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D’Erasmo (Italia Viva): “L’attuale organizzazione va cambiata per fronteggiare adeguatamente questa ondata, la mia esperienza con il Covid”

COVID - "Se non avessi fatto il tampone privatamente, sarei dovuto restare in isolamento per altri 5 giorni in attesa . Bisogna avere consapevolezza di cosa significa rinchiudere una persona in una stanza o in una casa"

“Il sistema è nella confusione e nella disorganizzazione più totale”, esordisce così Fabio D’Erasmo coordinatore provinciale di Italia Viva. D’Erasmo ha provato sulla sua pelle, positivo al covid dal 17/12/2021, quella che definisce: “L a disorganizzazione nella gestione dei cittadini posti in isolamento o in quarantena”.

Secondo D’Erasmo, le criticità vanno immediatamente poste all’attenzione dell’opinione pubblica, della Politica Locale, Regionale e Nazionale, in quanto sono le forze politiche di governo che devono dare risposte, anche con un’escalation se necessaria. “L’intento di questo comunicato – scrive coordinatore di Italia Viva della provincia di Fermo –  è quello di far emergere delle criticità che sembrano irrisolte, affinché chi debba assumersi delle responsabilità politiche lo faccia nel più breve tempo possibile”.

Prima di entrare nel merito delle criticità, D’Erasmo tiene a ringraziare tutto il personale sanitario: “Che da oltre 2 anni è con spirito di servizio e di abnegazione in prima linea per combattere questo maledetto virus, e a cui va solo il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine e fa male aprire il giornale apprendendo delle dimissioni (poi ritirate ndr)  di un bravissimo primario come Amadio che dichiara l’insostenibilità del sistema e la mancanza di risposte. Fatta questa doverosa premessa, andiamo al punto. Non si può pensare nel pieno di una ondata di queste dimensioni, di dire alla gente “non andate agli hub a vaccinarvi senza prenotazione”, significa essere inadeguati al ruolo che si ricopre. In piena ondata bisogna potenziare gli hub e aumentare la diffusione capillare dei centri di vaccinazione. Servono Hub h24 e 7 giorni su 7, siamo in una pandemia, e non in un gioco di ruolo. Per quanto riguarda il sistema di tracciamento degli isolamenti e delle quarantene siamo alla disorganizzazione più totale. Continua D’Erasmo. Le telefonate per accertare il tracciamento e la positività arrivano con giorni di ritardo, se serve personale bisogna assumere forza lavoro nelle forme necessarie e consentite in una emergenza, e non si può soprassedere. Prima di tutto però bisogna capire se il modello organizzativo in essere ha ancora senso con 100.000 contagi al giorno. Al termine del decimo giorno di isolamento è infatti previsto un tampone molecolare per verificare la guarigione del malato”.

D’Erasmo, porta la sua esperienza come testimonianza, sperando che una situazione come la sua non si debba mai più verificare:  “Sono stato chiamato al 12° giorno, dopo aver inviato 3 solleciti
via mail, e l’operatore al telefono non mi ha voluto prenotare il tampone per il 30 dicembre (14°giorno) perché riteneva che non potessi essere guarito, pertanto mi proponeva il 03/01/2022 come data di prenotazione oppure l’opzione di farmi un tampone molecolare privatamente. Esausto dall’isolamento, ho quindi eseguito il tampone privatamente il 29 dicembre (13° giorno di isolamento) e l’esito è stato negativo. L’ho fatto, ma trovo questa situazione inaccettabile da un punto di vista economico, sanitario e sociale.”

Continua D’Erasmo: “Se non avessi fatto il tampone privatamente, sarei dovuto restare in isolamento per altri 5 giorni in attesa del 3/01/2022 (17° giorno di isolamento). Bisogna avere consapevolezza di cosa significa rinchiudere una persona in una stanza o in una casa.  La politica non può passare i giorni a trovare presunti colpevoli nel passato, ma ha l’onere e l’onore di trovare nel continuo soluzioni sicure, sostenibili e a misura dei cittadini. La mia positività al covid, è come quella di tante altre famiglie a cui mi sento di dare la più calorosa solidarietà, ed è per questo che ho deciso di non tacere. Isolare una persona in casa o in una stanza per 21 giorni, quando potrebbe curarsi senza isolarsi, è un’azione estremamente dannosa, da ogni punto di vista, sociale, sanitario ed economico. La cosa ancor più grave è che la situazione di Fermo, non sembra isolata, ma sembra essere comune a tutto  il resto delle province della regione, sembrando evidenziare gravi carenze organizzative e di programmazione. A mio modesto modo di vedere credo che non serva un ufficio che chiami cittadini per prenotare tamponi. Nel 2021 mi sembra qualcosa di arcaico e di totalmente inadeguato. Il tampone deve essere un obbligo sociale a carico del cittadino ed un costo economico a carico del SSR. Detto tampone va fatto l’11° giorno di isolamento, senza che nessuno chiami per prenotarlo. Si va in un drive-in, ci si mette in fila e ci si sottopone al tampone. A queste criticità, si aggiunge anche un altro aspetto che è stato risolto dal Governo Draghi nei giorni scorsi e a cui va appunto il nostro plauso. Mia moglie e i nostri figlisono sempre risultati negativi, nonostante questo hanno comunque dovuto fare 10 giorni di quarantena forzata (7 per mia moglie vaccinata e 10 per i nostri figli non ancora vaccinati) e questo ha comportato dover chiudere l’azienda di famiglia proprio nella settimana di Natale, dovendo rinunciare immotivatamente a del fatturato. Infatti c’è un duplice tema economico, uno di spesa sanitaria che viene spostata a carico dei cittadini, che è inaccettabile, ed uno squisitamente di mancati guadagni. La mia positività è costata alla mia famiglia 400€ tra tamponi e spese per medicinali, a cui si devono aggiungere i mancati ricavi dettati dalla indiretta ed obbligata sospensione dell’attività di mia moglie. Penso ai tanti artigiani, micro e piccoli imprenditori come lei, che sono stati costretti a fermarsi pur essendo negativi. Un danno importante, a cui fortunatamente il Governo Draghi ha tempestivamente trovato una soluzione eliminando la quarantena per i vaccinati che risultano negativi. La politica non si celi dietro all’orgoglio, o nella ricerca di responsabili in altre forze, chi ha l’onore di governare oggi, ne ha anche l’onere, soprattutto nel mezzo di una ondata di queste dimensioni che rischia di superare i 100.000 contagi al giorno. Bisogna organizzarsi per gestire la situazione, il Paese non si deve e non si può bloccare. Termino con l’appello a tutti i cittadini a vaccinarsi. Io ero vaccinato, e ho contratto il covid al quinto mese dalla 2° dose, se avessimo accelerato sulla terza, forse avrei potuto evitarlo. Tuttavia mi sento fortunato, perché questo virus non è un’influenza e bisogna proteggersi con attenzione. La mia esperienza non è stata una passeggiata, ma sono certo che senza il vaccino sarebbe stata molto ma molto peggio”.


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