di Maria Vittoria Mori
Sul suo profilo LinkedIn si legge: “Aspiro a creare una start-up turistica ambiziosissima che porti valore nel territorio, fermi il degrado sociale, sia un modello di sviluppo esportabile (né profit, né no-profit), una ‘società benefit’ sostenibile e remunerativa che, coinvolgendo i giovani del territorio, combatta lo spopolamento, la marginalizzazione competitiva, il degrado identitario. Un modello sostenibile, replicabile, scalabile e tremendamente attraente.”.
Una presentazione che ci ha incuriosito perché, per la nostra redazione, raccontare il territorio è una missione. Abbiamo così voluto approfondire la conoscenza di Mariano Pallottini con un’intervista.
Prima di tutto ci piacerebbe sapere come si diventa Local Guide…
Per diventare Google Local Guide, basta solamente disporre di un account Google e aderire al programma. Dopo la registrazione, si può iniziare scrivendo tutte le recensioni che si desidera inserire. Questa azione consente di salire di livello all’interno del programma Local Guide che funziona a incentivi (caricando foto di attività locali, aggiungendo luoghi su Google Maps, o verificando informazioni, l’utente guadagna dei punti per raggiungere il livello successivo). A partire dal livello n. 4 si ottiene il primo Badge Google Local Guide che riconosce il profilo come “utente affidabile per il sistema”.
Ma cosa fanno esattamente le Local Guides?
Formano una sorta di comunità di utenti con il compito di valutare ogni attività locale attraverso le recensioni. Nella sostanza, gli utenti che navigano su Google possono trovare delle recensioni attendibili postate delle Local Guides. La community migliora le schede Google Maps, inserendo i luoghi mancanti, aggiungendo le foto e i video, scrivendo recensioni, rispondendo a domande e risolvendo i dubbi degli utenti con informazioni esatte. Le Local Guides aiutano Google a scoprire nuovi luoghi interessanti per il pubblico, come ad esempio gli ambienti naturali o i luoghi di interesse nelle città, ecc… Tutte queste informazioni vengono offerte in maniera gratuita agli utenti. Ciò consente a Google di mostrare con quasi assoluta certezza i posti migliori dove mangiare in una città, i monumenti da visitare, i gioielli nascosti di un territorio. Credo che nessuno meglio di un abitante del posto o di un altro turista possa rivelare una destinazione in tutti i suoi dettagli ad un viaggiatore che desidera scoprire un luogo in autonomia. Ed è così che un viaggiatore, ovunque si trovi nel mondo, può ricevere informazioni su ciò che di più bello quella località ha da offrire. Si tratta di informazioni, suggerimenti e avvisi ma anche di foto, di video e di esperienze altrui da replicare.
Cos’è il programma Google Local Guide?
Si tratta di un programma sviluppato da Google, utile per creare una community di utenti esperti (le Local Guides) che ha il compito di verificare che le informazioni offerte da Google Maps siano corrette e di fornire informazioni specifiche sul territorio che si sta visitando. Si tratta di un servizio tramite il quale Google fornisce recensioni su tutte le attività di un luogo (officine meccaniche, farmacie, laboratori di analisi, parrucchieri, ecc… oltre agli hotel e ristoranti). Google in questo modo opera tramite gli utenti stessi. Il programma è stato avviato nel 2015 e, oggi, il numero di Local Guides ha superato i 120 milioni di utenti. È nato con il boom delle ricerche locali su internet, con la conseguenza che Google ha apportato delle migliorie a ciò che viene segnalato su Maps. Così l’idea di dare vita a un nuovo tipo di moderatori: le Google Local Guides.
Come vengono monitorate le informazioni fornite dalle Local Guides?
Un sistema informatico ha aiutato Google a filtrare i contenuti spam sugli elenchi di Google My Business o le recensioni falsamente negative sul profilo dei concorrenti. Le informazioni delle guide vengono così valutate come più attendibili rispetto al resto degli utenti in modo da garantire un servizio sempre efficiente. Inoltre, le Local Guides più esperte rilasciano anche dei veri e propri elenchi tematici di attività da fare o luoghi da vedere che rappresentano un patrimonio immenso di conoscenza gratuito, scritto da un utente per un altro utente. In generale, Google Maps mette a disposizione una app responsive, che si adatta alla navigazione ottimizzata su qualunque dispositivo, un sistema di indicazioni topografiche stradali, ferroviarie, percorsi per auto, bici e podistici, avvisi sul controllo della velocità dei veicoli. Si tratta di un sistema di intelligenza artificiale che seleziona le offerte in base ai gusti dell’utente, “Featured Snippet”, ovvero risultati organici messi in evidenza da Google all’interno di un riquadro speciale nella parte superiore della pagina dei risultati di ricerca.
E come si ottengono i punti su Google Maps?
Diciamo che il modo più semplice per guadagnare i punti è dare una valutazione ai posti. Si tratta della semplice votazione “a stelle” usata da Google per recensire. Altrimenti si può aggiungere una recensione scritta, raccontando ai futuri utenti il luogo visitato. Se si aggiungono foto alle recensioni si hanno più punti. Inoltre, puoi aiutare Google modificando le informazioni esistenti se sono errate o non più rilevanti. Ad esempio, se si giunge sul luogo di un’attività che risulta aperta ma che in realtà è chiusa, si dovrebbe segnalare, aiutando così le persone che arriveranno dopo. Man mano che si sale di livello, verranno poste domande sui luoghi visitati e recensiti. Queste domande fanno guadagnare punti e sono utili per i futuri visitatori. Quindi, ogni volta che l’utente intraprende un’azione tramite il proprio profilo, aumenta il numero di punti sul proprio account Local Guide. Maggiore è lo sforzo richiesto dall’azione dell’utente, più punti si ricevono!”
Perché è importante essere una Local Guide? E che vantaggi fornisce questa posizione certificata?
Essere una Google Local Guide porta svariati vantaggi. Le opinioni di Local Guides certificati sono più affidabili di quelle di utenti non iscritti o che partecipano raramente. E questo è importante per la comunità Google, quando si segnalano commenti e recensioni false o negative in quanto Google probabilmente accetterà la richiesta se l’utente è certificato con il Badge. Inoltre, con l’iscrizione al programma Local Guide si è al corrente prima di tutti gli altri utenti sui progressi, sugli aggiornamenti e i prossimi cambiamenti di Google Maps. Essere una Local Guide significa anche poter accedere ad una community con tanto di sito dedicato (www.localguidesconnect.com) dove le Local Guides si scambiano informazioni, consigli, e si organizzano. Anche come semplice Local Guide di medio livello si può essere invitati a eventi sponsorizzati, i “meetup”, dove si può parlare con altri partecipanti al programma, incontrare persone e produrre materiale in programmi filantropici e solidali dedicati al territorio.
Quanto crede sia importante questa collaborazione tra Google Map e le Local Guides per la promozione del nostro territorio?
Operare praticamente su Google Map come Local Guide per la promozione territoriale significa inserire tutti i luoghi mancanti che per il patrimonio culturale sono invece significativi. Inserire questi luoghi vuol dire: identificarli con un nome, includerli in una categoria corretta di ricerca e segnalarli ad un pubblico vastissimo, valorizzare nuovi luoghi nelle ricerche Google inserendo foto e video della destinazione, compilare degli elenchi tematici, organizzare dei meetup che documentino diffusamente il territorio. Si possono scrivere delle recensioni informative e rispondere alle domande di Google Maps, contribuendo alla promozione del territorio. Tutto ciò, secondo me, è fondamentale nell’era digitale che stiamo vivendo. E posso dirlo anche grazie alla mia personale esperienza con Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, paese per cui ho lavorato molto come Local Guide.
Se volesse chiudere l’intervista con un appello, quale sarebbe?
Invito tutti ad adottare un bene territoriale, sia esso architettonico o panoramico, a monitorarne le recensioni degli utenti e intervenire per migliorarne la fruibilità e risolvere danni o criticità. Viva i volontari del patrimonio culturale!
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