Le Marche presentano un sistema produttivo caratterizzato più che altrove dalla presenza di imprese piccole e piccolissime presenti nei settori della manifattura tradizionale e che oggi conosce qualche difficoltà ad inseguire la competizione internazionale e la riconversione digitale (gli indicatori mostrano, in effetti, qualche che ritardo rispetto alle migliori performance nazionali e internazionali).
Lascia fortemente sperare, da questo punto di vista, un dato solo apparentemente in contraddizione: una presenza assai significativa di start up innovative in rapporto al numero complessivo della società di capitali, che collocano le Marche al sesto posto in Italia ed Ascoli Piceno addirittura quarta tra le province (nell’ascolano le start up innovative sono il 5,7% delle nuove società di capitali che si iscrivono in Camera di Commercio).
Questa straordinaria vitalità si è mostrata all’apertura di SMAU Milano dove la collettiva organizzata da Camera di Commercio delle Marche e Regione Marche ha visto in primo 20 start up innovative (su 116 presenti in fiera) al centro dell’attenzione di incubatori, investitori nazionali e internazionali, imprese corporate e media): fondamentale infatti per i creativi del nostro territorio entrare a contatto – secondo le logiche dell’open innovation – con soggetti interessati ad acquistare o mettere a frutto le loro innovazioni.
“Si tratta di realtà tendenzialmente giovani, caratterizzate da competenze molto elevate e trasversali tra settori del sapere, quasi sempre provenienti dal mondo dell’Università e della Ricerca, che operano in particolare nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per le grandi questioni della modernità: economia circolare, salute, telemedicina, sicurezza sul lavoro, risparmio energetico, mobilità, riconversione industriale, smart city, ecc.” ha rilevato Fabrizio Schiavoni, Segretario Generale della Camera di Commercio delle Marche, secondo il quale “la filiera marchigiana dell’innovazione – in cui un ruolo determinante giocano le Università – attraverso manifestazioni come SMAU entra in contattato con network nazionali e internazionali. Le Marche non devono essere più una regione da scoprire ma un territorio “scoperto”, ovvero sempre più aperto al mondo e dove l’innovazione 4.0 si coniuga con la manifattura tradizionale e con il territorio. Un ruolo importante per avvicinare anche imprese più piccole e tradizionali alle nuove tecnologie e alle opportunità di finanziamento è rappresentato dal sistema dei Punti Impresa Digitale delle camere di commercio
Il Vice Presidente della Regione Marche Mirco Carloni: “Le Marche tornano protagoniste al salone per le imprese innovative di Milano e ciò costituisce un segnale importante poiché le start-up rappresentano il principale indicatore di vivacità e voglia di investire per la comunità. Per garantire nuovi stimoli stiamo definendo una nuova strategia di specializzazione intelligente in ricerca e innovazione che sarà la base per la ripresa ed il rilancio dei nostri sistemi produttivi, Si tratta di un patrimonio importante di progettualità innovative, in grado di innescare nei settori produttivi tradizionali la necessaria modernizzazione e la transizione verso nuovi modelli di business capaci di aumentare la competitività dell’intero sistema marchigiano. Questo fermento imprenditoriale è evidente anche dal numero elevato di domande pervenute a valere sul primo bando emanato dalla Regione Marche (chiuso il 20 settembre) per sostenere gli investimenti per l’avvio di nuove start-up innovative in attuazione dell’apposita legge regionale, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale il 29 aprile scorso”.
Sono ben 74 i progetti presentati alla Regione Marche per beneficiare delle opportunità offerte dall’intervento, per un ammontare complessivo dei contributi richiesti pari a 5,88 milioni di euro, a fronte di costi complessivi di investimento per oltre 9 milioni di euro. “Le start-up innovative rappresentano il principale indicatore di vivacità e di voglia di investire nell’innovazione per la comunità regionale –continua Carloni – La risposta al bando è andata oltre le aspettative, e questo è un segnale importante per la ripresa e per il rilancio dei nostri sistemi produttivi”.
“A fianco a questa legge – ha aggiunto Carloni – stiamo lavorando all’approvazione di un’altra importante legge volta alla ‘Promozione degli investimenti, dell’innovazione e dello sviluppo imprenditoriale nelle Marche’. Le start-up costituiranno un filone importante della nuova programmazione 2021-27 che stiamo definendo così come ai sensi della nuova strategia di specializzazione intelligente in ricerca e innovazione. Molte infatti sono le azioni individuate nel policy mix della Regione di interesse per le start up innovative. In primo luogo, il potenziamento della ricerca industriale e della capacità innovativa, puntando sullo sviluppo sostenibile, sulla qualità, sulla digitalizzazione e sull’adeguata formazione degli addetti e l’inserimento di figure professionali innovative”.
Per fare questo occorre coinvolgere tutti gli attori che hanno a che fare con l’innovazione, a partire da SMAU, dagli incubatori, al sistema bancario, fino alla formazione avanzata, per dare un adeguato supporto a queste nuove imprese e all’intero ecosistema.
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