercare vestiti leggeri, almeno per ora. Tour de force, e non poteva essere altrimenti, per il comparto legato alla cura della persona.

Boom di prenotazioni per centri estetici, barbieri e parrucchieri in tutta la provincia. Settimana sold out con turni anche raddoppiati, dove possibile, per venire incontro alle richieste delle clienti. E le prenotazioni fioccano anche per la prossima settimana per recuperare giorni e giorni di inattività. Sempre con la spada di Damocle di un possibile cambio di colore che potrebbe determinare una nuova chiusura se i numeri del contagio dovessero tornare a salire. E quindi ci si trova di fronte ad una corsa contro il tempo per rifarsi il look. Per avere insomma un quadro più certo sugli effetti della ripresa da zona arancione occorrerà attendere ancora qualche giorno. E se diversi settori commerciali possono cominciare a tirare un sospiro di sollievo, altri a partire da bar e ristoranti, sono ancora alle prese con chiusure che forse si protrarranno fino alla fine di aprile. Fatte salve solo le possibilità di asporto e domicilio che da sole, stando a quanto ormai riferiscono tanti esercenti, non bastano a coprire neppure le spese. In questo contesto il commercio che rappresenta uno dei capisaldi dell’economia provinciale prova a ripartire, stavolta tenendo le dita incrociate affinché si possa scavalcare la primavera senza altre serrate obbligatorie. E tornano a sperare pure gli ambulanti già da giovedì a Porto San Giorgio. I mercati possono infatti riprendere sempre nel rispetto del distanziamento. Si riaffacciano quindi le bancarelle in tutti i Comuni. Un altro timido segnale di ritorno alla normalità.



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