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Referendum per l’eutanasia legale, incontro promosso dall’associazione Luca Coscioni

FERMO - Presente anche Marco Cappato, tesoriere dell’associazione  prima promotrice della campagna referendaria. Cappato ha ripercorso in circa un’ora di intervento tutte le singole battaglie condotte per arrivare ad una legge sull’eutanasia

 

Ieri sera, presso l’Hotel Astoria, si è svolto l’incontro con la cittadinanza per la raccolta firme sul referendum a favore dell’eutanasia legale organizzato dai volontari dell’associazione Luca Coscioni.

“Grande affluenza di cittadini fermani e di turisti accorsi per dare sostegno con la propria firma – spiegano gli organizzatori –  Presente anche Marco Cappato, tesoriere dell’associazione  prima promotrice della campagna referendaria. Cappato ha ripercorso in circa un’ora di intervento tutte le singole battaglie condotte per arrivare ad una legge sull’eutanasia, dalla prima proposta di legge firmata dall’ex ministro Loris Fortuna (padre della legge sul divorzio) nel lontano 1984, alla vicenda del 2001 di Welby che riaccese il dibattito sulla questione, per giungere a quella di Eluana Englaro nel 2009; anni in cui il Parlamento o si voltava dall’altra parte per non guardare, o tentava di legiferare mediante decreto legge, come la volta in cui il Presidente della Repubblica Napolitano rifiutava di firmare perché incostituzionale. Dopo altri anni di silenzio della politica, nel 2013, a seguito di una campagna di raccolta firme portata avanti da diverse associazioni, tra cui la Luca Coscioni, veniva depositata in Parlamento una proposta di legge popolare per rendere lecita l’eutanasia in presenza di determinate condizioni. Tale legge non è stata mai calendarizzata dalla Camera dei Deputati, però nel frattempo si è riusciti tramite l’intergruppo parlamentare formato da Marco Cappato, a discutere sul testamento biologico, diventato legge nel dicembre 2017 (L. 219/2017), con la quale si è riconosciuto il diritto ad interrompere terapie vitali e ad esprimere indicazioni vincolanti con la Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat). La spinta maggiore è stata data dalla vicenda di Fabio Antoniani (Dj Fabo), che ha portato la Corte Costituzionale nel 2019 a prevedere dei casi in cui è lecito l’aiuto al suicidio. La Corte ha altresì richiamato per 2 volte il Parlamento sulla necessità di legiferare su questa materia, ma non è stata ascoltata”.

Matteo Restuccia aggiunge: “Davanti ad un legislatore rimasto inerte, i cittadini con la risposta data al referendum sull’eutanasia legale hanno dimostrato di essere più avanti dei loro rappresentanti in Parlamento: in 2 mesi sono state apposte 750.000 firme sulle 500.000 necessarie, entusiasmo che ci persuade nel poter tagliare il traguardo di 1 milione entro fine settembre. Cappato ha poi aggiornato i presenti sul caso del paziente tetraplegico “Mario” di Ancona, il quale, lo scorso giugno ha ottenuto un pronunciamento del Tribunale che ha obbligato l’Asur Marche a visitarlo, proprio per verificare se rientrasse nelle condizioni previste dalla Corte Costituzionale, come pregiudiziale di non punibilità, per ottenere l’aiuto a morire. A distanza di 2 mesi di silenzi da parte dell’Asur, Mario ha deciso pochi giorni fa di denunciare l’Asur Marche per il reato di omissione di atti di ufficio. Vista quindi la necessità di una legge che abbrevi questi lunghi iter giudiziari e la sofferenza dei malati, è importante proseguire nella campagna raccolta firme che vedrà nella settimana dal 6 al 12 appuntamenti in tutta Italia, reperibili sul sito ufficiale https://referendum.eutanasialegale.it Per i referenti di Fermo della raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale”.

 


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