Dopo l’uscita di domenica, il sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi ribadisce la posizione della sua lista, Partecipazione democratica, che chiede di lavorare ad una figura fuori dai partiti come suo successore. Il primo messaggio è per il coordinatore della lista, Franco Belletti. “Nessuno ha mai pensato di delegittimarlo, ma se si sta in gruppo, quando non c’è unanimità passa la corrente maggioritaria. Quando ero nel Pd e il mio pensiero era diverso dagli altri, non ho chiesto le dimissioni degli amici del partito, ero in minoranza e me ne sono andato con chi la pensava come me. Abbiamo creato una lista e vinto le elezioni. Partecipazione democratica è nata per includere e non per dividere, abbiamo avuto sempre riscontri positivi perchè abbiamo ascoltato tutti al di là delle convinzioni politiche. Belletti decida di dare conto di quanto emerge realmente dalle riunioni di Partecipazione Democratica”.
Il sindaco elpidiense ricorda che “la linea di Partecipazione la decide l’assemblea. Non io, non il coordinatore. Ognuno nel gruppo ha una testa pensante e vuole esprimere il suo parere. Non voglio spaccare una lista che mi ha aiutato e sostenuto per dieci anni, che mi ha sempre appoggiato alle comunali, provinciali e regionali. Partecipazione Democratica non è spaccata, ma compatta più che mai, tutta la parte amministrativa e tutto il gruppo consigliare così come Matteo Verdecchia, hanno deciso questa linea. Se qualcuno, che non stà nè in Giunta nè in Consiglio comunale, non è quindi espressione di scelta dei cittadini, la pensa diversamente, non si può parlare di spaccatura. E’ in disaccordo, ma come accade ovunque, dovrebbe seguire ciò che decide la maggioranza oppure aderire ad altri movimenti che rispecchiano le sue idee”.
Andando al punto che rischia di frantumare la coalizione, la pretesa di un candidato sindaco civico, Terrenzi e il resto della lista non capiscono “cosa ci sia di strano nel ribadire che siamo civici e vogliamo continuare a esserlo, sostenendo un candidato civico, o una candidata civica. Chi non è d’accordo è legittimato a pensarla diversamente, ma allora civico non lo è più, se preferisce la linea di partito. Il gruppo di Partecipazione Democratica vuole portare avanti il progetto nato nel 2012, siamo orgogliosamente civici e vogliamo restarlo, accanto ad un candidato in linea a questa nostra caratteristica”.
Tanto per ribadire il concetto, il sindaco elpidiense guarda “al momento storico che viviamo, che consentirà alla città di gestire fondi assegnati a carattere irripetibile, e crediamo che questo debba indicare una sola strada alla politica, quella della condivisione massima tra tutte le forze, per gestire al meglio le occasioni di crescita che si stanno concretizzando. Serve essere responsabili, non pensare solo alla collocazione politica ma alla città ed a tutti i cittadini che potranno essere rappresentati in toto solocercando di aggregare più quanti movimenti politici possibili intorno ad un candidato, che non potrà avere una connotazione politica di base, conclamata e dichiarata, né tantomeno eventualmente nascosta dietro a cambi repentini di casacca. Contiamo che tutte le forze politiche in campo riflettano su questo, perché secondo noi è la strada migliore da intraprendere”.
Parole che alzano un muro nei confronti del Pd, anche se il capogruppo di Partecipazione democratica, Andrea Rossi, usa termini molto più concilianti. “Siamo una lista civica ed è naturale propendere, nella scelta del prossimo Sindaco, per una figura che venga appunto dal mondo del civismo. Non dimentichiamo però che abbiamo amministrato in tutti questi anni con una maggioranza che non ha mai avuto screzi nè divisioni, che è stata invidiata da altre città per la sua coesione. Merito del sindaco Terrenzi che ha saputo fare squadra, merito di tutti se si è lavorato, a mio avviso bene e con ottimi risultati, con questo spirito. La prima scelta è quindi quella di andare avanti con questa coalizione, allargandola a chi vorrà collaborare per i prossimi 5 anni. Partecipazione democratica ha figure autorevoli da proporre per raccogliere l’eredità di Terrenzi, ma proprio per l’ottimo rapporto con il resto della maggioranza, non mi sento di mettere paletti a priori verso qualcuno. Discutiamo e scegliamo la figura migliore”.
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