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Giornate della tiroide, i consigli della dottoressa Pantanetti: “Ecco come tenerla sotto controllo” (Video)

FERMO - La direttrice di diabetologia al Murri: "Attenzione alla familiarità per patologie della tiroide, importante assimilare iodio come nutriente"
I consigli della dottoressa Pantanetti in occasione della Settimana della Tiroide

L’ultima settimana di maggio da diversi anni è dedicata alle giornate mondiali della tiroide ed anche l’area vasta 4 Asur di Fermo ha promosso iniziative per informare e sensibilizzare sull’argomento. A parlarne, ai microfoni di Radio Fermo Uno, è intervenuta la direttrice dell’unità di diabetologia ed endocrinologia dell’ospedale Murri di Fermo, nonchè referente dell’associazione endocrinologi delle Marche, Paola Pantanetti.  Un intervento aperto a domande e curiosità del pubblico in ascolto che è potuto intervenire attraverso i canali social. L’Area vasta 4 ha allestito in questi giorni un call center, che risponde in orario pomeridiano allo 07346252554, per fornire un servizio informativo agli utenti.

“La malattia tiroidea ha una ricorrenza frequente – ha esordito la dottoressa Pantanetti – i casi gravi sono per fortuna abbastanza limitati, ma è una patologia abbastanza diffusa, questo dipende da diversi fattori, a partire dalla ridotta assunzione di iodio per via alimentare, rispetto alla necessità quotidiana che sarebbe di 150 microgrammi. C’è senza dubbio anche un fattore familiare ed occorre particolare attenzione per chi ha congiunti affetti da malattia della tiroide. Anche una gravidanza può essere compromessa con livelli tiroidei alterati ed in età avanzata, una ridotta funzionalità può portare al peggioramento di altre patologie”.

Ma come riconoscere tali disfunzionalità. “L’ipertiroidismo, cioè un eccessivo funzionamento di questa ghiandola, è in genere più riconoscibile – continua l’endocrinologa – porta a dimagrimento, tachicardia, cardiopalma, eccitazione, in alcuni casi ad esoftalmo, cioè la tendenza ad una sporgenza degli occhi. L’ipotiroidismo è meno riconoscibile perchè porta a sintomi abbastanza comuni, come stanchezza, spossatezza, scarsa concentrazione. Queste disfunzioni hanno maggiore frequenza dopo i 50 anni, possiamo dire che si tratti di una malattia appannaggio dell’età adulta, anche se non mancano casi tra i più giovani. Va sfatata invece la convinzione diffusa che si tratti di una patologia femminile perchè può interessare entrambi i sessi”.

Non ci sono particolari indicazioni, per chi soffre di disfunzionalità della tiroide sulla tipologia di vaccino Covid da somministrare. “Se la tiroidite cronica autoimmune è associata ad altre malattie autoimmuni importanti, quali diabete di tipo 1 o morbo di Addison – spiega la dott.ssa Pantanetti – è consigliabile un vaccino ad Rna messaggero; fuori da queste condizioni qualsiasi vaccino è efficace.

Sul tema della prevenzione, l’esperta consiglia “di curare un’alimentazione che garantisca il necessario fabbisogno di iodio all’organismo, ad esempio utilizzando sale iodato. Lo iodio va introdotto come nutriente, non è sufficiente la vicinanza al mare. Senza dubbio occorre particolare attenzione al fattore della familiarità ed è opportuno condurre indagini se si ha avuto un familiare che ha avuto un tumore della tiroide. Come primo esame è sufficiente un prelievo del sangue, tenendo sotto controllo il valore Tsh che ci indica la quantità di ormoni tiroidei”.

Un’ultima riflessione della dottoressa Paola Pantanetti è dedicata al team di diabetologia ed endocrinologia dell’area vasta 4. “Sono davvero soddisfatta perchè siamo una squadra affiatata che sta operando un ottimo lavoro. Un’unità operativa che dispone anche di conoscenze specifiche come quelle sul metabolismo osseo. A questo si aggiunge il mio ruolo come referente degli endocrinologi marchigiani, un incarico che mi onora perchè siamo un gruppo di medici molto attenti e sensibili. L’impegno che intendiamo portare avanti è quello di promuovere momenti aggregativi e di sensibilizzazione, ci auguriamo di poter proporre presto incontri in presenza, appena torneremo alla normalità”.


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