Le Marche restano in zona gialla. Lo confermano in questi minuti fonti ufficiali della Regione, dopo la consueta cabina di regia Stato-Regioni del venerdì. Per la nostra regione si tratta della terza settimana di fila nella fascia di rischio con meno restrizioni. Solo tre regioni in tutta Italia sono in zona arancione: Val d’Aosta, Sicilia e Sardegna. Quanto ai dati epidemiologici, come ha già avuto modo di dire il presidente Francesco Acquaroli, non c’è più quella discesa delle settimane scorse, preoccupa in particolare il Pesarese e soprattutto i pazienti in terapia intensiva non accennano a diminuire.
L’Rt inoltre è a 0,94 (la settimana scorsa era a 0,69), mentre la media del Paese è di 0,89, e le Marche fanno parte delle sei regioni classificate con livello di rischio “moderato”, mentre tutte le altre hanno un livello di rischio “basso”. Da qui l’appello alla cautela, nonostante una campagna vaccinale che viaggia a buon ritmo, con l’apertura domani delle prenotazioni per la fascia d’età 60-64 anni. I numeri del bollettino del Servizio sanità odierno sui ricoveri confermano infatti le preoccupazioni di Acquaroli. I ricoveri in generale sono calati di 17 rispetto a ieri (a cui si aggiungono 30 dimissioni), ma resta stabile il numero dei pazienti in intensiva: 65 (come ieri). Ad oggi dunque ci sono 421, oltre a quelli in intensiva: 109 in semi intensiva (- 3 su ieri) e 247 in reparti non intensivi (- 14 su ieri). A questi si aggiungono gli 8 pazienti nei pronto soccorso e i 137 nelle strutture di lungodegenza. Lunedì inoltre potrebbe arrivare una nuova ordinanza di arancione rafforzato per sette Comuni, che hanno già superato in proporzione, la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti la settimana scorsa. Se dovessero superarla anche questa settimana, scatterebbero misure più restrittive. Si tratta di sette centri delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro e Urbino: Acqualagna, Petriano e Fossombrone, Montappone, Folignano, Acquaviva Picena e Castel di Lama.
(redazione CM)
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