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L’ANALISI DEL VOTO Fattore Beverati a Montegranaro, vola Gismondi. A Ortezzano si vince per 7 preferenze

FERMO - Monte San Pietrangeli non raggiunge il 50% di affluenza per un'inezia, con la vecchia legge sarebbe commissariata; percentuale più alta nel Fermano che nel resto delle Marche

di Pierpaolo Pierleoni

E’ stato un voto più timido rispetto alle precedenti elezioni amministrative, ma il Fermano si conferma nelle Marche come uno dei territori con la più alta affluenza alle urne. Alle 15, ora della chiusura dei seggi, il 59,30% degli elettori si è recato alle urne. Una flessione di 8 punti percentuali in confronto alle comunali del 2016 (2019 per Montegranaro, chiamata al voto anticipato dopo la caduta dell’amministrazione Mancini). Una percentuale comunque superiore del 5% rispetto al dato nazionale e del 2% in confronto alla media regionale, che si ferma al 57%. Solo la provincia di Pesaro, per pochi decimi, segna un’affluenza superiore (59,90).

A Montegranaro si giocava la sfida più attesa di questa tornata nel Fermano. Affiancati come sindaca e vice fino a pochi mesi fa, Endrio Ubaldi ed Ediana Mancini si sono confrontati a viso aperto in questa campagna elettorale ed Ubaldi, dopo ben 4 mandati da vicesindaco, conquista per la prima volta la fascia tricolore. Del 60% l’affluenza dei veregrensi alle urne, 8 i punti in meno rispetto alla tornata elettorale della primavera 2019. Il nuovo sindaco vince con gli stessi voti, poco più di 3600, che bastarono alla Mancini nel 2019. L’ex sindaca si ferma a 2790 consensi, circa 900 in meno di due anni fa. Cifre alla mano, la differenza sta tutta nei consensi che portarono gli ex alleati, lo stesso Ubaldi e quel Giacomo Beverati, la cui cacciata dalla giunta innescò il terremoto che ha portato alla fine anticipata della scorsa consiliatura. Proprio Beverati, con le 456 preferenze conquistate in questo voto, è stato un ago della bilancia determinante negli equilibri della sfida montegranarese. Spumeggiante il risultato dell’ex sindaco Gastone Gismondi. Le 912 preferenze prese ieri ne fanno per distacco il consigliere più votato e lo proiettano verso un posto in giunta. Ma tutta la lista di Montegranaro sempre ha fatto registrare numeri significativi, da Monia Marinozzi ad Anna Lina Zincarini, da Lucio Melchiorri ad Ermanno Vitali a Roberta Corvari. Ben 6 i candidati sopra le 300 preferenze, appena due quelli che non hanno toccato la tripla cifra. Nel centrosinistra della lista Avanti di Ediana Mancini brilla l’ex assessore e presidente della Provincia, Aronne Perugini, con 627 voti, bene anche Chiara Croce e Riccardo Strappa, oltre quota 400.

Il risultato peggiore in termini di affluenza a Monte San Pietrangeli con il 49,92% dei votanti. In tempi normali, per un’inezia non sarebbe bastato per la conferma del sindaco uscente, ed unico candidato, Paolo Casenove. Invece la normativa a tempo di Covid ha abbassato il quorum per la convalida del risultato nei Comuni sotto i 15.000 abitanti al 40% dei votanti. Nessun problema, quindi, per il primo cittadino uscente che si conferma con 1.107 voti, oltre 300 in più rispetto al 2016, quando superò l’avversario Lorenzo Bracalente.

E’ stato un duello all’ultima preferenza ad Ortezzano per individuare l’erede della sindaca uscente Giusy Scendoni. Appena di 7 voti il vantaggio di Carla Piermarini e della sua lista Futuro per Ortezzano, che bastano per battere Gaetano Agostini. Sfiorato l’80% dell’affluenza: in tempi di calo della partecipazione alle urne, un dato in controtendenza, superiore di ben 8 punti percentuali alle amministrative di cinque anni fa in cui vinse con un plebiscito Giusy Scendoni. Si registra la terza percentuale di affluenza più alta delle Marche.

A Petritoli Luca Pezzani non doveva temere rivali, la sua insieme per Petritoli era l’unica compagine in campo. Il quorum viene agevolmente superato con un 57% di cittadini al voto, una percentuale sostanzialmente in linea con quella delle altre municipalità, nonostante il candidato unico. Al termine degli scrutini, sono stati 1168 i voti validi sui 1253 cittadini alle urne, che danno il via libera al secondo mandato per il primo cittadino uscente. Ottimi risultati per i due assessori Marco Vesprini e Gabriele Sabbatini, i più votati in lista.

A destare curiosità a Rapagnano era la successione di padre in figlia, dal sindaco ed ex parlamentare Remigio Ceroni alla figlia Elisabetta. Doveva vedersela con la lista guidata da Alfonso Ceci, ma la prosecuzione della “dinastia” Ceroni non è mai parsa in discussione. Abbastanza buona l’affluenza, che ha toccato il 62,6%, poche decine di elettori in meno rispetto al 2016. La Ceroni si guadagna la fascia tricolore con una schiacciante maggioranza del 77%, pari a 705 suffragi.

 

 


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