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L’emergenza Covid non ferma la squadra di Chirurgia del Murri guidata dal dottor Guerriero: da agosto 2019 oltre mille interventi

FERMO - Anche in presenza di picchi pandemici è sempre stata assicurata l’attività ambulatoriale con priorità U e B, urgente e breve, per più di mille prestazioni, oltre alla piccola chirurgia ambulatoriale (circa 1500 interventi).

 

“Il reparto di chirurgia dell’ospedale Murri di Fermo, diretto dal dr Silvio Guerriero dall’agosto 2019, nonostante l’emergenza Covid è riuscito ad assicurare alla popolazione fermana oltre mille interventi chirurgici, mantenendo elevate prestazioni, soprattutto in ambito oncologico ed assicurando con puntualità le prestazioni urgenti. Un grosso impegno è stato profuso dal personale dell’unità per garantire qualità e quantità di prestazioni, nonostante le criticità legate alla pandemia e la periodica chiusura delle sale operatorie e soppressione dei posti letto nei momenti di picco pandemico.”. Sono i dati dell’Area Vasta 4 in merito all’impegno di una Unità Operativa che non si è mai fermata, nonostante le grandi difficoltà dovute all’emergenza Covid.  

L’equipe della chirurgia è composta, oltre che dal direttore Guerriero, dai dottori Marco Massa, responsabile della chirurgia ambulatoriale e sostituto del direttore in caso di assenza, Alessandro Minnucci, titolare dell’Uos di chirurgia vascolare, che gestisce coadiuvato dalla dottoressa Angelica Cambiaghi; Zuleyka Bianchi che segue con particolare attenzione la chirurgia del tratto gastro intestinale superiore (fegato pancreas e stomaco); Lorenzo Organetti, Alessandra Piccioli, Chiara Romiti, Sabina Vacirca, Emanuele Caproli la chirurgia colorettale; Sergio Grani, Carlo d’Orta la chirurgia di parete (ernie e laproceli); Simona Perugini, Daniela Marra e Marco Romiti la chirurgia della tiroide; Chiara Romiti e Marco Romiti sono anche chirurghi senologi, membri attivi della Breast unit delle Aree vaste 4 e 5. L’equipe infermieristica ed ausiliaria è coordinata dalla Drssa Cinzia Acciarri. Tutti i medici affrontano la chirurgia generale d’urgenza e d’elezione anche con approccio laparoscopico.

LAPAROSCOPIA: UNO DEI PUNTI FORZA DI CHIRGIA A FERMO

Punto di forza dell’UOC (unità operativa complessa) è l’uso routinario dell’approccio laparoscopico mininvasivo, laddove indicato. Questo ha consentito, anche con l’applicazione di protocolli per il rapido recupero postoperatorio (ERAS: enhanced recovery after surgery), di mantenere il ricovero medio dei pz intorno ai 5 giorni per gli interventi maggiori (colectomie, gastrectomie, resezioni epatiche, etc) e di un giorno per quelli minori (colecistectomie, chirurgia di parete).
Degli oltre 1000 interventi eseguiti nel periodo pandemico, circa 200 sono stati effettuati per patologia colorettale, nella maggior parte dei casi per patologia neoplastica, utilizzando nel 70% dei casi un approccio mininvasivo laparoscopico.

COLLABORAZIONE CON GASTROENTEROLOGIA

Parte consistente dell’attività chirurgica, vista la presenza a Fermo di una UOC di gastroenterologia, diretta dal Prof. Macarri, centro di riferimento regionale per le patologie delle vie biliari e le malattie infiammatorie croniche intestinali, è stato pure il trattamento chirurgico di Morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa in modalità mini invasiva, con 35 interventi.

Sempre in collaborazione con i gastroenterologi, sono oltre 180 gli interventi di trattamento chirurgico laparoscopico della patologia benigna di colecisti e vie biliari. Contando sull’expertise acquisito, è stata trattata sempre con modalità laparoscopica sia la patologia benigna che quella maligna metastatica del fegato eseguendo circa 15 resezioni con l’ausilio dell’ecografia epatica intraoperatoria.

Sono stati eseguiti 20 interventi sullo stomaco (gastrectomie totali o parziali per patologia oncologica prediligendo l’approccio mini invasivo laparoscopico). Il team oncologico multidisciplinare per i tumori del tratto gastroenterico, di cui i chirurghi sono parte attiva con oncologi, gastroenterologi, radiologi, anatomopatologi ed anestesisti, vero punto di forza della nostra Area vasta, per la gestione clinica ottimale del paziente oncologico, non ha mai smesso di riunirsi anche nei momenti più critici, assicurando il miglior trattamento oncologico “tailored”, su misura, per ogni paziente

LA CHIRURGIA ONCOLOGICA

Altra fetta importante dell’attività oncologica è rappresentata dalla chirurgia senologica, che viene eseguita nell’ambito delle attività della Breast unit congiunta delle Aree vaste 4 e 5. Settanta gli interventi nel periodo pandemico per patologia maligna e 30 per patologia benigna nel 2020, mentre nel primo semestre 2021 sono stati 72 i pazienti operati per patologia maligna e 10 per patologia benigna. L’attività ambulatoriale senologica è rimasta operativa, assicurando circa 1000 visite e 220 biopsie nel 2020, 450 visite con 200 biopsie nel primo semestre di quest’anno.

TIROIDE E CHIRURGIA VASCOLARE

In collaborazione con la dottoressa Pantanetti, responsabile dell’Unità di malattie metaboliche del Murri, si è mantenuta anche una consistente attività chirurgica relativa alla patologia tiroidea.

Non da ultimo, anche se visto il periodo pandemico, meno trattata, la chirurgia proctologica (per il trattamento di emorroidi, prolassi mucosi e patologia del pavimento pelvico) . L’Unità operativa semplice di chirurgia vascolare ha eseguito nel 2020 10 EVAR (endoprotesi addominale) e 10 endoarteriectomie carotidee, 10 confezionamenti di fistole artero venose, 40 safenectomie. Anche in questo caso l’attività ha risentito della carenza di posti letto e spazi chirurgici legati ai picchi pandemici.
Sono state inoltre eseguite circa 200 visite vascolari nel 2020 (solo quelle in priorità U e B) e 130 nel primo semestre 2021.

La soddisfacente attività chirurgica mantenuta in questi mesi si deve anche all’abnegazione e disponibilità degli anestesisti, che pur fortemente provati dall’impegno per fronteggiare il Covid, hanno assicurato sostegno in sala operatoria, anche in procedure complesse, come a volte sono quelle laparoscopiche.

Anche in presenza di picchi pandemici è sempre stata assicurata l’attività ambulatoriale con priorità U e B, urgente e breve, per più di mille prestazioni, oltre alla piccola chirurgia ambulatoriale (circa 1500 interventi). Anche l’ambulatorio stomizzati (con 1200 prestazioni) e quello delle ferite complesse (circa 400 prestazioni) hanno assicurato risposta ai tanti pazienti seguiti.
La pandemia, pur mettendo a dura prova il sistema di cura, ha consentito, ottimizzando gli sforzi e le risorse, all’UOC di chirurgia di crescere mantenendo inalterati gli elevati standard di cura e di curare i pazienti che sempre più numerosi, anche da fuori provincia, si sono affidati alle cure dei medici del Murri.


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