Anche Federfarma Marche ha accolto l’invito del Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo a praticare un prezzo massimo di vendita delle mascherine Ffp2 pari a 0,75 euro l’una. «Con l’accordo – spiega Andrea Avitabile presidente di Federfarma Marche – si intende agevolare l’accesso della maggior parte di persone possibile ad un presidio di protezione individuale che, alla luce delle nuove norme varate dal Governo, riveste un’importanza fondamentale per poter continuare a svolgere le normali attività quotidiane».
Col nuovo decreto Festività approvato dal governo il 23 dicembre l’uso di questo dispositivo di protezione è stato ulteriormente esteso. Innanzitutto chi ha avuto un contatto con un positivo ma è vaccinato o guarito da meno di quattro mesi o ha già ricevuto la terza dose se da un lato sarà esentato dalla quarantena, dall’altro dovrà indossare obbligatoriamente la mascherina Ffp2 in qualsiasi situazione per i 10 giorni successivi al contatto. Inoltre, fino al termine dello stato di emergenza, la mascherina Ffp2 è per tutti obbligatoria per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto.
L’adesione da parte delle farmacie è ovviamente su base volontaria, per questo Avitabile auspica «una massiccia adesione, da parte dei colleghi, al protocollo d’intesa che conferma il ruolo della farmacia quale primo presidio sanitario di prossimità integrato nel Servizio sanitario». Marco Meconi vice presidente di Federfarma Marche, come voce delle farmacie rurali evidenzia: «Aderire al prezzo massimo di vendita concordato per le mascherine Ffp2 è un ulteriore servizio che conferma l’evoluzione del nuovo modello di farmacia, consapevole di essere fondamentale nel processo di territorializzazione dell’assistenza sanitaria, specie nelle aree interne della regione, distanti dai poli ospedalieri».
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