di Monia Orazi
«C’è una grande volontà da parte di tutti, da parte dei sindaci, di riportare questi paesi alla vita, alle attività che facevano. Vedere questa realtà dopo tanti anni, francamente fa male al cuore». Con queste parole pronunciate in piazza a Visso, la seconda carica dello Stato, la presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha aperto la sua visita oggi pomeriggio in uno dei centri più devastati dal sisma, dove il centro storico ha congelato la vita in uno sfacelo, fermo a cinque anni fa, in una zona rossa ad oggi inamovibile, vuota di vita e persone. Ad accompagnarla i senatori Giuliano Pazzaglini, Francesco Verducci, Tullio Patassini, la deputata Mirella Emiliozzi, il presidente regionale Francesco Acquaroli con l’assessore Guido Castelli, l’arcivescovo monsignor Francesco Massara, il commissario straordinario Giovanni Legnini, la vicesindaco Patrizia Serfaustini, l’assessora Alessia Rastelli, il capo dell’Usr Stefano Babini, il presidente del Parco Andrea Spaterna, diversi sindaci ed amministratori locali.
«Siamo fiduciosi in un’accelerazione dei lavori – ha aggiunto la Casellati – Le persone che sono andate via devono trovare alloggio in altre parti, ma lasciano qui un pezzo di cuore, un pezzo della loro vita. E’ una situazione molto complessa, speriamo si riescano a rimarginare presto queste ferite gravi. Abbiamo un commissario straordinario che sta lavorando bene, che sta dando impulso a tutte le attività, speriamo di poter tornare vedendo un centro ripopolato, che ospiti quelle persone, quelle famiglie che lo animavano prima del sisma. In fondo quello che vogliamo è il ritorno alla normalità».
In piazza la presidente ha visitato all’interno la collegiata di Santa Maria e si è soffermata con lo sguardo dove Pazzaglini indicava le storiche ferite di Visso, arrivando sin davanti al palazzo comunale. In un incontro chiuso alla stampa, per via del rigido cerimoniale che accompagna la presidente, Casellati ha incontrato i sindaci dei comuni che fanno parte dell’ente parco, nella nuovissima sede del Parco nazionale dei Monti Sibillini, in una Visso blindata dalla presenza delle forze dell’ordine.
«La visita della presidente del Senato – ha sottolineato il presidente regionale Francesco Acquaroli – testimonia l’interesse dello Stato e l’importanza della filiera istituzionale. Stiamo cercando di coordinare tutte quelle attività e risorse che vanno dal Cis al Pnrr. A queste si aggiunge l’insieme delle attività dell’Ufficio speciale per la ricostruzione e il lavoro del commissario Giovanni Legnini che quotidianamente effettuano per evadere tutta una serie di procedure e pratiche indispensabili per risolvere i problemi dei cantieri e dare risposte ai sindaci e ai territori che da tanto tempo attendono».
Confermati dal commissario Legnini i sei miliardi per il rifinanziamento della ricostruzione privata e l’emanazione dell’ordinanza speciale per le scuole, prima di Natale: «Per il testo unico attendiamo la proroga dello stato di emergenza che arriverà a breve, disposto con la legge di bilancio – ha sottolineato – siamo molto concentrati sulle misure attuative del fondo complementare del Pnrr, l’ordinanza sulle scuole, insieme ad alcune ordinanze speciali, di cui alcune riguardano questo territorio, sarà emanata prima di Natale. Abbiamo bisogno di una certa stabilità per governare il dopo sisma, per questo oggi ho incontrato la commissione bilancio del Senato, per chiedere la proroga adeguata per almeno quattro anni del superbonus 110 per cento e di tutte le altre proroghe che questo territorio attende, come la deroga al deposito delle macerie. La ricostruzione ha bisogno di aggiustamenti normativi progressivi e risorse finanziarie. A questo proposito la legge bilancio come foto contiene il rifinanziamento della ricostruzione privata per i prossimi anni per altri sei miliardi di euro il che è un’ottima notizia». A nome dei sindaci, il presidente dell’Unione montana di Camerino Alessandro Gentilucci ha chiesto l’adeguamento del prezziario, per annullare i rincari delle materie prime, che rischiano di frenare la ricostruzione e la proroga di quattro anni, del Superbonuns del 110 per cento.
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