di Redazione
L’ex sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, ci riprova.
Si ricandida a sindaco di Montegranaro alle prossime elezioni comunali che chiameranno i montegranaresi alle urne il 3 e 4 ottobre. L’ex prima cittadina, decaduta dopo le dimissioni dei consiglieri scaturite dalla revoca delle deleghe al suo assessore Giacomo Beverati, che hanno comportato uno tsunami amministrativo con l’altro assessore Endrio Ubaldi a rassegnare, a sua volta, le dimissioni, oggi pomeriggio alle 15 ha ufficializzato la sua ricandidatura. Per il momento si parla di una candidatura civica ma non si esclude, anzi è quasi certo, che sarà lei il candidato anche del Pd. Sarà dunque un confronto elettorale, anzi uno scontro, al vetriolo.
Sì perché se la giocherà proprio con il suo ex assessore Ubaldi, candidato del centrodestra con l’appoggio dello stesso Beverati. Sono loro due, al momento, ad essere venuti allo scoperto. Oggi pomeriggio la Mancini si è ripresentata alla stampa, accompagnata dall’ex assessore Aronne Perugini. Il suo slogan? “Avanti con Ediana Mancini. Continuità per il buon governo” di Montegranaro. Domenica pomeriggio la presentazione della lista dei candidati, organizzata all’interno dello stadio comunale La Croce.
“Siamo qui a presentare la mia candidatura, che poggia su una situazione del tutto anomala – ha quindi illustrato Ediana Mancini -. Il nostro Comune ad oggi è commissariato, frutto di un sindaco sfiduciato niente meno che dal suo vice, e dall’allora minoranza. Tanti montegranaresi però non sanno e non conoscono a fondo l’intera vicenda, saremo pronti a raccontarla in un confronto pubblico con lo stesso Ubaldi, che invito ad onorare. L’amministrazione stava lavorando bene nonostante la piena pandemia. Come dichiarato dallo stesso vicesindaco al commissario subentrante i conti erano a posto, il nostro ente aveva ottenuto fondi importanti per proseguire con l’attività amministrativa. Il punto interrogativo qui al mio fianco (vedi foto) va letto in tal senso: quali sono i motivi che hanno spinto Ubaldi ad interrompere l’attività amministrativa?”
“Il giorno dopo la vittoria elettorale il vice sindaco, deluso dai risultati elettorali in seno al suo gruppo, ha spinto e pensato bene di creare un gruppo cosiddetto civico, contrapposto di fatto al resto della componente amministrativa – ha proseguito l’ex sindaco -. Arriviamo quindi al periodo buio della pandemia e mi riallaccio a quanto dichiarato in sede di presentazione della lista a noi opposta dall’allora capogruppo di minoranza, l’onorevole Mauro Lucentini, in un momento in cui per me ed i miei cri era in corso un periodo di dramma familiare. Ecco dunque il momento in cui è scaturito un patto con la minoranza, un patto per il futuro, un futuro non lontano a quanto pare. Sono seguiti, a palazzo, mesi di tensione. Il fatto che io abbia sfiduciato l’assessore Beverati è stata solo una tappa in divenire, all’epilogo di un periodo di offese verso la sottoscritta. Il vicesindaco era al corrente di tutto ciò, era al corrente di quanto anche l’assessore Cristiana Puggioni, latitante alle mie telefonate nei mesi del Covid ma sempre pronta, invece, a rispondere alle chiamate del vice sindaco”.
“Il resto è storia nota, con la parte civica e l’opposizione a fare quadrato nello sfiduciare il consiglio comunale e quindi il mandato elettorale. Sono queste le domande che poniamo alle città: quale sono le vere motivazioni che hanno spinto Endrio Ubaldi a staccare la spina, in piena pandemia, ad un’amministrazione che aveva lavorato bene e stava lavorando bene tra l’altro anche grazie al suo contributo? Opere pubbliche, spazi verdi, riordino dei servizi e la soluzione dell’annosa questione del Villaggio del Lavoro parlano per noi, per il nostro lavoro sodo svolto. Ubaldi dovrà rispondere alla città di tutto ciò, e come ripeto lo invito subito ad un confronto pubblico con la sottoscritta. Io ho ereditato una città commissariata, frutto dell’immobilismo. Ed ora ci ritroviamo al punto di partenza. Aspetto dunque Ubaldi al confronto. Andremo avanti con la nostra agenda programmatica in caso di vittoria, c’è molto da fare – le parole della Mancini volte alla conclusione -. Competenza e coerenza non verranno meno, nel 2019 abbiamo stretto la mano alla città e ci siamo ancora. Vorrò vedere Ubaldi criticare l’azione della passata amministrazione, tra l’altro composta da una giunta fatta da tre assessori su cinque vicini al suo tanto amato gruppo civico. Quale il problema, dunque, che ha portato alla fine del mio secondo mandato? Sentiremo le parole del mio competitor. Non politicizziamo le elezioni, qui non ci sono i guardaspalle dei partiti a livello regionale come altrove. Non li vedrete, siamo e saremo solo noi, con le nostre forze. In lista ci saranno persone di ogni provenienza professionale e, soprattutto, giovani: per noi motivo di vanto. Diremo tutta la verità ai cittadini, con correttezza e senza menzogne. Gli elettori dovranno ascoltare, giudicare e decidere. Non fatevi fuorviare dai canonici schieramenti, non è una lista di destra o di sinistra, bisognerà scegliere tra un sindaco leale, che lavora, rimasto al suo posto ed un altro che ha preferito i tornaconti personali al bene di Montegranaro”.
“Perché sto ancora qua? – l’inizio del contributo alla conferenza dell’assessore uscente Aronne Perugini – Quale la forza della mia candidatura? La forza propulsiva del lavoro già svolto. Questo dovrà essere l’oggetto della valutazione degli elettori, non altro. Le ambizioni politiche personali devono stare a lato. A Natale la città è stata stuprata per tornaconti personali, chi ha mandato a casa il sindaco l’ha fatto solo per questo. Abbiamo incarnato il primo caso in Italia in cui un’amministrazione è stata mandata a casa senza motivi tecnici o politici, ma solo per accordi egoistici. Mentre il sindaco stava in quarantena, con il padre in fin di vita, il vice sindaco sanciva l’accordo con chi, per dodici anni, ha paradossalmente avuto i contrasti peggiori e per giunta in un momento storico del tutto delicatissimo”.
“Perchè? Perché il vice sindaco voleva e vuole fare il sindaco. Beverati ed Ubaldi, compreso Venanzi, sono stati gli sfiducianti di Gismondi nel 2013, ricordo inoltre Ubaldi che nelle precedenti tornate regionali invitava a non votare Gismondi, così come, sempre nei mesi pregressi, lo stesso vice sindaco attaccava Lucentini, per poi fare un rapido passo indietro, sul presepe vivente. Come è possibile avere inoltre un equilibrio, ora, in quella lista con precedenti così numerosi e spigolosi? La città non deve fare un salto nel passato, quei soggetti hanno già governato, e le performance sono sotto gli occhi di tutti – ha continuato Perugini -. L’attuale commissario ha dovuto solo sistemare due fontane, frutto di sei anni e mezzo di un operato politico ponderato, a differenza di quello che ha trovato il suo predecessore, insediatosi nell’autunno del 2013. Noi siamo qui per coerenza, con un sindaco che ci mette la faccia per la terza volta. Basta, inoltre, con la favola del <non mi sono mai candidato oltre Montegranaro>. Da questa parte non c’è presa, anche noi abbiamo fatto lo stesso identico percorso politico comunale. Forse tale sport vale soggetti inseriti nella lista opposta, la propria. Così come, mi chiedo, come farà quella compagine, in caso di vittoria, a mettere d’accordo l’operato di ben quattro assessori ai servizi sociali che si sono, nel corso del tempo, ostacolati ed attaccati? Che base solida si prospetta per la città? Noi siamo qui, a testa alta, con la nostra coerenza, senza ambizioni personali e con tante energie frutto anche dell’impegno dei giovani. Lo spot altrove sarà: votateci, siamo il centro destra unito. I temi politici, dell’aver fatto male, non potranno di certo essere utilizzati vista la nostra condotta. Salvini o la Meloni non hanno nulla a che fare con Montegranaro in senso stretto. Andranno valutati i comportamenti, storici, di Mancini, Ubaldi, Gismondi, Perugini ed altri”.
“E’ stata una scelta faticosa quella di ripartire, ho subito una grande ferita morale con l’epilogo della precedente amministrazione – commenta Laura Latini, segretaria cittadina del Pd -. Quando scopri che il tuo vicesindaco, persona di 50 anni, da una vita in politica, che in piena pandemia gioca con la città per il proprio ego ci metti del tempo per trovare di nuovo la forza. Poi ti ricordi i motivi del tuo fare politica, e cioè quello nobile del confronto, del portare le idee, del prestare alla comunità braccia e gambe ed allora si, mi rimetto in gioco. Sempre? (chiaro riferimento a parte del nome della lista contrapposta) No, solo se si hanno progetti e persone serie al fianco. Io ci sto perché in sei anni e mezzo di gestione Mancini ho visto la crescita della città. Siamo pronti ora a riabbracciare la sfida futura, è necessario esserci, integrando la nostra azione politica con le doverose risposte che Montegranaro attende in piena pandemica. Ediana la sindaca del Pd? C’è una forza politica in campo al suo fianco, non lo neghiamo, anche perché non siamo di certo noi i trasformisti del cambio di partito per convenienza personale. Qui però non sono in ballo i temi politici nazionali. Capisco però i ragionamenti dell’altra parte: visti gli esiti recenti delle comunali ci si appella ad altre tornate elettorali, non da ultimo le regionali”.
Con grande sorpresa, non sarà invece della competizione elettorale l’altro assessore da sempre fedele alla Mancini, Roberto Basso. “Lo ammetto, è un giorno per me molto difficile. Non nego che quella nascente sia la lista dove, più delle altre, mi sentivo di farne parte in tutti questi anni, una lista che si doveva secondo me chiamare <Avanti, senza compromessi>. Le vicende personali però si sono sommate a quelle politiche, nonostante i tanti momenti di attrito forti della tradizionale dialettica politica. C’è un però, dallo sguardo istituzionale a quello personale: non mi candido per motivi diversi, personali e familiari, che meritano in questo momento la priorità. La cosa mi da fortemente fastidio, avrei voluto dare il mio contributo alla causa, ma ho deciso così, senza rimpianti. Lascio consapevole che abbiamo agito con spirito di servizio, e guardiamo il futuro con serenità. Per me la partita non è affatto chiusa e scontata, dall’esterno darò comunque il mio contributo affinché Ediana Mancini torni ad essere il sindaco di Montegranaro”.
Fotogallery
All’ingresso della sede elettorale, con la consigliera uscente Falcon e le giovani candidate che, con tutta probabilità, faranno parte della lista come Stefany Ferrazzoli, Martina Genga e Sara El Hachimi
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