Servizio di Simone Corazza
Partite le vaccinazioni, a Fermo, per i bambini in fascia d’età dai 5 agli 11 anni. E alla don Dino Mancini, per accogliere i piccoli, oltre al direttore di Area vasta 4, Roberto Grinta, e al primario di Pediatria dell’ospedale Murri di Fermo, Luisa Pieragostini, anche un pool di clown per rendere divertente l’ago che, si sa, tra i bambini non è ben visto. Alla don Dino Mancini visita anche del sindaco Paolo Calcinaro.
Oggi infatti nell’hub vaccinale di Fermo prima sessione vaccinale per la fascia dei più piccoli animazione con clown, dalle 15, ad accogliere i bambini. Pronti, per loro, anche dei simpatici attestati di coraggio.
“La vaccinazione per questa fascia d’età è importantissima. Oggi – spiega il direttore Roberto Grinta – e la effettuiamo grazie ai medici e ai pediatri di libera scelta che ci stanno dando una grandissima mano e anche dei clown che ci stanno dando un supporto importante e che cercano di rendere l’ambiente più carino, più vivibile soprattutto per questa età. (Oggi circa 70 dosi somministrate, stando ai numeri forniti dalla Regione. Dal lunedì al venerdì si vaccineranno 70 bambini al giorno nella fascia 5-11 con pediatri di libera scelta e pediatri ospedalieri. I clown ci saranno di pomeriggio). A livello generale, l’emergenza sanitaria è sotto controllo: abbiamo sei pazienti in Rianimazione, e non dobbiamo superare questa soglia, e questo garantisce anche la possibilità di fare delle sedute operatorie. A differenza delle altre fasi pandemiche, ora abbiamo un mondo che vive fuori. Ci sono pazienti che necessitano di ricovero Covid, pazienti che invece hanno bisogno di un ricovero, diciamo così, normale, e quelli che necessitano di intervento. Dobbiamo garantire assistenza a tutti i pazienti“.
Sulla proposta del primario del Pronto Soccorso, Alessandro Valentino, nell’intervista a Cronache Fermane, per una riorganizzazione di spazi e personale, il direttore è possibilista: “Ci stiamo organizzando, stiamo valutando una serie di operazioni. E’ normale che il modello organizzativo potrà essere rivisto sulla base delle esigenze del momento. Il Pronto soccorso sta rispondendo bene: ogni giorno parliamo di una decina di pazienti ‘puliti’ che riusciamo a ricoverare. Di pazienti Covid, invece ne abbiamo dai 5 ai 7 quotidianamente. Certo, devono essere sistemati, spesso in Malattie infettive da cui, però, riusciamo a dimettere altri pazienti. E quindi possiamo ricoverare i nuovi che ci chiedono assistenza di ricovero. Attualmente i dimessi da Malattie infettive possono andare a casa (quando è stabilizzato e non presenta più sintomi da Covid) o, con la struttura di Sant’Elpidio a Mare riaperta, possiamo farli defluire lì. Sono in arrivo anche assunzioni, infermieri, Oss e amministrativi”.
“Stiamo ingranando ma l’utenza risponde bene anche perché – il punto del primario Luisa Pieragostini – i genitori hanno capito che la vaccinazione tra 5 e 11 anni è necessaria. Parliamo della fascia che ha più possibilità di essere infettata. Non è vero che i bimbi non hanno manifestazioni cliniche. Anzi, stanno aumentando i ricoveri di bambini colpiti da Covid. I genitori hanno capito che i bambini di questa fascia vanno vaccinati per il loro bene, per proteggerli. In reparto al momento non possiamo accogliere bambini positivi al Covid perché vanno al Salesi che purtroppo in questo momento è pieno. Quindi probabilmente anche noi dovremo trovare la maniera di ricoverarli anche se abbiamo già una zona grigia dove facciamo soggiornare i piccoli o i genitori in attesa del tampone molecolare. Abbiamo il problema della bronchiolite e questo ci ha impegnato molto dal punto di vista organizzativo, di approccio a questa patologia che già c’era però con l’alleggerimento di mascherina e distanziamento, quest’anno ha avuto il clou”.
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