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Segreteria Pd, Mangialardi non ci sta: “Fuga in avanti di Mastrovincenzo, così si creano nuove divisioni”

SEGRETERIA PD – Il capogruppo in Regione boccia la candidatura unitaria: "Rischia di vanificare il grande lavoro che da mesi il gruppo dirigente regionale sta portando avanti per trovare un accordo ampio. Antonio ci aiuti a individuare il profilo più utile a questo scopo"

 

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Maurizio Mangialardi

 

Centosette firmatari dai circoli e l’appoggio di consiglieri regionali e parlamentari per la candidatura unitaria di Antonio Mastrovincenzo alla segreteria regionale del Partito Democratico. Ma l’altro anconetano, il capogruppo dem in Regione Maurizio Mangialardi, non l’ha presa certo bene: «La candidatura di Antonio Mastrovincenzo mi sorprende e mi rammarica – dice l’ex candidato Governatore –  Sicuramente è una fuga in avanti che rischia di vanificare il grande lavoro che da mesi il gruppo dirigente regionale sta portando avanti per trovare un accordo ampio e più unitario possibile sul nome del futuro segretario, nella consapevolezza che per rilanciare il Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni regionali del 2020 vanno colmate le divisioni interne che ne sono state concausa”.

“Durante un recente incontro a cui abbiamo preso parte insieme, Antonio, che come molti è stato a suo modo protagonista di quella storia di scontri che ha caratterizzato la scorsa legislatura e la vita interna del partito negli ultimi cinque anni – incalza il capogruppo Pd – ha condiviso questa esigenza. Dunque, credo che comprenda bene come la sua candidatura non possa essere in questo momento né unica né unitaria, ma semmai foriera di nuove inutili e dannose divisioni. Confido, invece, che la sua esperienza politica, acquisita anche nei diversi ruoli istituzionali che a tutt’oggi continua a ricoprire in consiglio regionale, possa essere un valore aggiunto nel percorso che ci porterà a individuare – è questo oggi il nostro compito maggiore – il profilo più idoneo per dare una salda guida al partito. Un profilo non riconducibile a correnti, che anzitutto si dedichi interamente a questa opera di ricostruzione e non pensi alle prossime elezioni politiche, ma si dimostri capace di far tornare il Pd una comunità coesa , dialogante, partecipata, e soprattutto perno di una coalizione di centrosinistra sempre più aperta ai cittadini e all’associazionismo regionale.

 

 


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