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“Al lavoro per migliorare i servizi, abbattere le attese e innovazione tech”, Valentino tira le somme del Pronto Soccorso del Murri

FERMO - Puntuale relazione da parte dell'Area Vasta competente, ad evidenziare l'attività corrente dello sportello per le emergenze con vettore crescente puntato al futuro. Personale e strumenti tecnici costantemente in campo a beneficio della popolazione

Alessandro Valentino

Tempo di bilanci per il Pronto Soccorso dell’ospedale Murri di Fermo. E a tirare le somme è direttamente il suo primario, Alessandro Valentino.

La porta d’accesso dell’ospedale “Murri “di Fermo, sede di Dea di primo livello, ha infatti attualmente un afflusso di circa 120 pazienti al giorno.

Vede la presenza in turno di almeno tre medici nell’orario 8-20 ed almeno due nell’orario 20-8; a questi si affiancano due medici in formazione specialistica della scuola di medicina di emergenza ed urgenza dell’Università di Ancona, ed il direttore di unità operativa, “la presenza dei quali è motivo di orgoglio per il nostro Pronto Soccorso, identificato dal direttore della scuola di specializzazione come struttura nella quale mandare i propri medici in formazione per completare il processo formativo”, precisano dal nosocomio fermano.

“Strutturalmente, a causa della pandemia, il Pronto Soccorso è diviso in due ambienti comunicanti, ma strettamente separati, uno destinato all’accoglienza e gestione dei pazienti con sospetta o accertata infezione da virus Sars Cov 2, gestito da un medico ed uno o due infermieri, l’altro destinato agli altri pazienti, dove opera la restante equipe in servizio. Tutto il personale medico ed infermieristico è formato tramite specifici corsi accreditati e la gestione dei pazienti avviene seguendo le più recenti linee guida internazionali”, proseguono dall’Area vasta 4.

Il direttore di unità operativa Alessandro Valentino, in servizio dallo scorso marzo, opera in stretto contatto con la direzione ospedaliera e la direzione di Area vasta per un continuo miglioramento della qualità delle prestazioni e per la creazione di percorsi condivisi con le altre unità operative dell’ospedale “Murri”, tese a velocizzare i tempi di permanenza dei pazienti in Pronto Soccorso e favorire la dimissione domiciliare, riducendo i ricoveri non strettamente necessari.

“Grandissima importanza è data alla gestione delle patologie tempo-dipendenti, quali trauma maggiore, infarto miocardico, stroke e sindrome aortica, per ottimizzarne il trattamento ed il trasferimento verso i centri di riferimento regionale – prosegue la relazione dei sanitari – A breve saranno aperti otto letti di osservazione breve intensiva, dotati della più moderna tecnologia. È questo, unitamente alla gestione dei posti letto, uno degli aspetti verso i quali, assieme alla direzione medica ospedaliera ed alla nuova direzione di area vasta, si sta lavorando con maggiore intensità. È ormai prossima, inoltre, l’installazione della nuova apparecchiatura Tac destinata ai pazienti afferenti al Pronto Soccorso ed in particolare a quelli affetti da Covid, della quale si sentiva fortemente la necessità. Nei giorni scorsi è stata riaperta infine la camera calda per l’ingresso dei pazienti trasferiti in ps tramite ambulanza o non deambulanti”.

Il direttore Valentino sta tentando di trasmettere al personale sanitario, già preparato e formato a livelli molto elevati dal lavoro del dottor Giostra, suo predecessore, le conoscenze maturate in 25 anni di attività nel campo dell’emergenza, introducendo abilità teoriche e pratiche che allineino le performance del Pronto Soccorso di Fermo a quelle degli ospedali di riferimento in ambito nazionale. È il caso di procedure invasive ecograficamente guidate o assistite, come posizionamento di drenaggi peritoneali, pleurici e pericardici che possono, come recentemente avvenuto, assumere l’importanza di manovre salvavita.

“L’impegno di tutti gli operatori del Pronto Soccorso, ai quali si affianca il prezioso lavoro svolto dai militi della Croce Rossa Italiana della sezione di Fermo, fondamentali nella gestione del pre-triage e nel garantire i rapporti tra i parenti dei pazienti ed il personale sanitario, è sempre finalizzato al miglioramento del servizio, a partire dal contenimento dei tempi di attesa al triage, dove gli infermieri attuano la presa in carico dei pazienti, possono richiedere in autonomia esami diagnostici e strumentali, somministrando terapie ed avviando i percorsi di fast track, fondamentali per la più corretta gestione di situazioni cliniche ben codificate – il congedo -. Il ringraziamento del direttore di Uo va a tutta l’equipe del pronto soccorso, una squadra che opera con grande professionalità e con il massimo impegno per poter dare la migliore risposta ai bisogni di salute della popolazione”.

 

 

 


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