Il consigliere comunale della Lega, Renzo Petrozzi, dice addio alla coalizione. E le sue dichiarazioni sono a dir poco infuocate. Il suo nome da mesi è sul tavolo del centrodestra per una candidatura a sindaco di Porto San Giorgio. Ma quel centrodestra, per Petrozzi, non esiste più. E dopo la riunione di ieri sera, iniziata con dichiarazioni al vetriolo dell’esponente FI, Alessandra Petracci, il consigliere del Carroccio è uscito allo scoperto con parole di fuoco, dicendo di fatto addio al dialogo di coalizione.
“A Porto San Giorgio c’era una volta il centrodestra unito che nel 2008 ha vinto le elezioni al primo turno. In quell’amministrazione ero Presidente del Consiglio Comunale e ricordo le grandi speranze che la città riponeva in quegli amministratori. Ma quell’esperienza durò meno di tre anni e mezzo. Ci furono incomprensioni gravi a tal punto che cinque nostri Consiglieri comunali firmarono le dimissioni dal notaio insieme all’opposizione, facendo finire anzitempo l’esperienza amministrativa. Dopo otto mesi di commissariamento, alle successive elezioni del 2012 e ancora in quelle del 2017 il centrodestra si presentò diviso con ogni volta due candidati sindaci diversi. In entrambe le occasioni ovviamente ci fu la vittoria del centrosinistra.
Dall’inizio di questa legislatura il centrodestra, memore di così tante sconfitte, ha provato a stare insieme con molte prese di posizione da parte di tutti sulla necessità di ritrovare l’unità, prerequisito essenziale per la vittoria alle elezioni del 2022.
Quest’anno si è provato a dare concretezza a quegli intendimenti di unità in forza anche della vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni regionali in cui fra l’altro è stato eletto dopo più di venti anni un consigliere sangiorgese. Tutto ciò si è concretizzato in una riunione dei sei consiglieri nei primi mesi del 2021 per cominciare a ragionare sulle elezioni del 2022. Incredibile ma vero, a quella riunione per molti mesi non ne sono seguite altre. Nessun segretario di partito ha preso un minimo di iniziativa politica in tal senso.
Alla fine del mese di agosto ho dichiarato pubblicamente la mia disponibilità a correre per la carica di sindaco e l’ho fatto nell’interesse della coalizione, ponendo prioritariamente la questione del programma con dei punti ben precisi, rispondendo alle esigenze manifestatemi dai cittadini, contestualmente comunicando che potevo costituire una squadra di persone nuove, esperte e capaci nei settori in crisi, per rispondere alla drammaticità dei tempi e della situazione. Ho sentito il dovere di fare questo passo in quanto sono il più anziano della coalizione e di gran lunga il più votato nelle due ultime tornate elettorali.
A quella mia intervista non sono seguite reazioni da parte di nessuno, né segretari di partito a qualsiasi livello, né parlamentari, né consiglieri regionali, né consiglieri comunali tranne uno.
La mie proposte potevano ovviamente essere accettate o rifiutate così come la mia disponibilità a guidare la coalizione. Ma nulla di tutto questo è mai avvenuto. Ad oggi non è stato possibile discutere una sola volta dei problemi di Porto San Giorgio e delle possibili soluzioni.
Dopo una riunione interlocutoria di fine settembre si è arrivati attraverso un lunghissimo e ingiustificato tempo di attesa di due mesi a un’altra riunione tenutasi ieri sera”. Petrozzi contesta anche delle presunte dichiarazioni, in mattinata, che giudica “gravissime al limite dell’offesa nei miei confronti e nei confronti di chi legittimamente ambisce a candidarsi a sindaco”. “In questo clima ieri sera ho esposto tutte queste motivazioni ai presenti alla riunione che ho poi immediatamente abbandonato. Il centrodestra sangiorgese unito è purtroppo una mera utopia. In questi anni non è stato costruito nulla. Non ci sono giovani a sufficienza e si rischia di costruire liste senza gente che porti voti reali. Lo schema non funziona proprio. Non è più il momento di sottovalutare lo scollamento tra la città e una coalizione che di fatto non esiste più. Ci sono delle responsabilità gravissime che purtroppo hanno condotto a questa situazione. Io non mi riconosco più in questo modo di fare politica e a malincuore sono costretto a uscire dalla coalizione. Resto ovviamente in politica per dare il mio contributo di esperienza alla città, vedremo in seguito in quale forma”.
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