Cgil lancia l’allarme: “Export 2020 in calo nelle Marche, Fermo registra i dati peggiori”

Nello scenario regionale, la provincia di Fermo è quella che ha registrato il calo più consistente con una perdita del -22,9%, seguita da Macerata -18,7%, Ascoli Piceno -13,5%, Ancona -11,2%, Pesaro Urbino -8,5%, calo dovuto prevalentemente dagli effetti drammatici prodotti dalla pandemia da Covid-19.

I dati Istat sull’export delle imprese Marchigiane nel 2020, elaborati dall’Ires Cgil Marche, fotografano una situazione molto preoccupante. Emerge infatti un calo complessivo, in rapporto al 2019, a livello regionale (escluse farmaceutica e nautica), del -13,2% per un controvalore in € di -1 miliardo e 330 milioni, dati peggiori sia rispetto alla media nazionale -9,7% che alla media del centro Italia -8.5%. Il settore maggiormente colpito è quello tessile, abbigliamento e calzature, che dopo la meccanica rappresenta per la Regione, il più importante in termini di volumi con un valore, nel 2020, di 1,6 miliardi di €, di questi 938 milioni riferiti alla produzione di calzature.

Nello scenario regionale, la provincia di Fermo è quella che ha registrato il calo più consistente con una perdita del -22,9%, seguita da Macerata -18,7%, Ascoli Piceno -13,5%, Ancona -11,2%, Pesaro Urbino -8,5%, calo dovuto prevalentemente dagli effetti drammatici prodotti dalla pandemia da Covid-19.

Alessandro De Grazia

Il valore complessivo dell’export delle imprese fermane nel 2020, ammonta ad 854 milioni di euro, se si escludono i settori della farmaceutica e della nautica, che hanno dinamiche specifiche, l’export annuo ammonta ad 852 milioni con una perdita, rispetto al 2019, del 22,7%.

Il settore calzature/moda, il più importante in termini di volume con un valore di 624 milioni di euro, di questi 486 milioni riferiti alla produzione di calzature, è stato quello più colpito nella provincia di Fermo con un calo del 27,5%, calo dovuto principalmente alla pandemia, ma analizzando i dati del trend dal 2010, il calzaturiero ha perso 146 milioni di euro (-23,1%) dato che indica chiaramente che negli ultimi 10 anni il settore era già fortemente in crisi e la pandemia ha ovviamente aggravato la già difficile situazione.
Altro dato molto preoccupante, sempre per il settore della produzione di calzature, è la diminuzione drastica della quota di export fermano sul totale dell’export nazionale di settore, che passa dal 9,1% del 2010 al 5,5% del 2020.

Il segretario generale Camera del Lavoro Cgil Fermo Alessandro De Grazia spiega: “Alla luce di questi dati, che fotografano e confermano tutte le analisi fatte nei mesi precedenti, molti si chiederanno cosa fare per uscire da questa situazione? E’ necessario innanzitutto, imprimere una forte accelerazione al percorso delle vaccinazioni, nel contempo occorre definire una strategia condivisa da tutti gli attori a livello territoriale, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, provincia e comuni, che definisca obiettivi e progettualità a breve, medio e lungo periodo necessari per invertire il trend di crisi strutturale, che da anni progressivamente sta facendo scivolare la nostra provincia verso sud. A nostro avviso, il luogo preposto per l’elaborazione di questo grande progetto di rinascita dell’economia fermana, deve essere il Tavolo provinciale per la Competitività e lo Sviluppo del fermano, nel quale c’è già un avanzato lavoro di elaborazione progettuale che potrà rappresentare una svolta decisiva per le sorti dell’economia della provincia di Fermo”.


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