Decisiva la giornata di ieri che ha fornito importanti sviluppi sul caso di omicidio occorso a Belmonte Piceno nella notte di domenica scorsa. Seppur il termine del deposito delle relazioni peritali relative al corpo della vittima è fissato a 90 giorni, già sono balzati dei particolari chiari agli occhi dei consulenti. La necroscopia eseguita dal Dott. Froldi e dalla Dott.ssa Romanelli (incaricati d’ufficio) e dal Dott. Rosini (per la vittima) e dal Dott. Tombolini (per l’indagato) ha infatti condotto a degli esiti unanimi: le coltellate inferte sono state tre e tutte frontali. Cade quindi l’ipotesi di un colpo sferrato alle spalle. Anzi, pare che dall’inclinazione, dalla profondità e dall’assetto dei tagli, si sia trattato di tre fendenti in rapida successione, molto ravvicinati, di cui solo uno profondamente lesivo e presumibilmente responsabile del decesso, avvenuto non sul colpo ma per emorragia a seguito della recisione di vasi sanguigni. Si attende anche l’esito dell’esame tossicologico sul corpo della vittima.
Tornando alla dinamica, questa corrisponderebbe anche alle dichiarazioni a cui si è lasciato andare Paolo Finucci che ha rotto il silenzio mantenuto sinora: a suo dire ha estratto il coltello solo in quanto impaurito dalle minacce di Marzio Marini recatosi a casa sua e per contrastare quest’ultimo durante la colluttazione. All’udienza di convalida del fermo infatti, l’indagato ha detto al Gip, la Dott.ssa Leopardi, che mai avrebbe voluto quel tragico esito ma che anzi si era sentito “sopraffatto dal Marini, giunto alla sua abitazione previa minaccia e con la netta intenzione di aggredirlo e di picchiarlo”, tanto che Finucci avrebbe ancora in volto e sul corpo i segni dello scontro fisico.
Il luogo dove è avvenuto il sanguinoso alterco, in via Sibillini, è anche l’abitazione della figlia dell’indagato, da giorni meta di giornalisti e curiosi. Per questo il sindaco di Belmonte Piceno, Ivano Bascioni, ha espressamente chiesto il massimo rispetto per questa giovane donna, madre di un bambino piccolo, la quale ovviamente già versa in una situazione delicata di enorme sofferenza emotiva, invitando tutti altresì a mostrare civiltà e sensibilità verso una intera comunità visibilmente scossa.
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