di Maria Nerina Galiè
La pandemia ha posto il tema della Sanità al centro di ogni dibattito e scelta politica e istituzionale. Non solo l’intero sistema, anche le strutture si sono rivelate spesso inadeguate a fronteggiare l’emergenza. Ed ecco che tornano, alla ribalta più che mai, i nuovi ospedali che nel Fermano dovranno rispondere alle esigenze – diverse – del territorio. Quello di Campiglione di Fermo, dove parole come modernità e funzionalità avranno il compito di proiettare nel futuro l’accesso ai servizi e la loro erogazione.
Ad Amandola, zona montana e svantaggiata, il progetto era stato voluto dalla vecchia Giunta regionale per contrastare lo spopolamento che sembra inesorabile, soprattutto dopo il sisma del 2016, e dove la popolazione rimasta è sempre più in là con gli anni.
“Fin dal suo insediamento, l’assessorato regionale alle Infrastrutture ha puntato sull’accelerazione dei lavori di queste due importanti infrastrutture al servizio della Sanità del fermano, mettendo a terra tutte le risorse disponibili”. A dirlo è l’assessore Francesco Baldelli, con delega – tra le altre cose – all’edilizia sanitaria.
“Prova del nostro intento è stato l’incremento dei fondi che abbiamo destinato all’ospedale di Fermo, 9 milioni di euro circa per l’adeguamento della struttura, alla nuova normativa legata al Covid”.
I lavori del nuovo ospedale, in località Campiglione di Fermo, richiedono un importo complessivo di 100 milioni di euro, a cui si aggiungono i 9 milioni circa di recente assegnazione. Come procedono, assessore?
“Nel pieno rispetto del cronoprogramma dei lavori: l’avanzamento dei lavori, infatti, ha superato il 40%, mentre il termine delle opere è previsto entro il 2023.
Sono state completate tutte le strutture – sono ancora le parole di Francesco Baldelli -. Sono quasi completato il polo tecnologico, iniziati gli impianti e le tamponature. Attualmente è in corso la redazione di una variante necessaria per rendere il nuovo ospedale in linea con il decreto legge 34 del 2020, che prevede realizzazione di un nuovo edificio dedicato al pre triage Covid, il potenziamento delle terapie intensive con ulteriori 10 posti letti (che arrivano così a 20 in totale), un’ulteriore sala operatoria”.
Insieme con il sorgere del nuovo ospedale, a Campiglione si sta lavorando anche per migliorare la viabilità della zona. Assessore Baldelli, anche in questo caso, può farci il quadro della situazione attuale?
“Circa la strada di collegamento, lungo la strada provinciale 219 Mezzina, i lavori, dell’importo di 3,6 milioni di euro, risultano completati per oltre il 60%, compresa la realizzazione del ponte sul fosso San Claudio.
Inoltre, al fine di minimizzare i disagi ed evitare l’usura anticipata della strada a causa del passaggio dei mezzi d’opera impegnati sul cantiere dell’ospedale, si è valutata insieme alla Provincia di Fermo l’opportunità di posticipare sia la realizzazione del tappetino di usura della strada che la rotatoria di raccordo sulla Mezzina, opere che saranno entrambe completate in prossimità dell’inaugurazione del nuovo ospedale”.
Questo per Fermo. Per Amandola, invece?
“Anche ad Amandola prende sempre più forma il nuovo ospedale, i cui lavori procedono pure secondo il programma stabilito e che sarà consegnato, salvo imprevisti, entro il 2022. Il cronoprogramma prevede, entro la fine di gennaio, il completamento di tutte le strutture perimetrali: in particolare, la struttura in acciaio di tutti i blocchi che compongono l’ospedale è stata ultimata, mentre sono quasi terminate sia la protezione antincendio sia la posa delle guaine in copertura. La Commissione di collaudo ha potuto recentemente monitorare la corretta effettuazione delle prove di carico sui solai, realizzati con struttura in acciaio e in lastre predalles in calcestruzzo prefabbricato”.
Anche il nuovo ospedale di Amandola sarà oggetto della variante, per l’adeguamento alle esigenze emerse con la pandemia da Coronavirus.
“Nel corso dell’ultimo sopralluogo – è sempre l’assessore regionale a parlare – è stata discussa anche la perizia di variante per l’emergenza pandemica. Variante che comprende anche la realizzazione di un corpo aggiuntivo da destinare al pre-triage Covid.
Il nuovo ospedale si svilupperà su una superficie lorda di 14.000 metri quadrati, con 5 corpi aventi struttura in acciaio isolata alla base, costituita da due piani fuori terra, più un livello interrato parzialmente adibito ad autorimessa.
Le funzioni previste della struttura ospedaliera comprendono varie prestazioni: quelle in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per 33 posti letto per acuti, di cui 23 tra medicina e chirurgia a ciclo breve e day surgery, e i restanti 10 di lungodegenza post acuzie.
Poi sono previste prestazioni in regime ambulatoriale, mediche, chirurgiche, endoscopia, riabilitazione, diagnostica per immagini, centro assistenza limitata di dialisi, odontoiatriche, unità di raccolta sangue ed emocomponenti, punto prelievi esterno, punto primo intervento.
Infine, saranno erogate prestazioni di residenza assistenziale con una dotazione di 40 posti letto.
In futuro – aggiunge l’assessore Baldelli- con il completamento della struttura così come l’abbiamo potenziata dal punto di vista edilizio-ospedaliero, si potranno prevedere tutte le prestazioni, tipiche di un ospedale di un’area geograficamente svantaggiata”.
“Il Masterplan dell’edilizia sanitaria e ospedaliera – è così che conclude l’assessore Baldelli – sta prendendo forma, nel Fermano come altrove nella nostra regione, grazie ad una serie di interventi che rivoluzioneranno l’assetto delle infrastrutture legate alla Sanità.
Dopo aver messo in soffitta il ‘pensiero unico degli ospedali unici’, l’obiettivo della Regione Marche resta quello di realizzare una rete ospedaliera diffusa su tutto il territorio regionale, con strutture adeguate a garantire il diritto alla salute di tutti, da nord a sud, dalla costa all’entroterra”.
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