Redazione CF
Importante approfondimento medico quello vissuto ai microfoni di Radio Fm1 grazie all’illustrazione scientifica del medico, chirurgo e odontoiatra Marino Miccini, a sottolineare le novità del centro medico Villa Verde Plus di Fermo nella diretta vissuta con il direttore Paolo Paoletti.
“La novità è sempre frutto di un costante aggiornamento, non rimanendo cioè statici – le prime parole del dottor Miccini nell’interazione con il direttore -. Tra le maggiori novità del campo odontoiatrico ad oggi possiamo annoverare l’impronta dentale digitale, ora rilevata niente meno che a fibra ottica, che legge le informazioni del cavo orale. Basta dunque con fastidiosi calchi interni alla bocca, soprattutto per bambini, con di contro precisione e risoluzione tridimensionale senza pari rispetto al passato, ora a riprodurre perfettamente il profilo orale del paziente. Il laboratorio poi, in seconda battuta, riesce a stampare l’impronta intangibile con materiali innovativi e del tutto performanti”.
“Si gira la pagina delle ormai inutili bocche in gesso, scomode sia per utenti che per noi medici in quanto fragili ed ingombranti. Al loro posto ora abbiamo file snelli e riconsultabili a distanza di anni, senza disperderne la specificità delle informazioni. Tutto grazie a macchinari e tecnologie evolute altrove ed implementate all’interno della materia odontoiatra – ha proseguito Miccini -, con costi alla portata di tutti, grazie anche alla crisi mixata alla concorrenza, per un gioco di mercato ad abbassare dunque i prezzi. In caso contrario, come centro possiamo anche erogare un pagamento dilazionato persino a tasso zero”.
“Gli impianti come noto vanno nell’osso, quindi serve una base solida dello stesso. Nel caso non si disponga di un osso idoneo, siamo addirittura in grado di scavalcare tale problematica con innesti e cure delle relative cellule, cioè a rigenerarlo – l’ulteriore approfondimento del dottore in forza alla casa di cura Villa Verde -. Nel caso di interventi chirurgici ossei, tra l’altro, il paziente non deve sostenere costi in tal caso, perché materia in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. La nuova frontiera, in collaborazione con l’ortopedia, è rappresentata dallo studio di un protocollo volto ad utilizzare cellule staminali, indifferenziate, prelevate dal paziente donatore ed innestate nel sito ricevente, a diventare cioè ciò di cui si necessita: se vengono poste sui capelli diventano capelli, se poste su un osso…diventano, per l’appunto un osso”.
“Vantaggi che, naturalmente, vanno in prima battuta a beneficio di terapie funzionali a livello medico e, non da meno, persino per finalità ed esigenze estetiche – le conclusioni di Miccini -. In questo caso l’impronta digitale inviata al laboratorio elabora poi un modello evolutivo che ipotizza a monte il risultato finale, per una piena soddisfazione del cliente, ad azzerare ogni incognita di sorta sul risultato definitivo con procedure adatte a tutte le età”.
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