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Covid Hospital, Cesetti replica a Saltamartini: «Spreco di denaro e scelta pericolosa per la nostra salute»

FERMANO - Il consigliere regionale del Partito Democratico commenta la risposta negativa ricevuta in aula dall’assessore regionale alla Sanità alla richiesta di riaprire la struttura sanitaria di Civitanova Marche: «Infondati i motivi accampati dalla giunta regionale per negare la riapertura. A rischio la tenuta delle strutture sanitarie nella provincia di Fermo»

«Le obiezioni avanzate dall’assessore Saltamartini per negare la riapertura del Covid Hospital di Civitanova Marche sono infondate, pretestuose e contraddittorie. Con la delibera di giunta 523 del 2020, la giunta Ceriscioli aveva individuato come prioritario l’utilizzo di questa struttura tra quelle dedicate alla cura dei pazienti Covid, al fine di evitare il sovraffollamento degli ospedali pubblici e permettere agli stessi di garantire lo svolgimento delle ordinarie attività di reparto e salvaguardare l’erogazione dei servizi previsti. Oggi quella strategia resta ancora valida, come dimostra il fatto che il centrodestra al governo della Regione dal 2021 non abbia apportato fino a oggi alcuna modifica al Piano Pandemico approvato dalla precedente Amministrazione. Dunque, non riaprire immediatamente il Covid Hospital costituisce una grave omissione. La giunta regionale, anziché occuparsi della salute dei cittadini e del corretto funzionamento degli ospedali pubblici, prodigandosi anche per l’assunzione, costantemente annunciata e mai realizzata, del personale necessario, preferisce arroccarsi su posizioni preconcette, come se la campagna elettorale non fosse mai finita».

Così il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti commenta la risposta negativa ricevuta in aula dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini alla richiesta di riaprire il Covid Hospital di Civitanova Marche.

«Così facendo – prosegue Cesetti nel suo attacco – la giunta regionale rischia di creare una grave danno all’operatività degli ospedali marchigiani e di conseguenza all’intera cittadinanza. Una scelta estremamente pericolosa per la nostra salute, ma anche uno spreco immane di denaro pubblico, visto che si lascia inutilizzato un presidio ospedaliero adeguato e già dotato delle tecnologie necessarie, per il quale quotidianamente si sostengono costi fissi determinati dai contratti di noleggio e manutenzione delle strumentazioni presenti, dal servizio di vigilanza antincendio e pronto intervento, nonché da un possibile corrispettivo per la locazione con l’Ente Fiera di Civitanova Marche».


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