di redazione CF
“L’avventura di questo viaggio giunge al termine. Ieri il test negativo, oggi il rientro di Alessandro dopo 21 giorni a Malta, di cui 16 chiuso in una stanza d’albergo”. Con queste parole Marica Marsili, mamma del 18enne Alessandro Federici di Porto Sant’Elpidio, bloccato da tre settimane a Malta, solo, in una camera d’albergo, commenta il rientro a casa del figlio. Emozioni da madre, gioia infinita nel riabbracciare Alessandro. Ma non senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Alessandro era arrivato lo scorso 6 luglio a Malta e sull’isola è risultato positivo al Covid. Da lì l’inizio della sua odissea.
“Sono ancora incredula che nonostante la malattia su di lui sia stata sintomatica e molto evidente, non si sia riusciti a far visitare mio figlio da un medico. Questo non è tollerabile – lo sfogo della donna – come non lo è neanche che a fare la differenza possa essere il ‘motivo’ del viaggio. I ragazzi che sono stati riportati a casa domenica erano andati per motivo di studio, mio figlio per motivi di svago e questo sarebbe il motivo discriminante tra due persone provenienti dallo stesso paese e affette dalla stessa subdola malattia? Mi complimento con chi ha deciso che un ragazzo di 19 anni in vacanza per festeggiare la sua maturità dopo due anni difficili e di privazioni, dovesse arrangiarsi su tutto”, la critica della donna che però ora, riabbracciando suo figlio, non può che sorridere e guardare avanti, al futuro del suo Alessandro e della famiglia che non gli ha mai, nemmeno per un istante, con ogni mezzo possibile e immaginabile, fatto mancare la sua vicinanza.
“Questa esperienza – conclude Marica Marsili – lo ha reso più forte e di certo sicuro di sé. Abbiamo capito insieme che l’equilibrio lo trovi se resti calmo in una situazione di panico e con leggerezza tutto scorre…Panta rei. Un grazie all’avvocato Andrea Agostini Andrea, al dottor Giuseppe Malcagni, alla farmacista Barbara, a Stefania Cervigni e al sindaco Nazareno Franchellucci per la vicinanza”.
Lei, Marica Marsili, cuore di madre, aveva denunciato la permanenza forzata a Malta di suo figlio proprio dalle pagine di Cronache Fermane il giorno in cui Alessandro, lo scorso 13 luglio, sarebbe dovuto rientrare in Italia: “Mio figlio si trova completamente isolato – aveva avuto a dire la donna – nella sua camera di albergo a Malta, senza farmaci se non quelli che spediamo noi dall’Italia, deve arrangiarsi persino per mangiare e bere tramite applicazioni e senza alcun medico che lo abbia visitato”. La donna aveva chiesto che almeno il figlio non restasse isolato: “bloccato in una struttura a nostro carico che costa 100 euro a notte. Hotel che offre solo la camera per dormire e niente altro. Non è riuscito neanche a trovare un’aspirina. Si è dovuto adoperare da solo per mangiare e bere. Non gli portavano i pasti fuori dalla porta quindi è stato costretto ad ordinare il cibo tramite applicazioni sul cellulare e farselo recapitare dai rider”.
La denuncia della donna aveva sortito delle reazioni. A distanza di poche ore, infatti, era scattata una gara di solidarietà, sia sull’isola che in Italia. Marica è stata infatti contattata dalla segreteria dell’ambasciata. Idem suo figlio che ha ricevuto la telefonata del Consolato. E anche i ristoranti italiani si sono mobilitati per far recapitare cibo e acqua al ragazzo. Ma oggi il sospiro di sollievo definitivo, quello più appagante, con il rientro a casa di Alessandro.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati