In occasione dell’inaugurazione odierna del Corso di Laurea in Fisioterapia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, il direttore generale dell’Asur Marche, Nadia Storti, fa il punto della situazione sui vaccini, quelli fatti e quelli ancora da fare. E rinnova l’appello sia a chi non si è sottoposto neppure alla prima somministrazione che a coloro che credono di essere salvi da qualsiasi contagio: esistono le varianti e si può contrarre il virus senza ammalarsi ma trasmettendolo agli altri.
“Sono partite terze dosi in tutte le Marche, abbiamo vaccinato la popolazione ultraottantenne e sopra i sessant’anni – dice – l’importante è che la gente capisca che in questo momento in cui c’è una ripresa della pandemia, non tanto in Italia ma negli altri Paesi la diffusione è molto rapida, ci si deve sottoporre alla terza dose a partire dalle categorie più fragili, quindi i soggetti portatori di malattie croniche, che possono essere chiamati direttamente dai nostri centri, diabetici e oncologici, mentre tutti gli altri possono rivolgersi in tutti i punti di vaccinazione territoriale anche senza prenotazione.
A tal proposito – aggiunge la Storti – sarebbe utile scaricare dal sito il consenso informato per evitare di fare le file per sottoscriverlo. E’ importante vaccinarsi anche nel caso in cui il tasso degli anticorpi è moto elevato perché dopo sei mesi la ‘memoria’ si riduce, per cui dobbiamo rinforzare la nostra memoria immunitaria. Presto inizieremo la terza dose anche sotto i 60 anni ma un richiamo voglio farlo alla fascia di età 39-59 anni dove la percentuale dei non vaccinati, senza nemmeno la prima dose, ancora è molto elevata. Si tratta di persone giovani che non hanno patologie, ma diventano vettori del virus che può andare a colpire, in forma anche grave, soggetti più fragili. Occorre il senso di responsabilità nei confronti delle altre persone, in primis familiari e compagni di lavoro.
La situazione negli ospedali marchigiani – spiega – è sotto controllo se pensiamo che esattamente un anno fa avevamo centinaia di persone ricoverate in Terapia Intensiva. Ora sono molte di meno, però aver superato il 10% fa porre particolare attenzione. Non dimentichiamo che oltre il 70% dei soggetti che vanno in Terapia Intensiva non sono vaccinati, o con una vaccinazione incompleta, per cui dobbiamo prevenire con la vaccinazione senza dimenticare l’uso delle mascherine e il distanziamento. Anche per i vaccinati che non devono pensare di esser salvi da qualsiasi contagio, perchè esistono le varianti, e possiamo contrarre il virus, non ammalarci ma trasmetterlo agli altri.
Per quanto riguarda i posti letto ordinari, in Semi Intensiva – conclude il direttore generale dell’Asur Marche – abbiamo ancora un margine molto elevato. Sono invece aumentati quelli di post-acuzie perché gli anziani positivi, ance se asintomatici, preferiamo tenerli sotto controllo con i ricoveri».
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