di Paolo Paoletti
Una gara di solidarietà per Alessandro Federici, il 18enne di Porto Sant’Elpidio rimasto bloccato, completamente solo, in una camera di albergo a Malta dopo il tampone positivo al Coronavirus. Una vacanza voluta per festeggiare la maturità e migliorare l’inglese che invece si è trasformata in un incubo. Ieri Alessandro sarebbe dovuto tornare a casa insieme al suo amico (negativo al tampone), invece dovrà restare in quarantena per almeno 14 giorni in attesa di un nuovo tampone. A preoccupare il fatto che, ad oggi, nessun medico lo abbia visitato nonostante i sintomi. “Molti ragazzi giovani restano asintomatici – ci ha spiegato oggi mamma Marica – mio figlio invece dallo scorso 10 luglio ha mal di gola, tosse, giramenti di testa e febbre. Proprio quest’ultima oggi è diminuita per fortuna, ma la tosse ancora ci preoccupa”. Alessandro non aveva a disposizione neanche i farmaci per curarsi. Sono stati i genitori a spedirgli tutto dall’Italia: “Gli abbiamo inviato anche un saturimetro in modo da potersi misurare da solo i livelli di ossigeno”
L’appello della mamma Marica Marsili fatto ieri su Cronache Fermane e in contemporanea sul Corriere di Malta ha dato il via ad una doppia mobilitazione, sia in Italia che appunto nell’arcipelago del Mediterraneo. “Sono stata contattata dalla segretaria dell’ambasciata – ci racconta – anche mio figlio è stato chiamato direttamente dal consolato e gli hanno spiegato come per la legge maltese non possa ricevere medici in hotel per visitarlo. L’unico modo per poter avere un controllo sarebbe quello del ricovero in ospedale, una situazione estrema. Nel frattempo continua a ricevere telefonate giornaliere in cui gli vengono chiesti aggiornamenti sul suo stato di salute. Ho capito che dall’ambasciata possono fare solo da presidio di informazione. Per questo chiedo che il Governo si attivi per inviare un medico dall’Italia per accertarsi delle condizioni di Alessandro e magari anche degli altri ragazzi italiani rimasti bloccati. Con la differenza che nostro figlio è completamente solo senza alcun riferimento sul posto”.
Nel frattempo i genitori di Alessandro hanno inviato ieri sera, , tramite il legale Andrea Agostini, una diffida ufficiale alle autorità competenti chiedendo di disporre immediatamente di una visita medica del giovane con l’adozione di ogni cautela atta a salvaguardarne lo stato di salute provvedendo inoltre all’assistenza logistica per il tempo di permanenza fino al rimpatrio.
Tra le tante chiamate di solidarietà ricevute. Tra queste anche quella del sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci: “Ci ha fornito alcuni contatti di referenti locali dell’Ordine di Malta che a loro volta hanno altre persone direttamente sull’isola”.
Non finisce qui. Visto che Alessandro non aveva neanche cibo e bevande i ristoratori italiani del posto si sono mobilitati e da oggi gli recapitano gratuitamente colazione, pranzo, cena e acqua minerale. Una situazione psicologica di isolamento non facile a cui, fino a ieri, si aggiungevano anche le preoccupazioni per procurarsi bene di prima necessità. Alessandro si è arrangiato ordinando tramite le applicazioni di delivery. Una situazione provvisoria che non poteva durare a lungo.
“Se non gli avessimo spedito tutto dall’Italia – aggiunge la madre – non avrebbe avuto neanche i farmaci per curarsi. Voglio ringraziare Cronache Fermane e il Corriere di Malta che ci hanno permesso di essere contattati da tante persone che ci hanno dato disponibilità per aiutarci”.
Nel frattempo il primo cittadino di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci, dopo la chiamata alla mamma, monitora costantemente la situazione: “Ci stiamo sentendo, chiaramente i rapporti diretti da parte di un sindaco con un’ambasciata sono praticamente zero. Nonostante questo, tramite altri canali, sto cercando di sollecitare e spingere affinché questo nostro concittadino non venga lasciato solo. La situazione è davvero molto difficile. Ci auguriamo che le autorità competenti riescano in breve tempo a mettere in piedi un’organizzazione che permetta di fare tutto quello che prevede il caso. Da parte mia farò il possibile. Qualcuno mi ha contattato per avere il numero della mamma per poterla aiutare e questo è positivo, grazie anche al lavoro dei media”.
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