di Sandro Renzi
L’arretramento dell’A14 piace. Piace ai sindaci della costa, piace a quelli della Media Valtenna. Piace alla Fondazione San Giacomo della Marca che si è fatta promotrice di un incontro a Porto San Giorgio per sollecitare e spiegare le ragioni che spingono a sostenere un progetto di arretramento del tracciato autostradale rispetto all’ipotesi, prevalente in altri enti, di puntare sulla terza corsia. “Spostando di 15 chilometri l’A14 verso ovest si librerebbe la statale Adriatica, si potrebbe trasformare l’attuale tratta autostradale in una sorta di tangenziale veloce, i caselli verrebbero ugualmente spostati e si metterebbero in connessione le valli del Tenna e dell’Aso. Tutto per una opera di 25 chilometri” ha detto il presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, Massimo Valentini. E da queste considerazioni si è partiti. Un progetto sostenibile e non impattante, tanto più se il progetto ricalcasse quello della Mezzina.
La politica presente sul palco del Teatro rivierasco ha le idee chiare. Il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira lo rimarca. “Il fermano è l’ultima provincia delle Marche. Le sfide in campo sono tante e non riguardano solo le infrastrutture viarie. Abbiamo di fronte il futuro e la programmazione dello sviluppo del territorio cha attende risposte. Ad oggi siamo fermi al 2006 (al no che i Consigli comunali di Fermo e Porto San Giorgio votarono opponendosi contro la terza corsia ndr) e come sindaco ancora non conosco un progetto di fattibilità per l’A14 nella nostra area. Se si sta pensando ad un arretramento dopo Pedaso, non vedo perché non si possa fare la stessa cosa anche tra Porto Sant’Elpidio e Pedaso. Il tessuto produttivo è spaccato e dobbiamo porvi rimedio”. Loira aspetta quindi risposte per invertire la rotta. Dalla costa all’entroterra le cose non cambiano. Anche il sindaco di Servigliano, Marco Rotoni, spinge per un arretramento dell’autostrada. “La terza corsia è effettivamente un valore aggiunto per il Pil -si domanda- quanto incide? L’arretramento avrebbe senso se su sfruttasse il sedime della Mezzina e quindi se il tracciato passasse nei pressi del nuovo ospedale di Fermo a Campiglione”. Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Comunanza, Alvaro Cesaroni, che si spinge oltre a chiedere un arretramento anche della ferrovia. “Un treno ad alta velocità non potrà mai passare in mezzo alle nostre cittadine costiere. Pensiamo a quanti ettari si libererebbero togliendo i binari. Non dobbiamo avere paura di osare -prosegue Cesaroni- basta guardare la cartina geografica, la densità demografica per capire che strategicamente il progetto della terza corsia non ha senso, si danneggia la costa irrimediabilmente”. Il pragmatismo degli imprenditori, rappresentanti da Stefano Violoni presidente dell’Ance Marche, si condensa in un “purché si faccia”. Che si tratti di arretramento o di terza corsia qualcosa deve essere realizzato. “L’arretramento sembra la soluzione migliore -precisa- però occorre potenziare tutti i collegamenti”. Come fattibile sembra lo studio che punta ad arretrare solo la corsia nord-sud dell’A14 nel tratto fermano. E senza perdere mai di vista tutela dell’ambiente e sostenibilità dell’opera.
E’ stata poi la volta di Felice Morisco, Direttore generale per le strade e le autostrada del Ministero delle Infrastrutture. “Abbiamo una disponibilità di risorse senza prendenti – ha detto Morisco- la realizzazione di interventi autostradali è molto complessa e richiede tante autorizzazioni. Le previsioni di spesa per le Marche richiedono una visione strategica per fare in modo che le risorse possano essere spese bene e fare in modo che il territorio possa recuperare la competitività richiesta”. Il progetto è ancora in una fase preliminare e quindi aperto alle istanze del territorio. Valentini è tornato sulla richiesta di inserire l’ipotesi dell’arretramento per 25 chilometri da Porto Sant’Elpidio. La chiosa spetta al Presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli. “Prendiamo atto della disponibilità dei fondi e lo farò presente anche al Ministero” ha detto un sorpreso Acquaroli ricordando l’impegno della sua giunta a chiedere una calendarizzazione degli interventi e dei lavori in corso per non creare disagi alla comunità locale. Sulla terza corsia Acquaroli ha poi precisato: “Quando ho chiesto se ci sono risorse al Ministro non ho ricevuto risposte. Poi c’è la questione della ferrovia e dell’alta velocità fino a Bari per cui il Governo ha stanziato 50 miliardi di euro. Bene ma sono preoccupato perché prevedono l”installazione di pannelli che trasformerebbero le nostre città in compartimenti stagni”. Questioni portate a Roma per ottenere risposte. “Non vogliamo le barriere -ha ribadito il Presidente della regione- ora siamo in attesa di una risposta su questo e su altri temi che riguardano le infrastrutture”. Il messaggio che arriva da Roma è altrettanto chiaro: i territori si presentino con istanze quanto più condivise possibile. Come dire, richieste di campanile non avranno vita lunga.
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