Una relazione mai sopita che prosegue e si riaccende, con un dialogo la cui occasione è data dai 1600 anni dalla fondazione della Repubblica Serenissima. La municipalità veneziana, visto il consolidato rapporto con Fermo, dopo l’evento de l’Aquila e il Leone di alcuni anni fa, ha voluto invitare e coinvolgere nuovamente la nostra città per il grande programma di festeggiamenti per la ricorrenza.
E ieri dal palco dell’ultima giornata di Tipicità Phygital Edition, ribalta e vetrina del territorio che anche in questa modalità ha continuato nella sua mission costruendo ponti di collaborazioni e legami fra Fermo e il mondo, sono state lanciate idee e proposte che vedranno Fermo e Venezia collaborare. A presentarle sono stati l’assessore alla cultura Micol Lanzidei e il presidente dell’Accademia dello Stoccafisso alla Fermana, Saturnino Di Ruscio. Un legame che per questo 2021 sarà nel segno della musica colta e di qualità, dell’enogastronomia e della scuola.
In particolare, come ha spiegato il direttore del conservatorio “Pergolesi”, Nicola Verzina, si tratterà di un progetto che avrà l’obiettivo di valorizzare la produzione per organo che ha visto nel ‘700 costruttori importanti, fra cui il veneziano Gaetano Callido, che ha realizzato l’organo in Duomo. E sempre la cattedrale fermana è in un certo senso il filo rosso che unisce le due città anche nel nome di Antonio Pampani, maestro di cappella nel ‘700 del duomo di Fermo, fra i musicisti che pure hanno segnato i rapporti fra le due comunità.
In tema di sapori e di cultura enogastronomica sarà protagonista lo stoccafisso, la cui tradizione è giunta sulle coste marchigiane e fermane seguendo le rotte mercantili venete e trovando accoglimento nelle tradizioni gastronomiche e folkloriche locali. Il progetto, che prevede un programma di scambi tra Accademia dello Stoccafisso alla Fermana e Dogale Confraternita del Baccalà Mantecato di Venezia, intende “ripercorrere” idealmente queste rotte in un viaggio a ritroso nella storia che parte dal presente, dalla reciproca valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche ancora vive nelle due città, per ritrovare un punto di incontro e di scambio proprio nella comune matrice storica.
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