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Settore benessere, l’allarme di Zucchini: «Temiamo l’assalto degli abusivi, servono più controlli»

IL PRESIDENTE regionale del settore Benessere di Confartigianato: «Chiediamo più controlli per evitare che le norme di sicurezza siano aggirate da chi lavora a casa, in nero». Il settore benessere nelle Marche è composto da 4.430 imprese e tra queste 4.069 sono aziende artigiane del settore dei servizi di acconciatura e estetica

(foto dal sito www.confartigianato.it)

“Vogliamo ancora una volta sensibilizzare gli utenti sull’importanza di combattere i fenomeni di abusivismo che si sono acuiti durante questo periodo di pandemia e che temiamo possano avere una ulteriore recrudescenza: è forte il rischio che coloro che non hanno il Green Pass base si rivolgano a operatori non autorizzati che esercitano a domicilio”. E’ quanto chiede, a gran voce, Daniele Zucchini, presidente interprovinciale Confartigianato Acconciatori, nonché presidente di Confartigianato Benessere Marche, mettendo tutti in guardia e chiedendo maggiori controlli.

Sulla base dei dati dell’Istat, si stima nei servizi alla persona un tasso di lavoro indipendente irregolare del 27,8%. L’abusivismo rappresenta un vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola: la crisi pandemica e i conseguenti interventi restrittivi hanno determinato effetti pesanti sulla spesa delle famiglie, con ricadute molto gravi sul settore del benessere.

I professionisti del settore estetica ed acconciatura lavorano nel rispetto dei rigorosi protocolli, applicando procedure e utilizzando attrezzature che hanno richiesto anche un aumento delle spese, tutto ciò per garantire la sicurezza dei clienti con i quali c’è un rapporto di grande fiducia.

“Le nostre imprese – prosegue il Presidente Zucchini – hanno sempre applicato con grande senso di responsabilità i rigorosi protocolli igienico-sanitari adottati fin dall’inizio della pandemia, rispondendo con diligenza e rigore alle indicazioni del Governo per evitare la diffusione del virus. Chiediamo pertanto – conclude il presidente Zucchini – più controlli per evitare che le norme di sicurezza siano aggirate da chi lavora a casa, in nero”.



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