****** AGGIORNAMENTO DELLE 15********* La crisi interna al Murri rientrata in tempi record. Il dottor Amadio ha infatti ritirato le sue dimissioni dopo i chiarimenti avuti con al direzione dell’Area Vasta 4.
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Una crisi, rientrata nel pomeriggio odierno, che lascia molti interrogativi sulla situazione della sanità fermana e che aveva trovato il suo capitolo finale nelle dimissioni date dal dottor Giorgio Amadio, primario del reparto Malattie Infettive del Murri di Fermo, dall’incarico di direttore del Dipartimento Medico del Murri. Dimissioni che non sarebbero andate ad interessare invece il suo ruolo di dirigente del reparto Malattie Infettive, vera e propria eccellenza nelle Marche.
Amadio si era inizialmente dimesso da un ruolo quanto mai importante che unisce il coordinamento di tutti i servizi di area medica del nosocomio fermano, ovvero la stragrande maggioranza del Murri. Un incarico che ha ricevuto dall’ex direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini vista la sua elevata professionalità, stima da parte dei colleghi e apprezzamenti da tutto il mondo medico regionale e nazionale.
Una decisione estrema, quella di Amadio, arrivata dopo le tante richieste fatte già nei mesi scorsi, di potenziamento dell’organico del Murri per far fronte alla nuova ondata della pandemia. In questi giorni, anche sotto Natale, il personale medico dell’ospedale fermano è stato costretto a turni massacranti e su questo pesa la mancanza di organico. Un grido di allarme che era stato lanciato proprio ieri anche dalle sigle sindacali che senza mezzi termini hanno parlato di un’Area Vasta 4: “Allo stremo, con l’ospedale Murri che sta sopportando un peso non equilibrato”. Nessun rappresentante della politica, tranne il Comune di Porto Sant’Elpidio con l’assessore Canzonetta, ha partecipato all’incontro indetto dai sindacati dei lavoratori sanitari. Nonostante questa situazione critica continuano ad arrivare nuovi pazienti Covid a Fermo. Dopo il chiarimento avuto con Grinta la situazione è rientrata e le dimissioni sono state ritirate.
Questo però ha letteralmente infuocato la politica locale. Renzo Interlenghi, candidato sindaco di Fermo e capogruppo di Fermo Capoluogo #Fermofutura scrive: ” Le dimissioni del Direttore del Dipartimento Medico del “Murri” dott. Amadio, cui va tutta la nostra massima e sincera solidarietà, conseguenti alle dimissioni del Direttore di Area Vasta dott. Livini, segnano il punto più basso della politica sanitaria regionale nei confronti della nostra Provincia. Il disegno oramai è chiaro: in tempo di pandemia, ove manchino le risorse è necessario sacrificare una delle 5 Province e poiché l’ultima tornata elettorale ha certificato l’inconsistenza del nostro territorio, l’unico che non esprima un Assessore Regionale nella Giunta di centro destra, si sta verificando quello che da sempre affermiamo: Fermo e il Fermano non contano nulla, sia perché espressione del minor numero di abitanti (quindi di voti) nella geopolitica regionale, sia perché, eleggendo dei consiglieri assolutamente innocui, perché tutti asserviti alle logiche dei loro partiti (a differenza di chi non è stato eletto), nessuno ha il coraggio di alzare la voce. Tra coloro che si sbracciano per Fermo e la fermanità, però, non posso omettere di inserire l’amico Sindaco Calcinaro il quale, a parole, non ultimo in occasione del recente consiglio comunale, ha affermato che per la sua città avrebbe qualsiasi cosa (anche allearsi con la destra alle provinciali, cosa che ha fatto), ma nei fatti tutto gli sfugge di mano. E’ come se il cervello (che solo fisicamente sembra esistere) non riuscisse a governare ciò che fanno le altre parti del corpo e, quando si parla di sanità, si tratta di parti vitali. Cosa sta facendo il Sindaco e la sua maggioranza per evitare il disastro che sta colpendo l’ospedale “Murri”? Cosa fa la tanto declamata Commissione Sanità, cosa fanno i consiglieri del settore sanitario per arginare una situazione giunta al collasso? Piste di ghiaccio e circhi non servono quando i lavoratori, i nostri “angeli” (come li chiamiamo) vivono situazioni lavorative sotto stress e ai nostri Dirigenti viene impedito di svolgere al meglio il loro compito tanto da costringerli alle dimissioni! Atto di una gravità inaudita del quale questa amministrazione comunale, insieme a quella regionale, deve assumersi la piena responsabilità. Rinnovo la domanda che feci in consiglio: chi comanda realmente a Fermo? Aspettiamo una risposta concreta, seria, non balbettante ma, soprattutto, che ci si assuma finalmente la responsabilità di guidare la Città Capoluogo di Provincia diventata sempre più terra di conquista di scaltri speculatori che manovrano i nostri politici a loro piacimento, senza curarsi dei veri problemi che attanagliano la nostra città: sanità, occupazione, calo dei residenti”.
Anche il consigliere comunale Pd Paolo Nicolai esprime tutto il suo sdegno e chiede le dimissioni di Grinta e Saltamartini: ” Fatto gravissimo. Questo è quello che sta accadendo nella sanità fermana e quello che più volte ho sottolineato e denunciato. Troppo facile dire quando c’eravate voi. Quando “c’eravamo noi” si è gestita la fase più acuta e dirompente del COVID. Più difficile governare. Il bravo primario Amadio è stato fra i principali attori per professionalità nel gestire la prima fase dell’emergenza ed è uno dei dirigenti più stimati della regione nel suo campo: malattie infettive. Perdiamo un’altra pedina importante. Nessuno chiede le dimissioni dell’assessore Saltamartini ed il direttore Grinta? Io si. Dopo che l’assessore ha di fatto silurato con strali pubblici a dir poco imbarazzanti l’ex dg Livini; il nuovo direttore si è prodigato nel tagliare nastri di cose fatte da altri ed annunciare progetti portati avanti da chi c’era già. Quando ha dovuto fare delle scelte reali abbiamo avuto situazioni di confusione totale sul centro tamponi e questo nuovo capolavoro. Il Sindaco Paolo Calcinaro (Presidente della conferenza dei sindaci e massima autorità politica territoriale in tema sanitario), che ieri ha disertato la conferenza stampa dei sindacati, si muova e proceda nel chiedere anche lui azioni forti da parte della Regione Marche”.
Ferma condanna anche nelle parole del segretario provinciale PD Luca Piermartiri che punta il dito contro il silenzio dei rappresentanti del Fermano in regione e sottolinea la grave assenza del presidente della conferenza dei sindaci Paolo Calcinaro e del neo eletto presidente della provincia Ortenzi dall’incontro con i sindacati dei lavoratori della sanità’.
Durissime anche le parole dell’ex assessore regionale al Bilancio, oggi consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti: “Giunta regionale inadeguata, valutiamo la richiesta di intervento degli organi ministeriali per urgenti provvedimenti anche di carattere sostitutivo”.
(notizia in aggiornamento)
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