Non a Voce Sola giunge al penultimo appuntamento della sua dodicesima edizione che quest’anno ha visto illustri ospiti come Gad Lerner Barbara Alberti, Riccardo Iacona, Elisabetta Racy, Loredana Lipperini, per citarne alcuni, riflettere attorno al tema Donne ch’avete intelletto d’amore. La rassegna ha continuato il suo viaggio alla scoperta del mondo femminile, in nome della differenza, occupando i luoghi della cultura delle Marche ed esercitando quell’ intelletto d’amore di cui le donne sono maestre e testimoni. Attraverso l’arte, la musica, il teatro, la poesia, la filosofia, diverse personalità hanno dato la loro visione del femminile e della scoperta dell’amore attraverso l’intelletto.
Ad ospitare l’ultimo appuntamento di Non a Voce sola sarà Porto Sant’Elpidio, storico borgo marinaro, dove mercoledì 15 settembre alle ore 21,15 al Teatro delle Api, la scrittrice Dacia Maraini sarà protagonista con un intervento intitolato La scuola ci salverà.Accompagnandoci nel suo universo intellettuale e civile, Dacia Maraini ci renderà partecipi del suo sguardo sul mondo, raccontando le sue due ultime avventure letterarie: La scuola ci salverà (Solferino, 2021) e Una rivoluzione gentile. Riflessioni su un Paese che cambia (Rizzoli, 2021).
Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnati motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all’istruzione le risorse e la centralità che merita. La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell’insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro. L’altra sfida lanciata dalla scrittrice, riguarda la lotta per la giustizia sociale e climatica, per il rispetto delle donne e in favore della solidarietà usando come arma, semplicemente, la gentilezza perché solo una rivoluzione gentile può indicarci la strada per un futuro vitale di cui andare orgogliosi.
Dacia Maraini è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, tradotti in oltre venti paesi. La madre, Topazia, era pittrice e apparteneva a un’antica famiglia siciliana; il padre, Fosco Maraini, era un etnologo che, vinta una borsa di studio, nel 1938 trasferisce la famiglia in Giappone per portare avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Ma nel 1943 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò, e poiché i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo, dove patirono la fame. Nel corso degli anni Sessanta, esordisce con il romanzo “La vacanza” (1962), ma comincia anche ad occuparsi di teatro fondando, insieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino. Dirige come regista il film “L’amore coniugale”, con Tomas Milian, tratto dall’omonimo romanzo di Moravia. Il teatro è sempre stato per Dacia Maraini anche un luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici, fonda il “Teatro della Maddalena”, gestito da sole donne e dove cinque anni dopo si mette in scena “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”.Anche l’attività prosastica sarà foriera di cospicui frutti con romanzi come “L’età del malessere”, “Memorie di una ladra”, “Donna in guerra”, “Isolina” (Premio Fregene 1985, ripubblicato nel 1992; tradotto in cinque paesi), “La lunga vita di Marianna Ucrìa” (1990, Premi: Campiello 1990; Libro dell’anno 1990; tradotto in diciotto paesi), da cui è stato tratto l’omonimo film di Roberto Faenza “Marianna Ucrìa”. Un altro titolo degli anni ’90 è l’importante “Voci” (1994, Premi: Vitaliano Brancati – Zafferana Etnea 1997; Città di Padova 1997; Internazionale per la Narrativa Flaiano 1997; tradotto in tre paesi).Dal punto di vista della poesia, invece, la prima raccolta di versi, “Crudeltà all’aria aperta”, è del 1966. Seguiranno: “Donne mie”, “Mangiami pure”, “Dimenticato di dimenticare”, “Viaggiando con passo di volpe” (Premi: Mediterraneo 1992 e Città di Penne 1992), “Se amando troppo”.Ancora estremamente prolifica, viaggia attraverso il mondo partecipando a conferenze e prime dei suoi spettacoli.
L’evento è ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni telefonare al numero 338 4162283. L’ingresso è consentito ai possessori del Green Pass.
L’Assessora Emanuela Ferracuti accoglie con queste parole l’appuntamento con la Rassegna Non a Voce Sola: “Dacia Maraini è sicuramente tra gli autori contemporanei più noti e tradotti al mondo, amata dal pubblico e apprezzata dalla critica per la sua attività di scrittrice e di donna da sempre caratterizzata dall’impegno civile a favore dei diritti delle donne e del rispetto delle minoranze nonché per la sensibilità culturale e sociale che non manca mai di mostrare attraverso i suoi scritti. Una scrittrice impegnata, da sempre, nella difesa del ruolo e della dignità delle donne, un ruolo e una dignità sempre più mortificati, come ci dimostrano tristemente anche fatti di cronaca di questi ultimi giorni, che testimoniano di violenze brutali nei confronti di donne e bambini. Fatti che offendono la nostra sensibilità e che obbligano tutti e ciascuno ad interrogarci seriamente. In tal senso l’esperienza intellettuale di Dacia Maraini diviene ancora più preziosa in quanto rappresenta una delle punte più avanzate della nostra cultura, proprio per aver operato una riflessione sul ruolo che oggi la letteratura e, più in generale, la scrittura possono svolgere”.
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