di Serena Murri
La campagna d’ascolto messa in atto dalla Regione Marche per la revisione del piano sociosanitario, rivolta ai sindaci del Distretto di Fermo, ha dato appuntamento ai primi cittadini oggi alle 16.30 al teatro dell’Aquila di Fermo. Al tavolo l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, insieme al sindaco Paolo Calcinaro, all’onorevole della Lega Mauro Lucentini e ai consiglieri regionali Andrea Putzu (FdI), e Marco Marinangeli (Lega) che ha ricordato: “Siamo in una fase delicatissima, quella del Pnrr che ci darà delle possibilità importanti come risorse economiche e finanziarie. Abbiamo un quadro penalizzante, come sui marchigiani che hanno deciso di farsi curare in altre regioni d’Italia, un dato da invertire. Abbiamo liste d’attesa troppo lunghe o pazienti da Ascoli, piuttosto che Pesaro. Tanti gli aspetti da modificare, come il rinnovo del parco macchine pesanti, tanto per sottolineare le difficoltà del percorso, il nostro è quello che riteniamo giusto”.
Presente, si diceva, anche l’onorevole Mauro Lucentini a rappresentare il Parlamento e l’Assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini che ha subito chiarito che “l’assemblea dei sindaci, organizzata oggi dalla Regione non è assolutamente d’Area Vasta ma si tratta di una campagna di ascolto per dire che siamo pronti ad una revisione del piano sanitario vigente”. La Regione ha il compito di organizzare la sanità sulla base delle indicazioni nazionali. “Siamo a Fermo per occuparci del suo ospedale e degli acuti – ha precisato Saltamartini- unico Dea di primo livello. Mentre, altre aree vaste hanno un presidio ospedaliero di primo livello basato su più plessi ospedalieri, Fermo ha solo questo presidio, non è uno svantaggio ma un vantaggio, perché i presidi di primo livello hanno 14 discipline mediche concentrate nell’ospedale di Fermo. Per quanto riguarda gli acuti, dei 40 mila accessi l’anno previsti, Fermo ne ha 38 mila. I dati vedono il 60% degli accessi per codici verdi, 3,6% rosso, 5.4% bianchi, 31,3% gialli. La fotografia sui reparti, conferma il vanto su un settore come urologia con 1186 accessi, primeggia anche gastroenterologia, 1479 accessi per oncologia”.
“Non ci interessa avere di tutto ma servono delle certezze a partire dai compiti tra Ascoli, Fermo e Macerata. E soprattutto – il punto del sindaco Calcinaro – non si può fare a meno dell’emodinamica e di un potenziamento del pronto soccorso”.
“Su Fermo – le parole di Saltamartini – c’è una domanda per aprire il reparto di emodinamica, stiamo lavorando su questo e sicuramente completerà il servizio Utic, abbiamo riavviato il percorso per la dotazione a Fermo, dopo che il procedimento era stato bocciato dall’Anac. Quanto all’acquisto del robottino per il reparto, è stato riavviato il percorso per dotazione che era stato sospeso per un vizio nel procedimento”. Capitolo medicina del territorio: “Il Covid ha evidenziato le carenze di medicina generale – ha ammesso Saltamartini – mancano 100 medici su 1200 in organico. Dobbiamo abbassare l’accesso a medicina, triplicare le borse di accesso messe dalla Regione ma in quali specializzazioni lo decide il Ministero, così come serve aumentare del 3% il fondo nazionale per coprire le spese Covid. Per queste due cose chiederemo una deroga a Draghi. Noi spingiamo i medici ad aumentare il numero degli assistiti di medicina generale portandolo a 1800 il numero dei medici ed eliminando i principi di esclusività a specializzandi che accedono”.
E al termine la ricognizione per gli ospedali comunitari e le case di comunità. “Dobbiamo portare medici di medicina generale sul territorio, negli ospedali di comunità”. Le prestazioni e liste d attesa? “La Commissione si aggiornerà nei prossimi giorni. Dopo 18 mesi di pandemia la gente non ha fatto controlli”. Si passa alla pandemia: “Abbiamo raggiunto l’80% di vaccinati nelle Marche, contro il 10% di chi ha avuto il Covid. Ci avviciniamo ad una base del 90%. Risulta necessario garantire la vaccinazione al distretto unico o nei camper”. E poi ci sono i tamponi salivari: “La nostra Regione è stata una delle prime che si è avvalsa di questo strumento. I tamponi naso-faringei non si possono effettuare in caso di disabilità, sindrome di down, autismo e non sono validi per le competizioni sportive essendo attendibili a metà, quindi non validi per il rilascio del Green pass. Abbiamo validato i tamponi salivari per determinati focolai perché i più rapidi”.
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