di Andrea Braconi
Dalle fiere digitali a quelle virtuali. “Finalmente ripartiamo, da Parma”. C’è soddisfazione nelle parole di Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche nell’aprire il punto stampa in occasione della seconda giornata di Cibus, fiera dell’agroalimentare in programma nel Comune emiliano fino al 3 settembre.
LA NUOVA FILIERA ISTITUZIONALE
“In questi due anni le nostre imprese hanno subìto restrizioni molto importanti e oggi si rimettono in campo per tessere nuove relazioni su vari mercati” ribadisce.
Sono 25 le aziende marchigiane presenti grazie al supporto di Regione, Camera di Commercio e Azienda Speciale Linfa. Aziende che non si sono arrese e che all’evento più importante del comparto agroalimentare hanno voluto dimostrare che il mondo dell’agricoltura non si è mai fermato, così come quello della trasformazione. E insieme tentano di recuperare su quei volumi di un 2019 che sembra lontanissimo.
“Con Cibus inizia il trittico di settembre messo in campo con la Regione, che ci vedrà impegnati anche al Salone del Mobile e al Micam. Oltre agli aspetti commerciali, è un segnale di ripresa che dobbiamo dare alla grandissima vitalità delle aziende marchigiane, che gettano veramente il cuore oltre l’ostacolo”.
Durante la fase più acuta della pandemia, da parte di Camera di Commercio e Regione c’è stato un forte impegno per le cosiddette fiere digitali, per un importo di 4 milioni di euro e la partecipazione di 640 imprese. “Ma dal Cibus – sottolinea – ripartono le fiere in presenza e ripartiamo con un nuovo modello di filiera istituzionale a sostegno dell’agroalimentare. Serve un nuovo approccio di filiera e di reti, dobbiamo uscire dal concetto di provincialismo. L’agroalimentare deve essere un modello di collaborazione tra pubblico e privato, come stiamo comunicando a tutti gli imprenditori qui al Cibus insieme al vice presidente Carloni”.
TRA DUBAI E IL PIÙ GRANDE DISTRETTO BIOLOGICO D’EUROPA
Il Cibus è la prima fiera della Giunta Acquaroli, rappresentata per l’occasione dal vice presidente Mirco Carloni. “È sull’agroindustria che si giocherà una sfida importante per la nostra regione. Abbiamo tante aziende che fanno eccellenza in tutto il mondo e lo sforzo da mettere in campo è di valorizzare tutto questo e renderlo fruibile sui mercati. È la missione che abbiamo davanti, tanti imprenditori si aspettano da noi che si riparta con le fiere”.
Dall’assessore arriva anche l’invito a partecipare al bando regionale in scadenza il 20 settembre. “È rivolto alle eccellenze che vorranno presentarsi a Dubai per un grande evento aziendale. Con la Camera di Commercio vogliamo dare un segnale di unità di intenti, che fa percepire agli imprenditori la presenza di tutta la filiera istituzionale schierata dalla stessa parte. Faremo tutto quello che serve per migliore il marchio della regione Marche”.
E poi il progetto del più grande distretto biologico d’Europa, “un biglietto da visita che si sta costruendo in un settore dove le Marche hanno un ampio margine di crescita”.
UN NECESSARIO CAMBIO DI PASSO
“L’imprenditore investe quando trova un clima di fiducia e quando ha aspettative positive rispetto al futuro – commenta Simone Mariani, presidente dell’Azienda Speciale Linfa – ma in questi ultimi due anni le aspettative non sono state positive. Oggi, però, davanti a noi le istituzioni sono unite, collaborano e creano quella coesione necessaria. In questo modo gli imprenditori trovano partner ed un contesto solido su cui appoggiarsi”.
Linfa, spiega Mariani, è al servizio del sistema finanziato da Regione e Camera. “Le imprese percepiscono il cambio di passo in un momento dove è necessaria un’accelerazione. Abbiamo le persone giuste al momento giusto, per riportare le nostre imprese su un mercato europeo e globale capace di attrarre anche turismo e benessere in tutta la nostra regione”.
Gianfranco Santi, vice presidente di Linfa, rimarca l’importanza di una stretta collaborazione tra istituzioni, che “permette di progettare insieme azioni da portare avanti per dare alle imprese agricole delle prospettive”. Perché le Marche possono vantarsi di eccellenze che, assaggiate in qualsiasi città o all’estero, vengono fortemente apprezzate e poi acquistate. “Al sistema Marche serve trovare coesione: dai formaggi ai salumi, dall’olio al vino, passando per la pasta, qui non ci manca nulla. Facciamo una produzione che dal punto di vista della qualità-prezzo non ha eguali, ma dobbiamo farci conoscere di più e fare squadra. L’agroalimentare può dare una risposta importante anche nell’occupazione giovanile. Devo dire che siamo sulla buona strada e come Linfa cerchiamo di dare il nostro contributo, anche con iniziative che vedano buyer venire nelle nostre realtà e creare rapporti”.
A CONFRONTO CON IL MINISTRO PATUANELLI
In mattinata c’era stato l’incontro con il ministro Stefano Patuanelli. “Gli abbiamo parlato di tre cose importanti – ha spiegato Carloni – la prima è l’agricoltura per zootecnia per un contributo a chi sostituisce gli antibiotici con i vaccini. Poi la questione già citata del distretto del biologico, con il supporto del Governo. Infine, la filiera del cibo per sviluppare ricerca, logistica ed investimenti a fattore comune delle nostre microimprese”.
L’IMPORTANZA DELL’INCONTRO
Per Sabatini la sensazione, condivisa anche dagli altri relatori, è che le imprese siano sul pezzo e che soprattutto rimangano meravigliate di questa filiera istituzionale. “Vogliono essere presenti a fiere importanti, ci chiedono sostegno per valorizzare i loro prodotti” spiega, seguito da Carloni. “Ricominciare a fare una fiera in presenza è un’esperienza nuova e questa sensazione si percepisce tra gli espositori”.
“Per le imprese tornare dopo due anni ad incontrare i propri clienti è non solo un’emozione ma una necessità – il Mariani pensiero – Il prodotto va visto, a volte maneggiato e da ultimo degustato, quindi l’incontro fisico è fondamentale. Qui ho trovato una buona partecipazione e con sorpresa registro un momento di ripartenza, da Parma guardando verso Colonia”.
IN FIERA CON REGIONE E CAMERA DI COMMERCIO
Con orgoglio Sabatini ribadisce l’impegno portato avanti a favore delle imprese in ambito fieristico. “Per chi partecipa in collettiva i costi sono abbattuti al 50% perché sostenuti dalla Camera di Commercio per un 25% e dalla Regione per un altro 25%. Per quelle fuori dalla collettiva con stand individuali l’accordo prevede voucher da 1.500 euro per eventi in Italia, da 3.000 in Europa e 4.000 per zone extra europee. In sostanza, al 100% delle imprese noi riconosciamo qualcosa”.
IL CASO PERSONALE
Per le imprese la seconda estate in tempo di pandemia ha visto riverberarsi un ulteriore e preoccupante nodo: la difficoltà di reperimento del personale. “Il personale non qualificato avendo ammortizzatori sociali quasi equivalenti allo stipendio lavorativo – commenta Carloni – preferisce non cercare lavoro. Il nostro auspicio però è riportare al centro del dibattito il lavoro: dobbiamo fare di tutto per lanciare il messaggio, soprattutto ai più giovani, ossia che attraverso il lavoro ci si realizza. Per questo abbiamo fuori bandi per start up rivolti all’imprenditorialità giovanile, così come il bando rivolto a persone fino a 40 anni che vogliono aprire un’azienda agricola. Dobbiamo tornare a quella cultura del lavoro e dell’impresa”.
Secondo Mariani resta fondamentale coltivare l’integrazione tra mondo della scuola, in particolare gli istituti professionali, e mondo del lavoro, oltre alla formazione che proviene dall’università.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
“Come Linfa – conclude il presidente Mariani – abbiamo colto un’opportunità importante con una delegazione di compratori e rappresentanti gruppi di acquisto di Dubai, Qatar, Emirati Arabi e Arabia Saudita. A chiusura del Cibus li accompagneremo nelle Marche, ad Ascoli Piceno, dove organizzeremo un workshop che già vede la partecipazione di 35 imprese marchigiane”.
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