di Paolo Gaudenzi
“Per me è il primo anno di B, sono rimasto molto sorpreso della chiamata della società, vedremo insieme allo staff ed alla proprietà che tipo di squadra andremo a costruire”.
Massimo Paci, ex difensore centrale professionista nei lustri scorsi, tra le altre con Ascoli, Parma e Novara in Serie A, è stato ospite ai microfoni di Simone Boccatonda a Radio Fermo 1, aprendo la chiacchierata con la scintillante notizia (vedi l’articolo sotto correlato) che lo vedrà in sella al Pordenone, in Serie B, per la stagione sportiva alle porte, 2021/22.
Un Paci protagonista nel mondo del calcio che conta, certo, ma anche e non da meno a mostrare un lato di se, umano, a giustificare la lenta ma inesorabile scalata verso l’alto, da giocatore prima, e da allenatore poi. Parola d’ordine: umiltà. “Andrò li sapendo già di fare errori, è inevitabile – ha proseguito – cercherò di farne il meno possibile. Il mio obiettivo è quello di migliorare, filosofia cercata anche da calciatore: stavo in C1, sono arrivato in A”.
Dalla Civitanovese, con vittoria dell’Eccellenza, alla replica del risultato al Montegiorgio e salvezza da matricola in categoria, tutto in tre anni calcistici. Nella stagione successiva l’esperienza a Forlì, medesimo livello sportivo, poi il salto tra i prof, quella Serie C vissuta a Teramo, passaggio valso, a conti fatti, lo sbocco in cadetteria.
“Il Covid? – l’inevitabile domanda di Boccatonda, tremendamente intrisa di attualità -, per certi versi siamo fortunati, noi calciatori siamo sottoposti a dei controlli serrati, con alta frequenza, che ci fanno stare molto tranquilli. Sportivamente è stata però una stagione di continuo adattamento, con giocatori non sempre disponibili in caso di positività. Non è facile preparare cioè la squadra in settimana in un modo e magari fare i conti a ridosso del fischio d’inizio con elementi a cui bisogna rinunciare last second“.
Difetti, ma anche pregi (relativamente, chiaro, al contesto pandemico) legati alle circostanze sportive. “Abbiamo avuto il vantaggio però di avere gli stadi altrui vuoti: facendo il girone C avevano tappe come Palermo e Catania, per dirne due, piazze calde. Avere gli spalti vuoti in quel caso inevitabilmente ci ha agevolato”. Covid che, però, ha anche ritardato il matrimonio con l’attuale compagna, argomento che ha quindi visto Paci aprire sul concetto di famiglia. “Ho la fortuna di essere figlio di genitori che ti supportano, senza giudicare, non è da tutti – le parole nel merito -. Avere del potenziale è un conto, dimostrarlo è un altro. E nel percorso di crescita verso gli obiettivi, sin da piccoli, è fondamentale avere un contesto familiare pronto ad appoggiarti”.
Da Fermo, luogo di nascita, all’estremo nord per l’inizio dell’avventura sportiva nel salotto buono del calcio che conta, quello della Serie B, ambito ricompreso nella Lega Calcio (a sommare A e, per l’appunto, la B). “Ho sempre girato l’Italia in carriera, ma con le Marche ed il Fermano nel cuore – il congedo del mister -, l’avventura inizierà il 5 luglio, a Tarvisio, a 150 km da Pordenone per due settimane e mezzo di ritiro con la squadra”.
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