di Leonardo Nevischi
Ventiquattro medici dell’equipe territoriale e delle farmacie comunali di Porto Sant’Elpidio in azione, addetti della protezione civile all’accoglienza, volontari della Croce Verde e dell’associazione “Insieme a te” ad assistere e registrare i convocati, infine la cooperativa Res Nuova Ricerca impegnata a fornire supporto infermieristico ai medici di base.
È stato inaugurato questa mattina il nuovo centro vaccinale di Porto Sant’Elpidio che, per i prossimi mesi, sarà il quartier generale dei vaccini di buona parte della popolazione elpidiense. Inizialmente sarà aperto 5 giorni su 7 per 3 ore al giorno e sarà in grado di vaccinare 100 persone al giorno, ma l’obiettivo è di arrivare a somministrare fino a 5000 dosi a settimana ed estendere le ore lavorative nelle due fasce giornaliere.
Un’iniziativa della quale il Comune si è fatto promotore coinvolgendo il mondo del volontariato e rendendo fruibile il Palazzetto dello sport di via Ungheria che era da sempre abituato ad avere le gradinate piene di tifosi della prima squadra elpidiense ma che a causa del Covid-19 era da mesi inutilizzato.
A fare gli onori di casa i due comprotagonisti della cittadella vaccinale, il sindaco Nazareno Franchellucci e la coordinatrice dell’equipe territoriale di Porto Sant’Elpidio, Loretta Carpiceci. Entrambi hanno avuto parole di ringraziamento per la collaborazione virtuosa che, in un momento così particolare, ha permesso alla comunità di dare risposte immediate.
«Oggi avevamo iniziato pensando di fare pochi vaccini per monitorare un po’ la situazione – confessa la Carpiceci -, invece ci siamo ritrovati a farne tantissimi, ma non stiamo respingendo nessuno perché abbiamo dosi a suffieicneza e queste una volta lavorate non possono superare i cinque giorni prima di essere consumate. Stiamo vaccinando soggetti dai 70 agli 80 anni e persone anche più giovani che però hanno fragilità e problemi fisici importanti – seguita la coordinatrice dell’equipe territoriale -. Questa mattina il primo a battezzare il centro vaccini è stato un ragazzo di 30 anni che ha da poco sconfitto una malattia e che subito dopo la somministrazione sarebbe andato a laurearsi: è stato un segnale di buon auspicio».
«Il primo carico arrivato in mattinata era principalmente di Pfizer, con l’aggiunta di due scatole di Astrazeneca. Da queste ricaveremo 400 dosi che useremo fino alla fine di questa settimana, mentre le pochissime razioni di Moderna le abbiamo già utilizzate nei vaccini a domicilio perché sono più facilmente trasportabili. Se continueremo così in pochi mesi riusciremo a vaccinare la città a tappeto. Lavorando a pieno regime, con dosi e personale a sufficienza, vorremmo essere operativi sia la mattina sia il pomeriggio».
Presenti alla cerimonia di inaugurazione anche il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, e il direttore di Area Vasta 4 Licio Livini. La Filippi ha elogiato l’operato del sindaco e dell’equipe medica dando la sua disponibilità per «aiutare, supportare e seguire in prima persona il progresso del centro vaccini. Ancora siamo a metà del percorso d’uscita da questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ma le vaccinazioni possono rappresentare l’unica via di fuga che ci permetterà di lasciarci il Covid alle spalle».
A seguire Livini le ha fatto eco, congratulandosi con la città di Porto Sant’Elpidio per «essere stata un esempio che servirà per fare da traino ad altri territori limitrofi. Prima i medici di medicina generale facevano resistenza ora si stanno pian piano convincendo – poi continua -. Dobbiamo oltrepassare le resistenze di chi vorrebbe scegliersi il vaccino: dobbiamo vaccinare con quello che abbiamo a disposizione perché abbiamo le garanzie che quelli in nostro possesso sono all’altezza. In questo primo periodo dovremo rodare il sistema di rete e vaccineremo ultrafragili, disabili e over 75enni, ma è logico che se le dosi saranno a sufficienza potremmo raddoppiare le vaccinazioni. Il sistema di prenotazione standard prevede 22 soggetti prenotati tramite il sito della Regione e altri indefiniti convocati direttamente dai medici di famiglia. Dobbiamo vaccinare il più velocemente possibile e quante più persone possibili. L’obiettivo è di arrivare a 5000 somministrazioni a settimana».
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