di Sandro Renzi
Avanti con prudenza. Il fronte degli aperturisti fa breccia nel Governo e Draghi accelera sulla ripartenza di alcune attività commerciali e produttive ma senza perdere di vista l’andamento della curva epidemiologica dal quale dipende l’adozione dei prossimi provvedimenti. A cominciare dal decreto che la prossima settimana il Cdm approverà per formalizzare la riapertura di ristoranti e bar, ma anche teatri e cinema in piena sicurezza già dal 26 aprile. Un cammino che dovrebbe completarsi a luglio, costellato di alcune tappe per un ritorno graduale alla normalità. E c’è chi già guarda al 26 aprile come ad una nuova festa della liberazione con i ristoranti che per cominciare potranno garantire il servizio all’aperto nelle zone gialle anche di sera, ma fino alle 22 poiché l’orientamento del Governo sarebbe quello di mantenere ancora il coprifuoco fino a quell’ora per tenere sotto controllo l’impatto delle riaperture serali. Si potrà andare anche in vacanza muniti di pass, assistere ad eventi culturali e poi pure sportivi. E finalmente riaprono tutte le scuole, di ogni ordine e grado, tanto nelle zone gialle quanto in quelle arancioni. Mentre si resta in parte a casa ed in parte in classe nelle regioni rosse ma solo per gli studenti delle superiori. E via libera agli spostamenti tra territori anche se di colori diversi. Il percorso insomma sembra finalmente tracciato. La bussola è quella dei dati sui contagi ma anche dei vaccini somministrati.
PASS
La novità assoluta annunciata dal premier Mario Draghi è quella di un Pass per andare in vacanza nelle zone a rischio moderato o magari per accedere ad un evento sportivo. Su come potrà funzionare ci sono al momento solo indiscrezioni. Occorrerà dimostrare di aver avuto il Covid e di essere guarito, oppure di essersi vaccinato o di aver fatto un tampone nelle 48 ore precedenti. Per partire si pensa ad una certificazione cartacea, anche se l’obiettivo è quello di avere qualcosa in digitale.
ZONA GIALLA
Dal 26 aprile tornano le zone gialle. Sarà anche possibile spostarsi tra Regioni che abbiano questo stesso colore senza problemi. Rispetto al passato tornano ad alzare la saracinesca anche alcune attività, principalmente all’aperto.
SCUOLA
Dal 26 aprile in zona gialla e arancione tutte le scuole, di ogni ordine e grado, saranno in presenza. In zona rossa lezioni in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in presenza e fino ad un massimo del 75%. Gli scrutini, ma per ora è solo un’ipotesi, potrebbero essere anticipati al 1 giugno.
SPOSTAMENTI
Gli spostamenti saranno consentiti tra Regioni gialle. Tra Regioni di colori diversi occorrerà il Pass che di fatto anticiperebbe sul territorio nazionale il ‘green pass’ europeo previsto a giugno nell’Ue.
RISTORANTI E BAR
In zona gialla, dal 26 aprile e per tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo in quelle attività che possono garantire tavoli all’aperto. Dal primo giugno, invece, si mangerà anche nei ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo. In zona arancione sarà mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa. Nelle linee guida stilate dalle Regioni, e che dovranno essere vagliate dal Cts, è stato proposto un metro di distanza nei ristoranti all’aperto o al chiuso per aumentare a due laddove la condizione di diffusione del virus si dovesse aggravare. Regole che valgono pure per pub e gelaterie
TEATRI, CINEMA, MUSEI
Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli tornano ad essere consentiti in zona gialla all’aperto. Al chiuso gli spettacoli saranno consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. Musei aperti in zona gialla ma nei giorni feriali, ingressi prenotati e obbligo della mascherina. Nelle linee guida proposte dalle Regioni, si era ipotizzato almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Le sale al chiuso potranno ospitare il 50% degli spettatori rispetto alla capienza, fino a un massimo di 500 persone. Le arene all’aperto fino a mille spettatori.
PALESTRE, PISCINE
Dal 26 aprile saranno consentiti gli sport all’aperto mentre il primo giugno riapriranno al chiuso anche le palestre e le piscine. Nelle linee guida delle Regioni è stato chiesto di regolamentare l’accesso agli attrezzi, delimitando le zone per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che in quel momento non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica e di evitare lo sport da contatto fisico. Possibile usare docce e spogliatoi, ma anche qui non si potrà stare più vicini di due metri. Gli sport di contatto, calcetto compreso, saranno invece consentiti solo all’aperto, già a partire dal 26 aprile. Si sta ragionando anche su un parziale ritorno negli stadi in zona gialla per partite e gare di interesse nazionale con una capienza massima del 25%. Per tornare a tuffarsi in una piscina all’aperto occorrerà invece attendere il 15 maggio
SPIAGGIA, TERME, PARCHI TEMATICI
Gli stabilimenti balneari riapriranno il 15 maggio. Dal primo luglio ripartono invece gli stabilimenti termali ed i parchi tematici. Le Regioni chiedono l’accesso con prenotazione ed elenchi da conservare per due settimane.
FIERE, CONGRESSI
Il 1° luglio riapriranno al pubblico le fiere e i congressi. Ma, nel decreto aperture, per quanto riguarda le fiere internazionali potrebbe esserci il via libera immediato almeno all’attività preparatoria in modo da arrivare pronti alla data decisa dal governo. I nuovi protocolli per lo svolgimento degli eventi sono ancora allo studio: si pensa ad accessi scaglionati, percorsi differenti per entrate e uscita e screening per gli standisti, oltre all’obbligo di distanziamento e di mascherina.
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